Capitolo 6: Dissennatori

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Dissennatori.
Per una volta nella mia vita, vedendo un gruppo di dissennatori così numerosi avvicinarsi, non fui colto dal panico, ma da speranza. Un piano tanto semplice quanto rischioso si formò nella mia testa, i Dissennatori erano un'ottima distrazione per la nostra fuga.
"Hermione, Ron... aspettate! Non evocate i vostri patronus!" "Come prego?" "Harry stai scherzando? Sono tantissimi!" Esclamarono. "Si ma potrebbero essere il nostro biglietto d'uscita: li terranno occupati abbastanza a lungo da permetterci di lasciare questo posto! Non ci vedrebbe nessuno e c'è ne andremo indisturbati. Avremmo anche tempo per decidere la prossima mossa!" Spiegai tutto d'un fiato, loro si scambiarono un'occhiata turbata. "Ehm Harry, hai idea di quante così possano andare storte? Potremmo disperarci a tal punto da abbandonare il piano, oppure essere inseguiti da tutti e due i gruppi: dissennatori e questi ragazzi... e molto altro!" Mi fece notare la strega più brillante della sua età, ma non mi scoraggiai. "Ragazzi andiamo! Abbiamo già affrontato sfide del genere, non possiamo mica farci fermare ora, giusto? E poi dobbiamo ancora trovare il modo per raggiungere Ilvermorny o almeno inviare un messaggio agli insegnanti, possibilmente prima che diventi notte." Non so cosa la convinse, se l'immagine della professoressa McGranitt che andava su tutte le furie per la nostra scomparsa, il mio discorso sul non arrendersi o la presenza di una settantina di dissennatori alle nostre spalle, ma nel giro di cinque minuti stavamo correndo su per la collinetta verso il bosco.
Sentivo il gelo dei dissennatori nelle ossa e correre faceva male, ma non ci fermammo, anzi, ci spronammo a vicenda quando uno di noi sembrava cedere. Stavamo già entrando nel bosco quando Hermione urlò: "Ron, Harry! Guardate!" Si era fermata al limitare del bosco e indicava il campo di fragole, dove prima ci trovavamo noi ora erano giunti molti più dissennatori di quanti avevamo immaginato potessero esserci. Sentii un altro urlo distante "Lily prendi Harry e scappa! Provo a trattenerlo!" Ma non potevo svenire, mi concentrai e pensai ai momenti migliori della mia vita: il mio undicesimo compleanno, quando Hagrid aveva semi-trasformato mio cugino in un maiale, il primo bacio con la mia Ginny, le feste per la vittoria a Quiddich di Grifondoro. Funzionò e mi sentii inondato di una nuova energia, a quel punto capii cosa intendeva dire Hermione e perché fosse così preoccupata: i dissennatori stavano avendo la meglio sul gruppo di ragazzi.
Vedevo che alcuni tentavano di allontanarli a colpi di spade che, neanche a dirlo, passavano attraverso ai loro corpi spettrali senza neanche infastidirli. Qualcuno era già atterra, svenuto o forse peggio; rabbrividii pensando a cosa avrebbero potuto fare i dissennatori se lo avessero raggiunto. Lo avrebbero baciato. Guardai Hermione negli occhi, stava pensando anche lei alla stessa cosa, ma fu Ron a dare voce ai miei pensieri. "Nessuno dovrebbe morire in quel modo orribile, neanche quel branco di fissati dal 'sangue puro', dopotutto non hanno realmente fatto niente per meritarselo, no?" Disse volgendo lo sguardo prima a me e poi alla sua ragazza. "Hai ragione" concordai, il ricordo del mio terzo anno, quando avevo incontrato Sirius per la prima volta ed eravamo quasi morti, riaffiorò nella mia mente. Ricordavo bene di come mi ero sentito inerme, svuotato e come tutto si fosse fatto ovattato... all'epoca eravamo sopravvissuti solo grazie al patronus del me del futuro, ma ora quel gruppo di babbani (o quel che erano) non avevano a disposizione un amico venuto dal futuro... almeno credevo.
"Bene, direi che non ci resta altro da fare se non andare, scacciare quei mostri senza volto e solo allora potremmo decidere come proseguire!" La mia voce era ferma, ma in realtà temevo che qualcosa potesse andare terribilmente male, dopo Voldemort non volevo perdere altre persone a me care, ne farle soffrire in alcun modo. "In realtà..." mi girai verso di loro, ma abbassai lo sguardo per non guardarli negli occhi. "Ecco forse voi dovreste aspettare qui, posso benissimo cavarmela da solo." Dissi. "Non dire sciocchezze Harry! Noi veniamo con te!" "Già amico, cioè, per Merlino! Penso davvero che ti lasceremo andare da solo?" Rise Ron, ma il suo sguardo era serio. "No, non voglio rischiare, io ho già affrontato un centinaio di dissennatori da solo ricordate?" "Si amico, ma ricordo anche che un'altra volta sei svenuto, per non parlare di quella volta in cui ti stavi deprimendo talmente tanto che Luna e gli altri ti hanno dovuto salvare!"(1). Colpito e affondato. Non sapevo piu cosa ribattere, perciò mi arresi all'idea che saremmo potuti morire assieme, giusto per restare positivi. "Perfetto dunque, allora tenetevi pronti, penso che dovremo respingerli almeno oltre il bosco... ora datemi una mano e preparatevi: ci smaterializzeremo in mezzo a loro." Esclamò Hermione, la voce un po' tesa, ma lo sguardo determinato. Alzammo le bacchette, guardai di sfuggita il paesaggio intorno a noi; il fruscio delle piante e il nostro respiro affannato si mescolarono insieme alle immagini di ciò che ci circondava, in un vortice di colori, poi arrivò il buio e la sensazione di essere costretto a passare attraverso un tubo molto piccolo.
Infine tutto si fece grigio e gelido. Riaprii gli occhi e mi ritrovai nel campo di fragole. Eravamo appena arrivati e già sentivo che era stata un pessima idea, c'erano dissennatori ovunque, con la coda dell'occhio vidi una ragazza riccia cadere atterra mentre tentava scacciare un dissennatore con una spada. Mi preparai: non mi sarei tirato indietro.
"Expecto patronus!"

1) Nel settimo libro, durante la battaglia ad Hogwarts, Harry ormai distrutto emotivamente dalle morti delle molte persone a lui care non riesce ad evocare il suo patronus e viene salvato da alcuni suoi compagni tra cui Luna, Ernie e Seamus.

Questo aggiornamento è arrivato un po' più tardi rispetto agli altri, ma sono abbastanza soddisfatta. Avrei voluto aggiungere un altro pezzo del brano, ma ho deciso di trasformarlo nel prossimo capitolo. Per ora non spoilero nulla.
-Mathilde-

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