LA PRIMA VOLTA

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"Mamma, papà! Siete a casa?"
È un mercoledì sera di agosto, Khan è fermo con i lavori, ha iniziato la sua pausa estiva, e generalmente escono e vanno al locale di Melek, ha sempre adorato la movida con musica, drink e un buon sigaro, ma è anche vero che è quasi la mezzanotte, e a differenza di quando era giovane, single e amante della notte, con Fiamma, di gran lunga preferisce tornare a casa e continuate i festeggiamenti in privato.
Non risponde nessuno.

"Le opzioni sono due: o non sono ancora tornati, o sono occupati in camera!"
sogghigna Kerem.
"Perché non andiamo da te?"
Kerem la abbraccia da dietro, le sposta i capelli di lato per respirare il suo profumo.

"Mi hai visto? Faccio fatica a starci io da solo, nel mio letto!"
"Ker?"
"Mhmm...Adoro sentirmi chiamare da te. Dimmi!"
"Voglio fare l'amore con te!"
"Kalbim, anch'io lo voglio!"
"No Ker. Intendo... fare l'amore davvero!"

Kerem è sopraffatto dall'emozione, il cuore sembra una batteria a percussione, lui che da quattro anni sogna di farlo, non sperava che proprio stasera, la prima, dopo moltissimo tempo di completa astinenza, gli facesse un regalo del genere. Lui la ama più di ogni cosa al mondo ed ha voluto sempre rispettare i suoi tempi. Sicuramente sarebbe successo prima se non si fossero lasciati, la loro intesa sessuale era già perfetta anche senza arrivare mai alla penetrazione vera e propria, ancora non si sentiva pronta, non perché non lo amasse abbastanza, forse perché la lontananza non le dava la sicurezza che il loro era un amore degno d'esser chiamato tale, come quello a cui aspirava, come quello che quotidianamente era abituata a vedere nei suoi genitori.

"Non immagini nemmeno quanto sia felice di sentirtelo dire, perché morirei se dovessi aspettare ancora!"
Eda ride, lo prende per la cintura e lo tira incontro a sé, i seni sbattono contro i suoi pettorali duri come marmo.

"Penso che abbiamo aspettato anche troppo! È il rimorso che più mi ha fatto star male in questi quindici mesi, non mi sarei mai perdonata di aver vissuto un amore così grande, senza viverlo a fondo. Se non fossi tornato... forse tra qualche anno mi sarei reinnamorata di qualcuno ma sicuramente non lo avrei mai amato come amo te."
"Allora sei sicura? Stasera sarà la nostra prima volta?"
"Sicurissima."

Ora non può più negarle un bacio, si avvicina lentamente posando le labbra sulle sue e improvvisamente sentono un rumore arrivare dal garage.
Si allontanano, ridendo.

"Kalbim, è destino che tu debba aspettare! Non sono io, ma il Karma che ti sta punendo!"

Eda corre verso la porta del garage mentre si sta aprendo.
"Mamma, papà! Guardate chi vi ho portato?"
Eda è felice, il suo viso è ritornato solare come lo è sempre stato. Fiamma allarga le braccia per abbracciarlo, e Khan gode della felicità della figlia.
"Tesoro, sei bellissimo! Sei ...enorme. Quasi non ti riconoscevo!"
"Ciao Fiamma. Mi è mancata moltissimo! Lei è sempre uguale, splendida come al solito."
"Non è vero! Sto invecchiando!"
"Non dica stupidaggini, è nel fiore della vita. Khan la trova più sexy di prima!"

Fiamma gli dà un colpo sul petto e ride vergognanndosi.
"È vero! Me lo dice spesso!"
"A volte mi piacerebbe essere un moscerino per ascoltare le vostre conversazioni!"
Sbotta Eda, guardando il padre, lui sogghigna, poi le mette un braccio sulle spalle e si rivolge a Kerem.

"Voglio sperare se tra voi si sia sistemato tutto!"
Kerem guarda Eda e si fa serio, prende per mano Eda e volta il viso per guardarla strizzandole l'occhio.
"Khan, a dir la verità, ci siamo parlati, e abbiamo capito che era più il pensiero di amarci, che l'amore che provavamo, perciò abbiamo deciso di rimanere amici ..."

Khan e Fiamma si guardano e assumono un'espressione delusa, amareggiata, incredula. Khan sposta una sedia, si lascia cadere sopra e scuote la testa non sapendo che dire. Fiamma gli si avvicina, gli mette una mano sulla spalla e lo accarezza facendogli un debole sorriso.

DUE BACI E UN CUORE BLUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora