Capitolo 13: Chiacchere a stomaco pieno

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"Sono apparse all'improvviso" diceva. "Non le abbiamo toccate ne ci siamo avvicinati perché temevamo fossero pericolose, emanano un enorme potere!"
"Kara di cosa stai parlando?" Percy sembrava leggermente smarrito mentre ascoltava e discuteva con una ragazzina bruna, piuttosto bassa e dai sottili occhi azzurrini; si erano staccati dal gruppo ed ora stavano in disparte nel mezzo del campo. Io, Ron ed Hermione eravamo stati condotti da Annabeth alla Casa Centrale, a due piani, semplice e carina; poi ci spiegò dove avremmo dormito e si assicurò che avessimo capito dove erano le capanne e la Mensa. Il posto era molto più grande di come mi era parso la prima volta che lo avevo visto, il campo di fragole dove ci eravamo scontrati con i dissennatori era ora alle nostre spalle mentre ci dirigevamo verso le capanne, Annabeth ci indicò alcuni ragazzi e disse che avremmo dormito con loro, nella casa di Hermes che a quanto pareva era solita ad ospitare i viandanti e in nuovi arrivati. "Hey, Annabeth! Come è andata? E loro? Si è deciso cosa fare?" "Già sembravano forti!" Esclamarono in coro due ragazzi dagli occhi scaltri e i lineamenti elfici. "Ciao Travis, ciao Connor!" Li salutò la nostra amica con un cenno della mano e avvicinandosi a loro. "Allora vi daremo tutte le informazioni questa sera dopo cena, per ora vi basti sapere che i nostri nuovi compagni rimarranno qui per un po' di tempo e naturalmente..." "...naturalmente dormiranno nella cabina di nostro padre, certo lo sappiamo, ma a noi non interessano le informazioni!" Intervenne il più alto dei due, subito seguito a ruota dall'altro: "Infatti! Noi vogliamo gli scoop, i pettegolezzi, i segreti! Allora? Nulla da raccontare?" Chiesero sporgendosi in avanti gli occhi attenti. "No, e se anche fosse non verrei di certo a dirlo a voi!" Rispose secca Annabeth incrociando le braccia al petto e sorridendo sarcasticamente. "Uffa, voi figli di Atena siete veramente noiosi!" Risposero all'unisono levando gli occhi al cielo e gesticolando in modo teatrale. "Ehm, ciao!" Ron interruppe quello che Annabeth avrebbe poi definito il 'teatrino Stoll'. I ragazzi allora tornarono a concentrarsi su di noi e fui felice di rendermi conto che per una volta agli occhi di un estraneo non ero nient'altro che un altro estraneo, nulla di più. "Piacere Harry Potter." "Piacere Harry, io sono Connor e lui è mio fratello Travis!" Ci stringemmo la mano e ,dopo un breve scambio di saluti, viste le nostre brande e fatte le prime conoscenze, decidemmo con i miei due migliori amici di incamminarci verso la mensa: avremmo avuto modo di farci conoscere meglio a stomaco pieno. La mensa era più grande di come immaginavo, ma decisamente più piccola della sala grande ad Hogwarts. Ci sedemmo insieme ai fratelli Connor al tavolo di Hermes, scoprimmo che anche i semidei erano serviti da esseri magici, li chiamarono spiriti del vento, erano veloci e sembravano leggere nel pensiero tale era la loro velocità e prontezza nel distribuire il cibo, solo temetti più volte di essere colpito da un piatto volante e ritrovarmi con una nuova cicatrice in fronte. Per quanto Hermione detestasse ammetterlo pensai che anche lei preferisse o almeno trovasse più sicuro il metodo 'elfi domestici' di Hogwarts.
"Cavoli, questo pollo è fantastico!" Si complimentò Ron a bocca piena. "Bleh Ron! Chiudi la bocca quando mastichi, comunque hai ragione: il cibo è ottimo." Lo riprese Hermione mentre tagliava la sua carne all'uccelletto e la bagnava con la salsa del contorno. "Ci puoi scommettere amico!" "Il cibo qui è una delle cose migliori!" Concordarono alcuni dei ragazzi del tavolo sporgendosi nella nostra direzione. "Credo che sia forse la cosa migliore dell'essere un semidio in effetti, beh oltre ai continui rischi di morte certo" "Oh sicuro, quello non è paragonabile" Risero amaramente alcune ragazze al tavolo. Continuammo a conversare finché Hermione non mi tirò una gomitata fra le costole, indicandomi un punto alla sua destra; feci una smorfia e mi sporsi in quella direzioni. Lì di fianco ad un grande fuoco sembrava che il centauro Chirone e Annabeth stessero per fare un annuncio, cercando invano di richiamare l'attenzione di alcuni tavoli, compreso il nostro. Hermione riuscì in qualche modo a ottenere l'attenzione dei fogli di Ermes, ma naturalmente non del resto dei ragazzi. Ad un certo punto una voce rimbombò sovrastando qualunque rumore: "STATE ZITTI!" Era Clarisse che si era alzata dando un pugno al piano di legno e facendo tremare i bicchieri. "ASCOLTATE CHIARO?! Ugh, dovete sempre fare casino?" "Ehm grazie Clarisse" Ringraziò titubante la figlia di Atena. "Allora, come avrete già capito è stata proferita una nuova profezia, pare sia legata agli strani mostri che negli ultimi tempi stanno attaccando il campo..." "Esattamente, per la precisione si è scoperto che si chiamano Animali fantastici e che possono essere fermati facilmente, se li si conoscono a fondo." Fra i ragazzi del campo si levarono vari verso di approvazione, sentii un brivido lungo tutta la schiena: questi ragazzi erano riusciti a salvarsi da molti esseri magici, ma per i Dissennatori e altri Animali fantastici c'era assolutamente bisogno di magia...avremmo dovuto sbrigarci, senza dimenticarci della nostra missione principale. "Inoltre oggi sono arrivati dei nuovi ospiti molto particolari..." Simultaneamente alcune centinaia di teste si girarono a guardarci, mi ritrovai a sorridere come un idiota. "Ragazzi venite a presentarvi, inoltre avremmo qualcosa da mostrarvi e di cui vorremmo il vostro parere." Una volta arrivati al suo fianco ci presentammo meccanicamente: "Ehm alcuni di voi già lo sapranno, ma io sono Harry...Harry Potter,  loro sono i miei migliori amici Ron Weasley e Hermione Granger." "Siamo dei maghi, a quanto pare il nostro compito è aiutarvi a spezzare il Sigillo di Ecate, un antico incantesimo che serviva a separare il vostro mondo semidivino e il nostro magico..." Qualcuno annuì convinto, principalmente erano coloro con cui avevamo cacciato i Dissennatori, svariate ore addietro. Altri invece sembravano dubbiosi, una bambina dai capelli rossi che non avrà avuto più di undici anni alzò una mano e chiese: "Cioè voi fate magie? Come nelle favole?" I suoi occhioni ci scrutavano affascinati. "Si, è piuttosto simile in effetti, talvolta sembra veramente di essere in una favola" Rispose Ron sorridendo gentilmente alla bimba. "Dimostralo!" Urlò qualcuno. "Sii! Fate una magia!" Lo supplico lei, unendo le mani quasi stesse pregando. Il mio migliore amico sembrò prendere fuoco dall'imbarazzo, le sue orecchie erano completamente rosse, ma tirò fuori la bacchetta e con un rapido gesto esclamò deciso: "Wingardium Leviosa!" La bacchetta era puntata contro una sedia che come da manuale si alzò iniziando a fluttuare nell'aria sotto gli sguardi stupefatti dei nostri 'spettatori'. "Wow" "Sta volando!" "Che figata!"
Lanciai a Ron un occhiata veloce e dovetti trattenermi dallo scoppiare a ridere: la sua espressione era indescrivibile, non era abituato a tutti questi complimenti. Ero davvero felice per lui. "C'è altri che sapere fare?" E così ci ritrovammo a evocare fuocherelli colorati, appellare oggetti e infine... "Expecto Patronus!"
Una lontra, un cane e un cervo correvano fra i ragazzi che ormai si erano riuniti attorno a noi, i bambini più piccoli cercarono di afferrarli ridendo. Infine Annabeth riprese la parola: "Bene, fantastico direi, ora che abbiamo meglio conosciuto i nostri nuovi compagni c'è un'altro problema che dobbiamo affrontare..." Mentre parlava qualcuno le si era avvicinato: era Kara, la ragazza con cui Percy stava parlando quando ci aveva lasciato con la sua ragazza. Teneva in mano una scatola in legno, incisa su essa erano presenti dei simboli bianchi, nuovamente ebbi là sensazioni di averli già visti. "Oggi, poco prima del nostro ritorno, sono apparse nella capanna dei figli di Ecate esattamente ventitre di queste scatole: lo stesso numero dei ragazzi della capanna più uno. Lou Ellen, il capo capanna, le sta ancora controllando, ma afferma che sono potenti e potenzialmente pericolose, non ha intenzione di lasciarle incustodite. Kara oggi ci ha fatto da tramite, ora però vorremmo sapere se voi avete idea di cosa siano... secondo Lou assomigliano alle vostre armi." Kara ci passò la scatola scura, era stretta e lunga, in legno di ciliegio. La aprii e le parole di Ecate mi tornarono in mente: "...ho già provveduto al materiale."
Distinto sorrisi, anche Ron ed Hermione fecero lo stesso. La nostra missione ora si era notevolmente semplificata.

"Questa è una bacchetta." Esclamai. "E queste sono Rune" Sussurrò Hermione, l'indice che scorreva sulle rifiniture del legno.

Angolino dell'autrice:
Non commento neanche il mio ritardo, ma vi avviso che potrebbero esserci delle rivisioni grammaticali di questo capitolo.

(Non io che mi accorgo 2 giorni dopo di aver dimenticato il titolo del capitolo)

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