Incontro

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Mentre camminiamo verso il Nido mi lascio prendere dai miei pensieri rispetto a ciò che sta succedendo. Più andiamo avanti e più pare che i Mezzosangue ne sappiano sempre una più di noi. Come è possibile che Kendra sia riuscita a rendere cieca Calipso? Pensavo che la seconda fosse più potente della prima. Forse è stata solo fortuna o forse mi sbagliavo. Forse entrambe si equivalgono solo che hanno ideali e principi diversi. Guardo mia figlia sulla schiena del padre. Discendente di due delle più grandi maghe di sempre e la più forte sarà comunque lei.

"Portafortuna, a cosa stai pensando?"

Deus mi riporta alla realtà "A nostra figlia e da chi discende."

"Dal suo grande e bellissimo padre?"

Scuoto la testa divertita "No, scemo, parlavo di Calipso e Kendra."

"Ah, si, sapevamo che le sue doti magiche avevano delle profondi radici."

Annuisco "Si, questo lo sapevamo bene. Non sapevamo che Amy, però, stesse diventando più forte addirittura di Calipso. Eppure, lei stessa è stata ferita gravemente da Kendra." sospiro "Inizio a pensare che le due si equivalgono, solo che hanno scelto due strade completamente differenti."

Deus alza le spalle "È possibile, non sappiamo esattamente cosa sia successo. Sapevamo già che non c'era da sottovalutare la tua antenata." mi guarda "In ogni caso, Kendra è fuori di testa, non ragiona. È probabile che se colpisci i giusti punti, possa perdere quella poca ragione che le resta. Ciò la destabilizza molto."

"Hai ragione. Ho solo il timore che, ora che Calipso è in difficoltà, i Mezzosangue possano approfittarne e noi sappiamo bene chi è l'obbiettivo di Kendra oltre me."

Siamo arrivati al Nido, salutiamo mia madre e Star e Deus prende la piccola Amy e la incoraggia ad andare dalle sue nonne "Non devi temere, non accadrà nulla a nostra figlia. Fin quando ci sarò io i Mezzosangue non le torceranno neanche un pelo."

Lo dice senza guardarmi, so che è serio e so che sacrificherebbe la sua stessa vita per Amy. Sospiro. Non avevo tutte queste preoccupazioni quando si trattava solo di me, certo, dovevo restare viva per far in modo che anche gli altri nascessero ma... è diverso quando sei madre. Quando devi prenderti cura non solo della tua vita ma anche di quella di un tuo pezzo di cuore. Mi sentirei fallire come madre se dovesse mai accadere qualcosa alla mia cucciola. Non me lo perdonerei. Stiamo per andare via dal Nido, quando dalla distanza vediamo Azy accompagnato dal Joel adulto. È proprio lui, ancora non posso crederci. Ci guarda entrambi con sguardo felice ma è molto confuso dallo strano aspetto del mio compagno.

"Zio? Zio Deus?"

"Si, beh... in gran parte. Lo so, sono grigio, avevo voglia di cambiare un po'." sorride.

Scuoto la testa "È una lunga storia. Come stai?"

"Adesso bene, papà mi stava facendo vedere queste terre e come sono gestite. E devo dire che... è come ho sempre sognato. Tutto è meraviglioso. Avete problemi interni di qualsiasi tipo?"

"Nessuno." rispondo "Ognuno ha i suoi compiti e tutti riusciamo a portarli a termine senza dover aiutare altri."

Deus da un colpo di tosse "Tesoro, sono io l'Alpha. Sono io che ho il compito di gestire il branco."

"Ah si? Allora da domani alzerai quelle chiappe dal solito posto e farai l'Alpha. Per davvero." alzo gli occhi.

Il mio compagno ridacchia "E perché? Sei così brava che non oso interromperti."

Joel sorride. Restiamo a parlare ancora un po', mio nipote ha un'espressione rilassata e soddisfatta. Il suo sguardo si concentra in un posto, esattamente verso i cuccioli. Tra loro vi è Amy. Lui smette di ascoltarci, fa un passo verso di lei con gli occhi lucidi. Capisco benissimo come Joel si senta, decido quindi di andare a prendere mia figlia. La porto da loro, proprio davanti le zampe di Joel. Lui si abbassa lentamente senza smettere di guardarla, si corica sul ventre. Le accarezza la testa, Amy prova a mordergli la zampa. Non sa chi è, ma non rifiuta la conoscenza.

"Amy..."

Azy si avvicina a lui "È rinata da poco. Non ha ancora imparato a parlare, cammina a malapena... ma è qui con noi."

Joel sorride un po' di più "Dunque lei... sta bene. Crescerà in un luogo dove avrà amici, una famiglia unita e non divisa dai branchi."

Deus annuisce "Soprattutto, non sarà divisa da te. Non ci sarà alcun branco a tenervi lontani."

Joel versa una lacrima. Rivedere Amy, l'amore della sua vita, così piccola e spensierata, lo riporta sicuramente a moltissimo tempo fa. Guarda lei e rivede Dezel ed Hoxy. Lo so perché anche io rivedevo Amy negli occhi di Deus. La abbraccia, Amy non sopporta di essere stretta a qualcuno, inizia a mordicchiare e scalciare. Questo a lui non importa, sopporta tutti quei morsi e calci pur di stringerla. La lascia andare, lei torna tra le zampe di Deus. Joel ha uno sguardo triste e perso nel vuoto. Si alza lentamente senza dire una parola.

"Joel?" lo chiama Azy.

"Sto bene. È... è solo strano. Mi sembra ieri che mi sono svegliato, l'ho scossa un po' ed era morta. Adesso la vedo piccola, combattiva e che non sa neanche camminare. È tutto così bizzarro. Non ero pronto a questo."

"Nessuno di noi lo è." dice Deus "E non lo saremo mai. Ma è comunque bello per un genitore rivivere da zero l'infanzia dei propri figli. Ci sono cose che non abbiamo potuto goderci oppure che non abbiamo mai visto. Sarà un'ottima occasione anche per te. Rivivrai i tuoi figli da capo."

Joel sorride "Già... e questa volta lo farò a pieno."

Hazel ci richiama, dice di aver trovato una risposta a questo mistero. Ci spiegherà come ha fatto questo Joel ad arrivare fin qui. Lasciamo che Azy e il Joel adulto vadano avanti, io e Deus riportiamo nuovamente Amy al Nido. Star e mia madre ci guardano confuse ma, mentre la prima ha i ricordi e quindi può provare ad immaginare cosa stia accadendo, la seconda è molto confusa e mi guarda attentamente. Io le accenno un sorriso mentre le passo Amy.

"Chi era quel lupo? Perché guardava e stringeva Amy in quel modo?"

"Una vecchia conoscenza..."

Lei scuote la testa "Come fai tu ad avere sempre vecchie conoscenze che io, invece, non conosco affatto?"

"Mamma, lo sai, è meglio che tu non sappia tutto di me. Devi solo sapere che sono felice, che Amy sta bene, che amo Deus e che ho qualche vecchia conoscenza che tu non conosci."

Mi guarda per un po', poi sospira "Me lo farò bastare fin quando tutto non diverrà ancora più strano. A quel punto, non accetterò più futili spiegazioni."

Le annuisco e la abbraccio, io e Deus ci allontaniamo insieme dal Nido. Lui mi spinge leggermente con il muso e mi accenna un sorriso, sa quanto per me è difficile mentire a mia madre. In più non è una lupa stupida, sta iniziando a vedere troppe cose che non combaciano e che quindi diventano strane ai suoi occhi. Non so per quanto altro tempo ancora riusciremo a nasconderle ogni cosa. Mi dispiace per papà ma mi sa che... prima o poi dovremmo restituirle i ricordi. Questa farsa non durerà ancora per molto tempo.

La Scintilla: Una nuova Alba - PARTE 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora