Spazio autrice (leggi ti prego ci tengo molto)
Cari lettori, bentornati! Ma più che altro, bentornata a me! Dopo mesi, c'è l'ho fatta! Volevo solo informavi che in questi mesi non mi sono dimenticata di questa storia, non mi sono dimenticata di voi, ma cosa più importante, non mi sono dimenticata di Alexandra. Sono stati mesi duri per me, a livello psicologico, le mie passioni si erano annulate completamente e sono sprofondata nella paura. Andare da una psicologa, aprirmi di più con i miei amici e dedicarmi di più a me stessa mi ha aiutato in questi mesi. Rileggere la storia, mi ha dato forza, Alexandra mi ha dato forza, per continuare e non lasciarla andare, non ancora. Ora sto bene, il vostro supporto nei commenti mi ha alleggerito il cuore. Un consiglio, da amica, apritevi al mondo, che il mondo ha bisogno di tutti. Siate sempre voi stessi e non abbiate paura. Questo capitolo lo dedico a tutte quelle persone che si sentono perse, qualcosa per te!
Buona lettura ❤️.Attraverso la strada, dovrebbe essere questo il posto. Alzo lo sguardo, sono stata così accecata dalla rabbia, dal volermi sacrificare, che non mi sono accorta di essere di fronte al bar dove lavoravo, fino ad adesso. Amplifico l'udito, sembra tutto nella norma. Entro spedita, non mi accorgo di Lucas che mi saluta, mi guardo intorno. È tutto normale, tutti sorridono, tutti continuano le loro vite. Guardo ogni tavolo in cerca di qualche indizio. Che gioco sta giocando?
<<Che cosa ti è successo?>> mi domanda Jennifer. Mi giro e me la ritrovo davanti.
<<Niente, continuate>> dico brusca.
Esco e vado verso il retro. L'immondizia sembra incolume, sempre lo stesso posto. Qualcosa provoca un rumore vicino al cassonetto. Mi metto in allerta, dopo pochi secondi esce velocemente, squittendo, un topo.
<<Che schifo, Cristo!>>
Lo guardo svoltare l'angolo, dietro di me sento dei passi. Blocco la persona per il collo e la faccio urtare contro il muro. É Amelia.
<<Lui dov'è?>> ride istericamente.
<<Nel posto più ovvio di questo mondo>> quando lo dice, capisco subito. Ha scelto la mossa più ovvia sapendo che non fosse così stupido. Intelligente, molto da lui. Fottere il nemico. I suoi occhi iniziano a diventare rossi, la lascio andare inerme, correndo verso casa Mikaelson. Mi sento tirare per il capelli, sbatto a terra con il braccio sinistro sotto il corpo. Alzo lo sguardo e la vedo in piedi, con una mano alzata.
<<Dove credi di andare?>>
Mi lascia il tempo per rimettermi in piedi.
<<Non costringermi a farlo>>
<<Solo perché sei il grande Triibrido ti credi capace di uccidermi?>>
<<Lasciami pensare>> fingo di essere pensierosa.
<<Si>> dico senza esitazione.
<<Tu sei troppo debole>>
<<Non costringermi a farlo, Amelia>>
<<Non ci riuscirai, Alexandra!>> con la magia, mi sbatte contro il muro alla mia sinistra. Mi blocca le braccia e le gambe, non riesco a muovermi, si posiziona nella mia visuale. Incapace di fare qualsiasi cosa, la osservo. I suoi occhi sono cattivi, agguerriti, hanno voglia di rendere fiero qualcuno, il nonno, è come se lo stesse facendo solo ed unicamente per avere la sua approvazione. É sempre stato così, l'ho sempre saputo, ed é proprio per questo che non sono debole, perché io sono riuscita a liberarmi, lei no.
<<Posso farti una domanda?>>
<<Queste sono le tue ultime parole?>>
Continuo, ignorando la sua sentenza di morte su di me.
<<Non hai mai voluto così ardentemente qualcosa per te? Solo ed unicamente per te?>>
Mi blocca il collo con un'altra magia, ha alzato l'altro braccio.
<<Sta zitta!>> i suoi occhi sono quasi arrendevoli, sto centrando il punto. La verità assoluta è che, oltre a voler salvare la mia pelle, la voglio salvare.
<<Non hai...mai voll-ah...voluto costruirti qualcosa...ghghg...di tuo?>> tossisco. Inizio a vedere annebbiato, il sangue sta lasciando il mio cervello.
<<Salva>> non riesco a vedere e a capire quello che sta succedendo. Vedo le mie palpebre socchiudersi lentamente.
<<Mia sorella>>
Sento il peso del mio corpo che cade a terra.KLAUS MIKAELSON POV'S
Mi risveglio di soprassalto, mi guardo intorno, Elijah ha appena aperto gli occhi e Kol è già seduto. Mi guardo intorno, non ricordo cosa sia successo, poi come un flash ricordo la voce di Alexandra sussurrarmi qualcosa.
<<Torno presto>>
<<Dobbiamo raggiungerla!>> è l'unica cosa che dico, prima di sentire un urlo.
<<Klaus!>> É Hayley.
Io e Elijah ci guardiamo per pochi secondi e raggiungiamo la voce.
Rebekah é impalata con una strange di ferro ad uno dei pilastri, schizzi di sangue sulla sua faccia sono la prova che probabilmente il nemico é ferito.
Kol la raggiunge, liberandola, la prende in braccio e la posa delicatamente sul divano.
Marcel é a terra, lo raggiungo accovacciandomi, controllo il battito, ha solo il collo spezzato.
<<Dov é Freya?>> chiedo.
Entra in salotto, ha del sangue sul labbro. Sputa del sangue a terra, poi ci guarda, anzi, mi guarda.
<<Mi dispiace>> e allora capisco, che qualcuno ha preso Hope. Guardo Hayley, spalanca gli occhi terrorizzata.
<<Hayley>> appoggio le mani sulle sue spalle.
<<La troveremo, mi hai capito?>>
Non riesce a parlare, non mi guarda nemmeno.
<<Hayley, rimani lucida>> e allora che mi guarda.
<<Daremo la vita per lei, lo sai>> annuisce, quasi convinta.
<<Dove sono Alan e Anthony?>> domanda Elijah.
<<Mi ricordo che, che hanno cercato di proteggerla...>> afferma Hayley. Delle lacrime le scorrono sul viso.
<<Si sono trasformati in lupi e hanno cercato di seguirla>>
Farebbero questo, per mia figlia?
<<Non so che fine hanno fatto>> dice Freya, con una voce tremante.
Kol guarda l'orologio, sono passati i dieci minuti.
<<Non é successo niente>> afferma Kol.
<<Alexandra ci é riuscita>> afferma Marcel, si é svegliato accanto a me, non me n'ero accorto.
<<Oppure non era quello il piano>> insinua Kol.
<<Dobbiamo dividerci>> affermo, devo salvarle, tutte e due.
<<Lo avevo pensato anche io>> dice Freya, sfila un foglio dalla tasca.
<<Non c'è più la posizione>> dice aprendo il foglio, è la mappa che aveva utilizzato prima.
<<Klaus>> mi sento chiamare, mi giro. Hayley si accovaccia e prende qualcosa a terra. Mi avvicino, ha in mano la collana di Hope.
<<Abbiamo bisogno di un piano>> dice Marcel, alzandosi da terra dopo essersi ripreso. Seguono qualche secondo di silenzio.
Le lacrime iniziano a scorrere anche sulle mie guance, sento la mano di Elijah appoggiarsi sulla mia spalla. Abbasso lo sguardo, vergognandomi.
<<Noi siamo Mikaelson>> afferma Elijah dietro di me. Giro lo sguardo e gli sorrido leggermente, Elijah guarda ognuno di noi.
<<Noi, siamo, Mikaelson!>> faccio un profondo respiro. Alzo lo sguardo, attirato da dei passi leggeri. Due lupi si affacciano dal tetto verso di noi, scendono verso il piano terra, saltando da un balcone all'altro. Si ritrasformano in umani, davanti a me. É Alan, l'altro é Anthony. Alan é ferito in faccia, il sangue sembra prevalere sul suo viso, Anthony si tiene il fianco.
<<Sappiamo dov'é Hope>>
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Alexandra Mikaelson - the eldest child -
VampireIl Vuoto era stato sconfitto. I Mikaelson finalmente potevano vivere una vita immortale in pace con la piccola Hope. Ma 8 anni dopo,l'originale più temuto,Niklaus Mikaelson venne a scoprire di avere un'altra figlia Tribrida,concepita prima della nas...