PALLA AL PIEDE

1.2K 88 64
                                    



3 settembre 2036

La settimana è trascorsa velocemente, Eda e Kerem si sono visti praticamente tutti i giorni, e quasi tutto il giorno. Si sono divertiti con Emre, Asli e anche con gli amici di lui, che ormai sono diventati anche di lei.

È arrivato ormai il tanto temuto ultimo giorno, prima della partenza per Roma.
Il fato ha voluto che la mattina, proprio quel giorno, Kerem avesse un impegno per la visita medica di inizio attività agonistica di nuoto.

Eda è seduta sulla panchina che fissa il ponte sul Bosforo, ha la testa piena di pensieri che rimuginano continuamente.
Asli e Emre la conoscono da una vita, ma mai, l'avevano vista così persa. Avrebbero potuto chiederle anche la cosa più assurda al mondo, che avrebbe acconsentito senza battere ciglio, il suo sguardo era fisso sul mare.

"Tesoro, stai bene!"
"No! Mi mancherete moltissimo. Sono otto anni che andiamo a scuola insieme, e fra una settimana la inizierò senza di voi. A Roma...in Italia! Vi rendete conto?"
"Sono sei mesi, ti videochiameremo tutti i giorni, non ti libererai tanto facilmente di noi."
Eda finalmente distoglie lo sguardo dal mare, li guarda, sorride con le lacrime agli occhi.
"Lo so ragazzi! Grazie, vi voglio bene!"
"Eda, stai male per lui, vero?"
Le chiede Emre stringendole la mano. Eda non riesce più a frenare le lacrime.
"È da ieri sera che non faccio che pensarci, sto male, ma non voglio che mi veda così quando arriva."

Asli la abbraccia, non sopporta vederla in quello stato.
"Cazzo! Non devi preoccuparti, lui ti ama, e se te lo dico io, che non gli davo un penny, ci devi credere."
Eda ride, ride e piange nello stesso tempo.
"Questo lo so."
"E allora? Qual è il problema? Verrà a trovarti. Due volte!"
"Lo amo da morire, e mi manca già adesso, solo a pensare di non poterlo vedere, abbracciare... baciare!"  

Asli salta in piedi, serra gli occhi e arriccia la bocca, poi comincia ad agitare l'indice davanti a lei cercando di distrarla.

"Ah, è questo che ti distrugge! Dì la verità che ti mancherà non poter spupazzare quei muscoli che si ritrova."

Eda ride, asciugandosi le lacrime che non smettono di scendere annuendo come un gongolino a molla.

"Oh sì, non puoi immaginare che tortura sarà!"
Emre interviene rizzandosi in piedi, mettendosi sull'attenti.
"Ehi, certo che lo sa. Cos'ha lui che io non ho!"
"Emre, tu sei il mio cucciolotto, ma... parliamoci chiaro, spero che tra quattro anni tu abbia almeno la metà dei suoi muscoli!"
"Bellezza, non sono quelli i muscoli che contano, ne basta uno per fare la differenza!"

Asli lo guarda seria a braccia conserte, in silenzio per qualche secondo, poi...
"Ripeto! Spero che tra quattro anni gli assomigli almeno in quello, siete o no cugini?"
Sbotta Asli cercando di rimanere seria.
Eda ora ride di gusto, come al solito i loro battibecchi la fanno divertire.

"E tu scusa, come fai a sapere come sia quel suo muscolo?"
Emre le guarda dubbioso, passando lo sguardo da Asli, a Eda che inconsciamente è diventata paonazza in viso, non può certo dire di saperlo con certezza, Asli salva la situazione.

"Me lo hai detto tu, amore, quando mi hai raccontato la scena con Fiby! Perché credi lo rincorresse così tanto!"

Emre la guarda ancora dubbioso, non commenta, indietreggia di un passo e deambula sui due piedi
"Voi due non me la raccontate giusta!"
"Sei scemo? Come potremmo saperlo noi?"

"Cos'è che dovreste sapere?"
Chiede Kerem arrivando alle loro spalle.
Si china su Eda, le porge una rosa e la bacia sulle labbra morbide e salate dalle lacrime appena asciugate. Si allontana e sposta lo sguardo dalle labbra ai suoi occhi.

"Hai pianto?"
Eda non vorrebbe che lui sappia, ma non riesce a fermarsi e le lacrime che aveva appena cercato di frenare, ricominciano a scendere involontariamente.

DUE BACI E UN CUORE BLUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora