Capitolo 21 - Sei lento -

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Marcel, dopo aver spiegato varie cose sull'arte della guerra - che già sapevo tra l'altro - da inizio agli allenamenti.
<<Io inizierei con un bel combattimento>> dice Kol e gli altri annuiscono.
<<La creatura più potente del mondo ci sta!>> dice Marcel entusiasta. Rido automaticamente e tutti mi guardano. Si riferiva a lui, lui! La creatura più potente del mondo, come no...
<<Qualche problema?>>
<<Avrei da ridire alla tua affermazione>>
Mi fa cenno di salire sulla pedana e con un salto ci arrivo.
Giriamo in tondo mentre ci guardiamo a debita distanza.
<<Mi raccomando nessuna magia e nessun'arma>> annuncia Freya
Ci fermiamo sul posto e mi metto in posizione di partenza. Faccio un mezzo cerchio con la gamba destra e la metto in parallelo e dietro alla sinistra. Metto il peso sulla destra, alzo le braccia e le metto in posizione. Una per difesa e una per attaccare. Faccio tutto questo accompagnata da profondi respiri.
<<Speravo che lo dicesse>> sussurro a Marcel. Inizia il combattimento! Lascio che mi attacchi per prima. Guardo i suoi piedi e quando avanzano di un passo mi abbasso e gli sferro un pugno nello stomaco. Marcel indietreggia. Faccio cenno di riprovare. Marcel inizia a sferrare i pugni e io li schivo. Il suo metodo di combattimento è così prevedibile...
Destra sinistra, su! Destra, sinistra, su! Continua così per poco, fino a quando non prova a sferrarmi un pugno dritto in faccia. Lo blocco con la mano. Mi affaccio un po' per vederlo negli occhi.
<<Sei lento>> in un secondo, tenendo il suo pugno ben stretto nell'altra mano, mi avvicino. Lui è piegato a 90. In velocità, alzo la gamba e glie la metto dietro alla testa. Spingo e Marcel fa una capriola, ritrovandosi a terra. Sento alcune risate.
Mi posizione nella visuale di Marcel.
<<Riproviamo>> la sua espressione è abbastanza incazzata.
Gli porgo la mano e lo aiuto ad alzarsi.
<<Marcel ci riprova! Marcel ci riprova!>> sento urlare da Kol a mo' di reporter dell'incontro.
Dopo qualche secondo, Marcel prova ad attaccarmi alla gola, ma io sono veloce e questo sembra dimenticarlo.
Mi accovaccio e con una giravolta e un gamba stesa, lo mando a terra con un tonfo, di nuovo. Sento ancora delle risate. Marcel si lamenta del dolore. Mi abbasso al suo livello e lo guardo in faccia.
<<Riproviamo!>> ora è ancora più arrabbiato. Lo aiuto ad alzarsi e poi gli do una pacca sulla spalla, prima di scendere dalla pedana.
<<Meglio di no>>
[...]
<<Ti godi il pranzo dopo l'allenamento?>> chiede Klaus, affiancato da Elijah, comparendo all'entrata della sala da pranzo.
Dopo essermi fatta una doccia che definirei "rigenerante" , mi sono seduta a capotavola con i piedi sul tavolo e sto mangiando un tortino salato, davvero squisito.
<<Davvero stancante>> rispondo, mentre do un morso.
<<Vieni al primo piano, parliamo>> dice Elijah.
Levo i piedi dal tavolo e mi incammino insieme a loro. Di cosa dovremmo parlare? L'ha detto Elijah quindi dobbiamo parlare insieme a tutta la famiglia, perfetto...forse vogliono parlare di Marcus.
<<Dov'eri?>> chiede Rebekah quando entro e mi posiziono appoggiata in piedi vicino al muro. Così ho la visuale completa di tutti.
<<A mangiare>>
<<Parliamo>> dice Kol iniziando qualsiasi cosa sia. Sembra che si stia rivolgendo a me.
<<Di Marcus?>>
<<Di chi altri sennò?>> dice Marcel e io gli lancio uno sguardo omicida. Che simpaticone.
<<Che volete sapere?>>
<<Tutto, forse? A partire da tutto quello che sai su di lui, com'è fatto, se sai una sua debolezza, un suo grande orgoglio, qualsiasi cosa>> dice Freya.
<<Marcus è uno psicopatico, lo è sempre stato ma non l'ho capito ai tempi. È malvagio e anche manipolatore. Ottiene tutto ciò che vuole anche se...>>
Non riesco a parlare. La vista mi si annebbia di getto. I polmoni non sembrano esistere per un secondo o due.
<<Ehi, stai bene?>>
<<Anche se...>> cerco di continuare, ma un dolore lancinante mi straccia lo stomaco, più precisamente, la parte inferiore. Mi tengo lo stomaco. Io so cosa sta succedendo, ma non capisco perché adesso sia più forte di tutte le altre volte in cui mi è capitato. Faccio respiri profondi.
<<Va tutto bene>> dico flebilmente.
<<Sanguini>> dice Rebekah.
Tutti abbassano lo sguardo e vedono i miei pantaloni, sicuramente zuppi di sangue.
<<Portatemi in bagno>>
Rebekah e Freya mi sorreggono e io cammino a stento. Pensavo fosse finita ormai, le gambe che si afflosciano, il sangue ovunque...non voglio più sentire questi dolori!
<<Ti è già successo?>> chiede Freya.
<<Si, va tutto bene, deve solo passarmi>> così doveva essere, doveva solo passarmi. Aspettare. Aspettare.
<<Che dobbiamo fare?>> chiede Rebekah mentre entriamo in bagno.
<<Mettetemi sul gabinetto>>
Mentre mi abbassano le mutande penso che potrebbero essere in imbarazzo. Ma che cazzo me ne frega.
Devo fare uscire il sangue, come disse il dottore. Quella conversazione di tanti anni fa mi appare come un flash.

<<Ci saranno ripercussioni in futuro, dottore?>>
Il dottor. Cannes è incerto, si toglie gli occhiali e mi guarda dispiaciuto.
<<Si, anche per i prossimi dieci anni>>
<<Del tipo?>> chiedo allarmata.
<<Nel periodo di mestruo, potresti avere queste grandi e pesanti perdite di sangue>>
<<Faranno male?>>
<<Si perché...il sangue del tuo bambino ancora deve uscire del tutto, non sappiamo cosa lo blocca>>
Lo sapevo bene io cosa lo blocca, il sangue di vampiro.
<<Quando succederà, devi farlo uscire, tutto>>
<<Va bene>>
<<Sono tanto dispiaciuto, è una tragedia quella che ti è successo>>

<<Ahhh!>> mi sforzo e stringo i denti. Urlo perché il dolore è troppo. Ormai in questa casa aleggiano solo le mie urla. Freya e Rebekah sono di fronte a me, piegate al mio livello, mentre mi stringono chi una mano, chi l'altra.
<<Devi far uscire il sangue?>> chiede Freya. Annuisco. Hanno gli occhi lucidi, tutte e due, stanno piangendo. Per me.
Sono dolori del mestruo, ma molto, molto più intensi.
Sto urlando e non vorrei. Stringo i denti e faccio il mio dovere. Sto per perdere i sensi dopo l'ennesimo grido che provoca un leggero tremolio alla casa. Ci mancavano solo i miei poteri.
<<Stai soffrendo tanto, non è normale>> dice Freya.
<<Si, fidatevi di me>> la lama si conficca di nuovo nelle ovaie. Urlo ancora e sento vetri andare a pezzi.
<<Sto facendo un bel casino>>
<<Chiamo qualcuno>> dice Rebekah mentre si alza ed esce dal bagno.
<<Rebekah, fidati di me>> dico, prima di abbracciare le tenebre.

Alexandra Mikaelson - the eldest child - Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora