Quattordici settimane
Avevo trovato la mia routine.
Erano passate parecchie settimane dal momento in cui ero stata coraggiosa e avevo acconsentito a quel patto con zia Tess - anche se io lo consideravo ancora un ricatto bell'e buono. Ufficialmente, ero una cameriera del Winter Residence da quattro settimane, il tempo di stilare i contratti, far organizzare a Juanita i turni di babysitting gratuito ai suoi fratelli - ci era voluto un intero pomeriggio per far combaciare i mille impegni dei suoi fratelli, come sport, campi estivi, sessioni di studio a cui doveva accompagnarli o semplici pomeriggi in cui doveva stare a casa con loro e le ore e i turni di lavoro - e partecipare a un corso super accelerato su come funzionavano le cose in hotel e più nello specifico, in sala e in cucina. Per fortuna, Philip non si era fatto vedere, Tess si era occupata di tutto, anche di ripeterci la regola delle tre E.
La prima volta che Juanita aveva messo piede nell'atrio, era stato come guardare un bambino al luna park o in un negozio di caramelle. O da Macy's durante il periodo natalizio.
Juanita era estroversa, solare, la sua allegria era contagiosa, una ventata di aria fresca in un ambiete di lavoro a mio parere un pò troppo serioso, ma come facevano i dipendenti a essere meno abbottonati se il loro carceriere era Philip? I miei viaggi in ascensore erano ancora molto particolari, la signora Agnes, ormai, mi aveva adottato e anche Marchese sembrava apprezzare le mie carezze. Vedevo moltissime persone, ogni giorno. Famiglie, coppie, individui solitari, molti con un cane come Marchese - che appena li incontrava si metteva ad abbaiare, come se li stesse avvertendo che quello era il suo territorio - e anche molti uomini d'affari, perchè il Winter ospitava anche una sala convegni.
E Jacques mi sorrideva sempre ogni volta che le nostre strade si incrociavano.
Lavorare al Winter era... interessante. Di certo i clienti non assomigliavano per niente a quelli che servivo al bar in California. La prima sera, io e Juanita avevamo fatto fatica a stare dietro a tutti gli ordini, ma già la sera successiva era andata meglio.
La divisa, invece, era stato un problema, perché la camicia mi avrebbe fasciato troppo la pancia, nelle settimane successive - meglio prevenire - così Juanita aveva chiesto una taglia in più a Tess, facendo crederle che fosse per lei. Tess era rimasta perplessa, perché Juanita era magrissima, ma non aveva fatto domande, se si sentiva più a suo agio con una camicia più larga chi era lei per impedirglielo? Adoravo zia Tess, da quando ero approdata nella sua vita, non faceva altro che esaudire ogni mio desiderio: già essermi potuta trasferire da lei era abbastanza, poi il lavoro, quando le avrei confessato che aspettavo un bambino, molto probabilmente sarebbe impazzita e avrei passato gli ultimi mesi della gravidanza in panciolle.
Oppure si sarebbe arrabbiata moltissimo e ne avrebbe avuto tutto il diritto.
Servivamo a pranzo due volte a settimana, perché negli altri giorni c'era il buffet e ci limitavamo ad apparecchiare e sistemare i tavoli e a pulire alla fine; servivamo a cena tre volte a settimana. Gli altri camerieri erano molto simpatici, a parte la caposala, Natasha, che mi fissava come se immaginasse di fulminarmi. Era Philip in versione femminile. Nel nostro turno c'erano poi Felicity, una ragazza che si pagava gli studi lavorando anche in un altro ristorante.
"Due giorni fa ho elencato a un cliente il menù sbagliato", ci aveva raccontato una volta.
"E come hai fatto a capire che non era del locale?", le aveva chiesto Devon, l'altro componente della Brigata.
"Perché uno dei dolci era il Winter chocolate!"
Solo Juanita sapeva il mio segreto e per fronteggiare le nausee avevamo messo in atto un piano: avevamo passato una giornata intera – il nostro primo giorno libero – per le vie della città, passando accanto e dentro a ogni tipo di ristorante, furgone di street food, mercato del pesce e un supermercato e avevamo stilato una lista degli alimenti che proprio non sopportavo: i mandarini, il salmone, la ricotta con la cannella e l'odore della cipolla.
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Così Lontani, Così Vicini
ChickLit𝑩𝒂𝒔𝒕𝒂 𝒖𝒏 𝒂𝒕𝒕𝒊𝒎𝒐 𝒆 𝒂𝒍𝒍'𝒊𝒎𝒑𝒓𝒐𝒗𝒗𝒊𝒔𝒐 𝒍𝒂 𝒕𝒖𝒂 𝒗𝒊𝒕𝒂 𝒑𝒖ò 𝒄𝒂𝒎𝒃𝒊𝒂𝒓𝒆. Abigail lo sa bene, nel giro di pochi mesi una serie di cambiamenti stravolgono la sua tranquilla esistenza ed è costretta a lasciare l'oceano...