25. Un Avvistamento, Due avvistamenti, Tre...

759 31 2
                                    

Ventisei settimane

La legge di Murphy dice che quando non hai l'ombrello, piove e quando lo porti, non piove.

Settembre era arrivato e... com'è che si dice? Settembre è il lunedì dell'anno, soprattutto per gli scolari, gli universitari, per Nita che stava per concludere la sua avventura al Winter e tornare al college. Mi sarebbe mancata moltissimo.

Ma non era ancora giunto il momento dei saluti.

L'estate non ci aveva ancora abbandonato e io stavo davvero pensando di prendere la laurea, ma una volta nata la bambina, magari tra un anno o due, e Tess ne era stata davvero entusiasta e sia lei che i miei amici non vedevano l'ora di conoscere mia figlia.

Io stessa volevo finalmente dare un volto al responsabile della mia insonnia, mal di schiena, millecinquecento corse al bagno, fame costante. Ma almeno la nausea era sparita. Evviva!

Ogni sera parlavo con lei.

Piangevo con lei.

Le raccontavo la storia di quattro persone, una famiglia, una casa fatta di amore.

Li avrebbe conosciuti attraverso le mie parole e i miei ricordi.

Quel dottor Collins non era poi malaccio, ci avevo parlato già due volte, e sarei andata nel suo studio per molte altre sedute, mi ero ormai rassegnata, anche se una parte di me sapeva che la terapia mi avrebbe davvero aiutato.

I primi giorni dopo l'ospedale mi ero sentita come uno degli animali allo zoo, sotto costante osservazione, da parte di tutti. Mi sentivo ancora sotto osservazione. Al quarto giorno avevo voluto tornare al lavoro e me lo avevano negato. Al quinto giorno avevo voluto che Nita smettesse di preoccuparsi, così come Tess e me lo avevano negato!

Stavo davvero impazzendo.

Anche perchè avevo un problema pù grande da risolvere.

Matt.

Blackout.

Un cantante affascinante che voleva rivedermi prima di lasciare Chicago.

Nella mia vita incasinata, affrontarlo sarebbe stata la ciliegina sulla torta. Per i miei nervi già stressati, non prometteva niente di buono, quindi... avevo deciso di evitarlo.

Era solo questione di tempo.

Tempo.

Tempo che mi sembrava infinito, nonostante mancassero solo pochi giorni. Avevo preso informazioni da Tess riguardo la sua permanenza al Winter. Due settimane e sarebbe partito. E non dovevo far altro che evitarlo per quattordici giorni.

Tess non approvava il mio piano, ma non avevo le forze per un'altra rivelazione. Aver condiviso con i miei amici ciò che mi era successo, parlarne con il dottore, era abbastanza per il momento. Ogni volta che uscivo dal suo studio sembravo una fontana. La terapia stava portando a galla ogni cosa, faceva schifo, faceva bene.

Non era nemmeno il momento giusto per innamorarmi.

Il mio amore sarebbe stato tutto per mia figlia.

Quasi di sette mesi, ero evidentemente incinta e sapevo sarebbe stato un duro colpo per Matt scoprirlo nel modo sbagliato. Non gli dovevo niente, debito istinto con l'uscita al cinema, lui non doveva niente a me. Problema risolto.

Magari.

Più non volevo incontrarlo, più me lo ritrovavo vicino.

Sì, ero incinta e non passavo proprio inosservata, ma l'hotel era enorme e settembre aveva portato numerosi clienti. Confondersi era un gioco da ragazzi. Come in quel momento, che mi trovavo nella hall con Nita e lui era a una decina di metri, intento a parlare al telefono. Stuart e un'altra guardia erano fuori, probabilmente ad aspettare la macchina. Nita aveva fatto qualche ricerca e aveva voluto a tutti costi aggiornarmi su quello che faceva Matt, nonostante non glielo avessi chiesto. Diceva che per la maggior parte del tempo partecipava a interviste o era ospite alla radio. La sera aveva qualche evento. E, avevo aggiunto io, doveva per forza aver affittato qualche sala di registrazione per fare le prove e magari incidere nuove demo. Non ero ferrata sul mondo della musica, ma i cantanti erano artisti e gli artisti erano dei geni, la cui creatività non dormiva mai. La loro mente era una fucina continua di idee. Matt mi sembrava il tipo che componesse musica anche mentre dormiva.

Così Lontani, Così ViciniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora