Capitolo 18 - Guerriera -

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<<Alaric no!>> sento urlare da qualcuno, una donna.
Qualcosa mi attraversa velocemente il petto e rimane dentro di me. Il dolore è insopportabile, ma cerco di non sentirlo. Guardo davanti a me e vedo il presunto Alaric che mi guarda, affiancato dalle due ragazzine. Hanno uno sguardo, un'espressione che conosco molto bene. La paura si legge nei loro occhi. Mi accascio a terra e cerco con tutte le mie forze di non perdere i sensi. Più di qualcuno si avvicina a me. La vista mi si sta offuscando. Riesco a distinguere solo loro due. Hope e Klaus. Vedo i loro occhi e leggo di nuovo paura, una paura diversa, una paura che non riesco a classificare. Adesso non importa.
<<Alexandra!>> urla Klaus.
<<Mettetela sul tavolo al primo piano!>> sento Freya, Hope? Non lo so. Qualcuno mi prende in braccio e in men di un secondo sono distesa su un tavolo. Mugugno e mi lamento con suoni strozzati della mia bocca. Sento il sangue anche nei polmoni.
<<Va tutto bene, sta calma>>
Non riesco a muovermi, giro lo sguardo e riesco a vedere Freya.
<<La maglietta>>
In un momento scompare e sono in un top nero, o in reggiseno, cazzo non ricordo. Perché devo pensare a tutto anche quando sto per collassare?
Qualcuno mi tocca la ferita e sento una fitta attraversarmi il petto velocemente ma dolorosamente.
<<Giratela>> è la voce di Freya.
Più di una mano mi gira e io non posso fare a meno di pensare a tutte le cicatrici sulla mia schiena rimaste.
Per qualche secondo nessuno parla, poi sento le mani di qualcuno toccarmi. Sono delicate quindi saranno sicuramente di Freya.
<<Vedo il proiettile!>>
Sento Hope urlare e piangere. Vorrei con tutto il mio cuore alzarmi e andare a consolarla, a dirle che andrà tutto bene, ma non ci riesco. Sento Hayley rassicurarla.
<<Hope andrà tutto bene>>
<<No!>>
<<Vieni con me! Andiamo!>> sento una porta sbattere e non posso che sentirmi sollevata. Non mi interessa il dolore adesso, voglio solo far star bene Hope.
Sento un calore pervadere nella ferita. È doloroso da cani. Mi aggrappo con una mano al bordo del tavolo e lo stringo. Il dolore finisce e solo allora riesco a urlare qualcosa.
<<Tirami fuori quel cazzo dì proiettile!>> la mia voce è roca, del sangue mi esce dalla bocca.
<<Non ci riesco!>>
Tossisco. Freya ci riprova ma dopo un tempo che sembra essere durato mesi, si ferma.
<<Non ci riesco! Non ci riesco>>
Freya sembra disperata, non so cosa stia succedendo. Devo levarmi quel proiettile da dentro, subito! La mia vista è annebbiata, non vedo niente ma ci sono, respiro ancora.
<<Alexandra guardami>> Klaus si abbassa al mio livello.
Un dolore ancora più forte mi fa tremare sul tavolo. Inizio a urlare. Le mie urla sono di puro terrore e di dolore. Dopo pochi secondi Klaus urla.
<<Elijah basta! Basta!>> tutto finisce. Sto per perdere i sensi. Poi sento lei, la sua voce.
<<Alexandra>> sbarro gli occhi. Non riesco più a parlare.
<<Alexandra devi combattere, tu sei una guerriera>>
Mamma!
<<Cosa fanno le guerriere?>>
Chiudo gli occhi e faccio un profondo respiro.
<<Combattono! Combatti figlia mia! Combatti! Combatti!>>
Mi alzo velocemente e mi appoggio allo stipite della porta. La mia vista sta diventando ancora più annebbiata. Non riesco a distinguere le figure stagliate intorno a me. Metto una mano sul petto e inizio a spingere. Con l'altra mano stringo forte il legno. Inizio a urlare, ma il dolore non mi fermerà. Urlo, urlo più che posso. Poi lo sento. Con uno strappo, lo tiro fuori. È minuscolo, letteralmente una pallina ovale. Lo prendo tra le mie mani e lo metto davanti a me.
<<Proiettile bastardo>>
Poi l'oscurità. È finito.
Ho combattuto, mamma.

Riprendo coscienza. Apro gli occhi di scatto e mi alzo. Sono in una stanza - arredata molto bene tra l'altro - stesa su un letto. Alzo la maglietta di proprietà ignota e vedo che la ferita è guarita. Tocco il punto dolente e sento un po' di dolore, sopportabile.
Mi alzo lentamente ed esco dalla porta. Faccio qualche passo e mi ritrovo sul balcone di casa Mikaelson che affaccia sul salone del piano terra. Sento alcune voci dalla sala pranzo di sotto. Alzo lo sguardo e vedo il sole proprio sopra il mio capo. Con molta difficoltà trovo le scale e scendo lentamente. Entro nel salone e mi ritrovo in un battito di ciglia davanti a me Rebekah, Klaus, Elijah, Hope e Hayley. Appena Hope mi vede mi viene incontro, ha le lacrime agli occhi. Mi prende il viso tra le mani.
<<Sei viva!>>
Le sorrido.
<<Non ti libererai così facilmente di me>>
Inaspettatamente, mi abbraccia. Il suo viso sparisce nel mio petto.
<<Oh! Ok>>
Ricambio l'abbraccio e io mi sento bene, tutti i problemi sono spariti come un getto d'acqua che viene buttato a terra.
Mi stacco dall'abbraccio e mi giro verso gli altri.
<<Stai bene?>> chiede Rebekah
<<Dura come una roccia>>
<<Giusto a titolo informativo, quanto tempo sono rimasta in coma?>>
<<Cinque giorni?>>
Oh cazzo!
<<Cinque giorni?>>
Guardo Klaus e annuisce.
<<Oh mio dio! Il lavoro!>>
<<Abbiamo chiamato e detto che eri malata>> dice Hayley.
<<Ashley!>>
<<Sono passato a trovarla e sta bene, l'hanno dimessa dall'ospedale ieri e mi sono accertato che arrivasse a casa sana e salva>> dice Elijah.
Cala il silenzio e inizio a pensare a quello che ho lasciato in sospeso...
<<La bambina!>>
<<Ce ne siamo presi cura noi e l'abbiamo data alla mamma appena è uscita dall'ospedale>> dice Klaus, guardandomi con un luccichio negli occhi. Sto per piangere dall'emozione.
<<Grazie>> dico, rivolta a tutti.
Klaus mi sorride e io ricambio. Forse si può aggiustare tutto.
<<Marcus!>>
<<Scomparso, non sappiamo dove trovarlo>> dice Freya entrando dalla sala pranzo e mettendosi seduta sul divano.
<<Devo ucciderlo>>
<<Lo farai di sicuro>> dice Kol rientrando in casa.
<<Noi ti aiuteremo a farlo>> dice Hope di fianco a me.
<<Non posso coinvolgervi, è una questione che devo risolvere da sola>> dico guardandoli ad uno ad uno.
<<Marcus ci ha rapito ed ha quasi ucciso Klaus con la quercia bianca>> dice Freya. Guardo Klaus e capisco dalla sua espressione che è tutto vero. Cazzo! Cazzo! Ora vorrei solo urlare.
<<É diventato anche un nostro nemico>> dice Kol. Hope mi prende la mano.
<<Tu no>> dico guardandola.
Hope mi guarda stranita.
<<Perché no?>>
<<Perché se tu morissi e diventassi un triibrido completo sarebbe un gran casino e non voglio avere i sensi di colpa per tutta l'eternità>>
<<Alexandra...>> la fermo.
<<Non voglio che tu ti faccia male, ti prego>> dico e mi meraviglio di me stessa. Io non prego mai le persone.
<<Ha ragione lei>> dice Klaus e io e Hope lo guardiamo.
<<Andrai da Caroline alla scuola Salvatore>>
Le stringo la mano e la guardo di nuovo.
<<Andrà tutto bene, fidati di me>>

Alexandra Mikaelson - the eldest child - Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora