Ashley sta bene, era questo l'importante. Distesa sul letto d'ospedale, era viva e vegeta. Si sarebbe ripresa. Ha un respiratore.
L'infermiera esce e io mi avvicino al suo letto. Sembra morta. La sua pelle è bianca come la neve.
<<Biancaneve ti dovevano chiamare>>
Le prendo la mano e la stringo. Da sotto al respiratore vedo che sorride lievemente. La sua stretta sulla mia mano aumenta. Vedo che sta cercando di parlare ma non la sento. Non ci riesce.
<<Non sforzarti>>
<<Io...>> si mette una mano sul petto e cerca di levare il respiratore. La blocco.
<<Sta calma il peggio è passato>>
Il suo battito sta aumentando. Si sta agitando. Premo il bottone rosso delle emergenze e subito si ripresenta l'infermiera di prima.
<<Che succede?>>
<<Non lo so ma si sta agitando>>
L'infermiera prende una siringa e butta quello che c'era dentro nelle sue vene tramite i cavi.
<<Che gli avete dato?>>
<<Un sedativo per farla dormire>>
Annuisco. Piano piano Ashley si addormenta mentre la guardo.
<<Mi dispiace ma deve riposarsi>>
Con le lacrime che mi scorrono copiose annuisco ed esco. Perché si era agitata in quel modo? Mentre sto per uscire mi scontro con una donna senza volerlo.
<<Mi scusi>>
La donna mi guarda infastidita e prosegue per il suo cammino, trascinando con se una bambina piccola come se fosse un cagnolino. Mi soffermo e vedo che non riesce nemmeno a camminare ancora bene.
<<Non si preoccupi>> dico sarcasticamente sussurrando. Appoggio la mano sulla porta e la spingo.
<<Sono qui per vedere Ashley Cooper>>
Mi blocco davanti all'entrata.
<<Lei è un parente?>>
<<No ma la bambina si>>
<<Non capisco signora>> dice la receptionist.
<<Sono la baby sitter di sua figlia>>
Tutto si blocca. Sbarro gli occhi. Cosa ha appena detto?
<<Al momento non può entrare signora>>
<<Devo lasciare questa bambina da qualche parte, le mie ore di lavoro sono finite oggi!>> urla la donna di mezza età.
<<Stai dormendo ragazza?>> chiede un signore che evidentemente deve passare.
<<Mi scusi>> mi scanso e decido di rientrare. Ashley ha una figlia?! Una figlia?! Quando aveva intenzione di dirmelo?!
<<Io devo lasciare qui la bambina!>>
<<Signora si calmi io non posso lasciarglielo fare>>
<<La prendo io>>
Tutte e due si girano e mi guardano stranite.
<<Sono un'amica di Ashley>>
<<Va bene>> lascia la mano della bambina e lei viene verso di me. Con uno scatto si aggrappa con le sue manine soffici alla mia gamba.
Alza lo sguardo ed è lì che vedo completamente. Ha i suoi occhi.
Quando la signora mi sorpassa decido di fermarla in tempo, solo girandomi sul posto.
<<Mi chiarisca questa cosa>> si gira e mi guarda con quella faccia schifata che credo la caratterizzi da sempre.
<<Questa bambina è davvero la figlia di Ashley Cooper?>>
La signora sbuffa. <<Certo che lo è>>
Qualche battito non riesco a prenderlo, poi il cuore inizia a pompare sempre più velocemente.
Quando poi mi ricordo di una creatura attaccata alla mia gamba cerco di riprendermi, giusto quel poco per non fare pazzie.
Mi abbasso al suo livello e la guardo. È una bambina dai capelli neri e ricci, un visino rotondo e immagino molto soffice, i suoi occhi sono verde smeraldo proprio come quelli della sua mamma. Mamma...Ashley è una mamma e non me lo aveva detto. Come un fulmine collego tutto. La stanza rosa a motivi di unicorni, il voler riposare di Ashley solo alle 20:00 di sera. Ora erano le 20:15. Non so che dire, cosa si dice per approcciare con una bambina di massimo tre anni?
<<Ciao>> dico titubante.
<<Ciao>> ricambia, molto sicura di sé .
<<Come ti chiami?>> domando, sperando che mi sappia rispondere.
<<Alexandra>>
In due secondi scoppio di nuovo a piangere. Non solo ha partorito una bambina così carina, gli ha anche dato il mio nome.
<<Pecchè piangi?>> chiede scollegando qualche lettera ma lo stesso la capisco.
<<Perché abbiamo lo stesso nome>> dico tra le lacrime. Le metto le braccia intorno alla vita.
<<Azpetta>> dice facendomi sorridere un po'.
<<Tu sei Alexandra la guerriera, quella della fabola>> sento di nuovo le lacrime salire ma le ricaccio subito. Oh mio dio! Non posso crederci!
<<Molto probabile>>
<<Mamma dice che posso fidarmi sempre di Alexandra la guerriera perché perché...perché lei mi protegge sempe>> il suo non parlare proprio bene è la cosa più dolce che abbia mai sentito.
<<Andiamo a casa allora?>>
La prendo in braccio.
<<Zai una coza, mamma dice che non non devo andare con gli zconozciuti>>
<<Ma io non sono una sconosciuta>>
<<Ah! Vero!>>
<<Quanti anni hai?>>
Fa con le dita il numero due.
Poi un'altro fulmine. Due anni fa Ashley non si era fatta più sentire. La abbraccio un po' più forte e inizio a singhiozzare. Metto la mano davanti alla bocca per non farmi sentire.
<<Casa>>
Con tutta la forza che mi è rimasta, decido di ricacciare tutto dentro. Avrò modo di sfogarmi ma non davanti a lei. Avrò il tempo, ma non adesso.
<<Si, andiamo>>
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Alexandra Mikaelson - the eldest child -
VampireIl Vuoto era stato sconfitto. I Mikaelson finalmente potevano vivere una vita immortale in pace con la piccola Hope. Ma 8 anni dopo,l'originale più temuto,Niklaus Mikaelson venne a scoprire di avere un'altra figlia Tribrida,concepita prima della nas...