ROMA

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Celik e Ilkin hanno prenotato un taxi a nove posti e dopo aver caricato le valigie, passano a prendere i tre ospiti.
Khan e Fiamma colgono l'occasione di conoscere, seppur in fretta e fuga, il padre di Kerem, una stretta di mano e due parole, poi partono per l'aeroporto.
Eda ha il cuore a mille e stringe la mano di Asli seduta a fianco a lei, mentre Kerem la guarda sorridendo, un po' teso, mentre passa lo sguardo tra lei e lo specchietto retrovisore controllando se Khan lo stia osservando.
Arrivati al Gate, c'è un attimo in cui Kerem le sfiora la mano e le loro dita si intrecciano, sempre fingendosi indifferenti agli occhi di Khan, che a sua volta scruta e osserva di nascosto.

"Amore, sono carini vero?"
Chiede Fiamma scoprendo Khan a guardarli.
"Finché si limitano alla mano sì!"
Fiamma lo prende per mano, intrecciando le sue dita.
"Dai, facciamo i carini come loro."
"No askim, io posso permettermi anche di baciarti!"
Risponde Khan dandole un tenero e innocente bacio.
Innocente perché poi? Come se baciare la donna della sua vita fosse qualcosa per cui dimostrare innocenza, lui è solo colpevole di amarla e dimostrarlo continuamente con i suoi baci, di qualunque genere siano, innocenti o peccaminosi, è un suo diritto.
Emre e Kerem prima di allora, non avevano mai viaggiato in prima classe, dove lo spazio è maggiore, e la comodità è garantita, dove al massimo ci possono essere una ventina di persone e non ti capita di avere per vicino di posto una persona, che chiacchiera in continuazione, che invade i tuoi spazi, o che russa come un trattore. Il livello di privacy è alto e nessuno si chiede chi sia tutta quella gente che viaggia con Khan Demir.
Eda prende posto vicino a Asli e di fronte a loro, divisi da un tavolino, Kerem con Emre. Sono euforici, fanno progetti su come trascorrere il weekend, cosa visitare, Emre è il più agitato, parla a raffica, e Kerem a volte gli tappa la bocca con una mano.

"Fai silenzio almeno cinque minuti?"
"Mhmm Mhmm Mhmm..."
Mugugna dietro la sua mano, finché non la toglie, ma di star zitto, non se ne parla, tranne quando prende parola Eda.

"Dicevo...Eda, e  la fontana di Trevi?"
Continua senza tregua.
"È bellissima di giorno, c'è però sempre una marea di gente che impedisce di ammirarne i particolari architettonici dello stile barocco, ma la sera, quando la piazza si svuota, viene illuminata ed è uno spettacolo da non perdere. Andare a Roma e non vedere la fontana di Trevi, corrisponde a soffiare su una candelina senza averla accesa."

Kerem la guarda con ammirazione, lui ha sempre amato l'Italia, e rimarrebbe le ore a sentirla parlare delle bellezze di Roma, ogni angolo della città, dice, ha qualcosa da regalare, emozioni da custodire, ogni strada racconta una storia millenaria, e rimarrebbe ore a guardare lei, la sua mocciosa avanzata mangia libri, che ha molto da insegnargli.
Al lato opposto dell'aereo, Fiamma, Khan e i suoi manager, parlano del prossimo lavoro, delle probabili domande che gli verranno poste durante l'intervista, della presentazione del cast e della ricerca dell'eventuale sistemazione per il periodo che dovranno rimanere a Roma.
Fiamma ascolta, ma spesso viene rapita dai ricordi del periodo in cui Roma ha segnato per loro il periodo più brutto, in cui sembrava le mancasse l'aria per respirare e fosse stato proprio lui a aspirarla, periodo in cui si sentì mancare la terra sotto i piedi,  ma poi, volgendo lo sguardo a Kerem e sul modo in cui guarda Eda, i ricordi tornano dritti a Khan in qualsiasi altro momento della loro vita insieme, dal loro incontro alla stessa mattina, uno sguardo interessato, uno sguardo pieno di stima, di desiderio, di amore.

"Qualcosa non va piccola?"
"Nulla amore, ricordi la prima volta che mi guardasti in quel modo?"
Gli dice indicando con lo sguardo Kerem.

"Come fosse ieri, era il secondo giorno in cui ti ho fatto da guida turistica. Eri nel parcheggio davanti all' hotel in cui alloggiavi, eri appoggiata ad una panchina , indossavi degli short neri ed una camicetta bianca a pois neri, c'era un po' di vento, e i capelli ti svolazzavano. Quando ti ho chiamata, mi hai sorriso e mi hai  colpito al cuore, da quel momento non sono più riuscito a distoglierti gli occhi di dosso."
"Ti ricordi tutti questi particolari?"
"Tutti!"

DUE BACI E UN CUORE BLUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora