Venti settimane
Venticinque
Venticinque
Duecentotrentasei
Mentirei se dicessi che non avevo pensato di bussare a quella porta - un milione di volte - ma mi trattenni, non potevo.
A stento riuscivo a rimanere a galla nella mia vita complicata, a malapena riuscivo a rassicurare Nita che stavo di nuovo bene, a chiedere a Jacques di rassicurare Nita che stavo di nuovo bene, ad assicurarmi che Tess stesse di nuovo bene.
Lavoro.
Casa.
Amici.
Matt.
Matt, però, ospitava i miei pensieri.
Nei giorni seguenti il nostro scontro/incontro venni a conoscenza della vera identità di Matt.
Ecco perchè Matt occupava i miei pensieri, dopo quella rivelazione era presente più di prima.
Venticinque
Venticinque
Duecentotrentasei
Era il mercoledì successivo a quel venerdì e avevo accompagnato Nita a comprare un nuovo paio di scarpe che aveva visto in una rivista <<super alla moda>>.
Le stavo facendo i complimenti per l'acquisto, mentre ci dirigevamo di nuovo in hotel, quando ero andata a sbattere contro un uomo che veniva nella direzione opposta alla mia.
<<Ma che maleducato!>>, avevo gridato indignata, perché era stato lui a non vedermi, a venirmi addosso... come se fosse possibile non notarmi!
Ero ancora voltata a fissare l'uomo che si perdeva tra la folla, quando mi ero sentita strattonare il braccio. <<Invasione di sanguisughe>>, mi aveva sussurrato Nita.
Confusa mi ero girata e avevo subito compreso.
Il Winter era stato preso d'assalto da decine e decine di giornalisti e fotografi. Per non parlare della folla impazzita di ragazzine urlanti con poster e striscioni.
<<Ma quello è...?>>
<<Sì, c'è addirittura la televisione>>, aveva concluso Nita.
<<E adesso cosa facciamo?>>, le avevo chiesto terrorizzata.
<<Affrontiamo le sanguisughe. Stai dietro di me>>.
Ci eravamo prese per mano e scusandoci, avevamo spintonato chiunque stesse intralciando il nostro passaggio, ma l'ingresso sembrava lontano anni luce, con tutte quelle persone davanti. I pochi metri che ci separavamo dal Winter erano diventati chilometri e la calca, il senso di soffocamento, non stava giovando ai miei poveri nervi.
E poi era successo il miracolo.
Tra i volti sconosciuti ne avevo riconosciuto uno familiare.
Fernando.
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Così Lontani, Così Vicini
ChickLit𝑩𝒂𝒔𝒕𝒂 𝒖𝒏 𝒂𝒕𝒕𝒊𝒎𝒐 𝒆 𝒂𝒍𝒍'𝒊𝒎𝒑𝒓𝒐𝒗𝒗𝒊𝒔𝒐 𝒍𝒂 𝒕𝒖𝒂 𝒗𝒊𝒕𝒂 𝒑𝒖ò 𝒄𝒂𝒎𝒃𝒊𝒂𝒓𝒆. Abigail lo sa bene, nel giro di pochi mesi una serie di cambiamenti stravolgono la sua tranquilla esistenza ed è costretta a lasciare l'oceano...