<<Abigail!!!>>, mi venne incontro Pablo.Ero seduta su uno dei divanetti nella hall.
Dejà vù.
Che dire? Era il nostro punto di incontro, ormai. Mio e di Nita.
Pablo si buttò letteralmente su di me e lo abbracciai, anche se non amavo molto il contatto fisico. Ormai conoscevo tutti i fratelli di Nita. Dovevo ammettere che ricordarmi chi era chi mi veniva difficile, non solo perchè erano tanti, ma anche perchè sembravano fatti con lo stampino, anche la mia amica aveva gli stessi lineamenti, ma per fortuna aveva i capelli lunghi e riuscivo a distinguerla! No, dai, era bellissima e matta, era grazie a questo che la riconoscevo!
<<Pablo! Quante volte ti ho detto di stare attento ad Abigail?>>, ci raggiunse Nita, insieme a un ragazzo alto come lei. Uh, mi ero forse persa un fratello?
<<Perché dovrebbe stare attento?>
<<Scusa, Abigail>>, si staccò Pablo e inaspettatamente mi lasciò un bacio sulla pancia.
Guardai Nita confusa e terrorizzata.
<<Loro sanno>>.
<<Hai detto ai tuoi fratelli che...>>, abbassai la voce <<aspetto un bambino?>>
<<Ovvio, sono dei terremoti. Non voglio che ti facciano cadere o che ti si buttino addosso, anche se ti vogliono abbracciare>>, scosse la testa rivolta al fratello, che le sorrise, ignaro del rimprovero. <<Per la tua sicurezza, Abigail>>.
<<Ma dai! Sei esagerata!>>
<<Una volta, Jeremy, mentre correva, è andato a sbattere contro nostra madre che è caduta. Da allora Nita fa la mamma chioccia. Con lei una donna incinta non può fare niente>>, mi confidò il ragazzo alto.
Lo guardai.
<<Scusa, lui è Santos, altro fratello. Come puoi notare, ha diciassette anni, ma è alto come me che ne ho ventidue. È umiliante>>, lo spintonò <<E poi io non sono una mamma chioccia!>>, si finse risentita. O forse lo era davvero.
<<Sì che lo sei!>>, dicemmo noi in coro e scoppiamo a ridere.
<<Porta rispetto per tua sorella!>>, lo spintonò di nuovo, ma lui non si mosse di un millimetro. Era robusto per la sua età e anche abbastanza forte da sollevare Nita su una spalla.
<<Mettimi giù! Mettimi giù! Io qui ci lavoro!>>, cominciò a urlare, mentre Pablo batteva le mani divertito. <<Abigail, puoi darmi una mano?>>
<<Posso aiutarti io, se mi spieghi>>, si intromise una voce.
Allungai il collo e scorsi Jacques scuro in volto, a braccia conserte davanti a Nita.
<<Mettimi. Giù. Subito>>, divenne seria e il fratello ubbidì.
<<Mi fai fare l'aereoplanino, Santos?>>, saltellò Pablo e venne accontentato.
Rimanemmo solo noi tre.
<<Ehilà! Vi lascio soli?>>
<<No, resta>>, rispose Jacques.
<<Ok...>>, abbassai gli occhi.
<<Da quando ti fai sollevare in aria dai ragazzi?>>, si rivolse alla... sua ragazza? Stavamo davvero insieme, ufficialmente? Ancora non l'avevo capito.
<<Geloso Francesino?>>, rise lei.
<<No>>, mentì <<No, perché dovrei?>>, si schiarì la voce.
STAI LEGGENDO
Così Lontani, Così Vicini
ChickLit𝑩𝒂𝒔𝒕𝒂 𝒖𝒏 𝒂𝒕𝒕𝒊𝒎𝒐 𝒆 𝒂𝒍𝒍'𝒊𝒎𝒑𝒓𝒐𝒗𝒗𝒊𝒔𝒐 𝒍𝒂 𝒕𝒖𝒂 𝒗𝒊𝒕𝒂 𝒑𝒖ò 𝒄𝒂𝒎𝒃𝒊𝒂𝒓𝒆. Abigail lo sa bene, nel giro di pochi mesi una serie di cambiamenti stravolgono la sua tranquilla esistenza ed è costretta a lasciare l'oceano...