PROMESSE

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Khan sente il viso solleticare, apre gli occhi, sono i capelli di Fiamma che muovendosi lo sfiorano. Inspira profondamente il suo profumo, poi glieli bacia.
Le sue mani scendono lungo la curva della sua schiena nuda fino a raggiungere il lenzuolo attorcigliato sul fondo, e la copre.
Scende dal letto senza farsi sentire, fa una doccia veloce e ritorna in camera, è nudo di fronte all'armadio, qualche goccia d'acqua cade dai capelli e percorre la sua discesa lungo la schiena scultorea. Solo un piccolo fascio di luce entra dalla finestra e rompe l'oscurità della stanza, infila un paio di boxer e dei jeans chiari, cambia anta, e fruga cercando in penombra una t-shirt.
Raccoglie da terra le scarpe e esce dalla camera.
Prende un foglio e le scrive un messaggio.

Sei la ragione per cui sorrido ogni giorno .
Penso che svegliarmi al tuo fianco sia il momento migliore della giornata,
ma poi trovi sempre il modo di renderla ancora più esclusiva
Buongiorno askim e buon compleanno.

Torna in camera e lo posa sul cuscino.
La guarda e vorrebbe tanto baciarla ma rimanda al suo ritorno.
Cerca il telefono, è ancora in tasca dei pantaloni della sera prima, e si trovano a terra vicino alla poltrona, esce.
Una macchina dell'hotel, lo lascia all'indirizzo comunicato, dove Bernabei lo attende insieme all'amico orefice.
Una stretta di mano ed entrano in negozio richiudendo la porta per evitare l'accesso ad altre persone.
"Cosa intende vedere?"
"Pensavo ad un trilogy oro bianco e diamanti, ma non troppo vistoso, Fiamma preferisce le cose sobrie."
"Bellissimo nome, Fiamma! È la sua fidanzata immagino!"
Khan sorride guardando in basso, appoggiandosi sul bancone con un braccio.
"È mia moglie, da ben quindici anni!"
"Oh, e ancora così innamorato?"
"Non immagina quanto."
L'orefice si assenta un attimo, va nel retro dove si trova la cassaforte e torna con un astuccio portagioielli che srotola sul bancone.
"Questi fanno al caso suo, signor Khan. Un trilogy è un anello che oltre ad essere bellissimo, ha un profondo significato: le tre pietre rappresentano l'amore passato, l'amore presente e l'amore futuro. Scelga quello che più le piace."
Khan tra molti, lo sceglie subito, modesto ma brillante, non appariscente, adatto alla sua piccola mano.
"Eccolo! Questo è perfetto!"
"È sicuro?"
Khan muove la testa acconsentendo.
"Anch'io penso sia la misura giusta, uno più grande stonerebbe sulla sua mano."
Si permette di dire Bernabei.
"Deciso, voglio questo!"
"Perfetto! Le compilo la garanzia e preparo il pacchetto. Le piacerà sicuramente."
Khan estrae la carta di credito, e dopo aver ringraziato per l'immediata disponibilità, saluta entrambi e sale in macchina che lo riporta all'hotel.
Incredibile fuori ci sono già un gruppo di fan alla ricerca di un selfie e questa volta non può sottrarsi da quello che rientra nei sui doveri di buon attore.
Quando entra in suite, Fiamma è avvolta solo dall'asciugamano, con movimenti sinuosi si spalma il latte corpo sulle gambe, appoggiandone una sul letto.
"Sei già tornato! Hai fatto presto!"
"Era solo una firma! Hai già sentito Eda stamattina?"
Chiede avvicinandosi a baciarle la spalla nuda.
"Non ancora."
Risponde alzando il viso all'indietro in richiesta di un bacio che non tarda ad arrivare.
"La chiamo, spero non siano già usciti!"

"Buongiorno papà, finalmente vi siete svegliati, fatto festa ieri."
"Buongiorno sfacciata. Se ti interessa saperlo io sono già uscito e rientrato. Dovevo incontrare Bernabei. Avete già fatto colazione?"
"No, ti avrei chiamato adesso per farla insieme a voi."
"Bene. Ci troviamo in terrazza tra trenta minuti, mamma sta finendo di prepararsi."
Eda e Asli sono sveglie da un pezzo, si sono preparate per un'altra giornata da turiste sotto il sole, oggi entrambe indossano uno short di jeans con più strappi che stoffa, Asli li abbina ad una t-shirt bianca annodata sul fianco, Eda, invece ad un top lilla incrociato, con le spalle scoperte.
Si chiedono se i ragazzi sono svegli e decidono di chiamarli.
"Buongiorno! Non dirmi che stavi ancora dormendo!"
"Buongiorno Dea..."
Risponde Kerem con la bocca ancora impastata dal sonno.
"Sì, e ti stavo sognando?"
"Ti va di raccontarmi questo sogno?"
"Nhnn...meglio di no! Sei troppo piccola per sentire certe cose!"
"Sono piccola per farle, non per sentirle!"
"Eda... mi stupisci! Comunque scherzavo, niente di vietato, hai solo mandato in tilt il mio cervello con le tue movenze. Poi... mi sono svegliato!"
"Un po' come il mio sogno."
"Cioè anch'io ti spappolavo il cervello?"
"Figurati! Io lo spappolavo a te!"
Risponde ridendo
"Ah sì? Sei consapevole allora di quello che mi provochi! Altro che innocente! Dovrò dirlo al tuo caro papà!"
"Scherzi? Ci impedirà di vederci, anzi ti obbligherà a cambiare città, non ti conviene farlo!"
Ora è lui che ride, ora ha capito che può giocar di malizia.
"Tra mezz'ora su in terrazza per la colazione."
"Ok Dea, comunque sono stato benissimo ieri sera!"
"Nel sogno?"
"No, in camera tua. Continuiamo la lettura stasera se ti va!"
"Volentieri. A dopo Kerem."
Si ritrovano tutti in terrazza al Giardino bar, a far colazione, Khan comunica loro, dell'invito di Bernabei in piscina nella sua villa.
"Ma non abbiamo i costumi!"
"Chiediamo al personale dell'hotel, non sarà un problema per loro procurarceli!"
"Perciò stamattina possiamo andare a visitare ancora la città?"
"Dove vorreste andare stamattina?"
"Volevo portali a visitare i giardini di Villa Borghese e la Piazza di Spagna, sono qui vicini."
"Khan, non potremmo andare anche noi?"
Chiede Fiamma arricciando la bocca in segno di supplica.
"Chiedo a Marco se viene con noi."
Dice Khan pensando alla scorta.
"No papà! Solo voi, metti occhiali e cappello, ti copriamo noi, fallo per mamma, un giorno in giro senza guardie del corpo, come la gente normale."
Khan sorseggia il caffè, dà un morso ad un cornetto e li guarda uno ad uno, che lo stanno a guardare aspettando una risposta.
"Le faccio io da spartitraffico."
Ironizza Kerem mostrando i muscoli.
"Ok, tentiamo. Mal che vada, farete un po' di selfie con me!"
Eda e Fiamma gli saltano al collo felici di fare per una volta i turisti normali.
Fiamma non riesce a crederci, ha paura di esserselo immaginato, trascorrere un po' di tempo insieme, fuori dalle loro quattro mura, all'aria aperta senza qualcuno intorno a dire cosa devono o non devono fare.
La mattina trascorre velocemente, ma senza intoppi, capita che la gente si giri curiosa di capire se realmente si tratta di Khan Demir o di uno che gli somigli, loro evitano di parlare in turco, problema questo solo di Asli ed Emre, che tentano di estrapolare qualche frase in inglese, Kerem ne approfitta per esercitarsi con l'italiano, e sembra cavarsela.
"Bravo Kerem, non pensavo fossi già in grado di formulare frasi articolate!"
Si complimenta Fiamma
"Sono migliorato parecchio con l'aiuto di Eda!"
"Anche ieri sera a letto continuavano a parlare in italiano!"
Se ne esce Asli senza pensarci.
Khan si blocca sui due passi e li guarda serio
"Ieri sera dove? Non mi avevi detto che erano in camera loro perché eravate stanchi?"
Chiede a Eda con aria seria.
Asli guarda Emre convinta di aver combinato un guaio.
"Papà! Stavamo leggendo il libro insieme. Niente di più!"
"Sì Khan, lo giuro, parola di scout!"
Dice Kerem piegando pollice e mignolo sotto le altre dita.
Khan si mette a ridere, gli mette un braccio sulle spalle e inizia a prenderlo in giro.
"Davvero Kerem, sei stato in camera con una ragazza a leggere un libro su un letto e non l'hai nemmeno baciata!"
Kerem non sa cosa rispondere, se fosse un trabocchetto? Poi pensa che dire la verità sia la cosa migliore.
"Khan, non sono così pazzo! Certo che l'ho baciata..."
Khan sgrana gli occhi ancora con il sorriso, pensava avrebbe negato e invece è contento che abbia avuto il coraggio di confessarlo, lui odia chi mente e apprezza profondamente che affronta le possibili conseguenze di ciò che fa.
Anche Eda è incredula, guarda il padre davanti a lei, preoccupata, poi guarda Fiamma in cerca di aiuto.
"...e non solo una volta!..."
Aggiunge Kerem proseguendo
"...Poi me ne sono andato in camera mia cercando di dormire..."
Khan continua a tenere il braccio sulle sue spalle, come due vecchi amici che se la raccontano.
"Senza successo, mi pare di ricordare."
Sogghigna Khan.
"Dipende dai punti di vista: io ho ottenuto il bacio della buonanotte da sua moglie, ricorda anche questo?"

DUE BACI E UN CUORE BLUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora