Capitolo 8: Cioccorane e profezie

393 25 18
                                    

"E chi sarebbe Harry?"

"Io" risposi "io sono Harry." Il ragazzo si girò a guardarmi, i suoi occhi erano verdi come i miei, ma di verde più scuro e avevano qualcosa che mi ricordava il mare in tempesta. Lo riconobbi come il ragazzo che ci aveva minacciati con una penna, la quale poi si era rivelata una spada. Era pallido e aveva le guance rigate dalle lacrime, avendo vissuto anch'io la disperazione dei Dissennatori mi dispiacque per lui e gli sorrisi. Intanto il ragazzo che avevo capito si chiamasse Percy mi guardava con gli occhi sgranati, pensai avesse notato la cicatrice perciò mi sentii leggermente a disagio. "Tu e i tuoi amici avete scacciato tutti quegli spiriti da soli?" Chiese con voce piuttosto incredula, che mi ferii leggermente, ma non lo diedi a vedere. "Intendi i Dissennatori? Certamente." "E avete usato degli animali bianchi?" "Si i nostri Patronus..." spiegai, cavoli quei ragazzi sembravano non sapere niente delle creature oscure, ma allo stesso tempo non gli erano parsi sorpresi dalla loro apparizione. "I vostri protettori? Figo ne voglio anch'io uno! Però lo voglio più grande, magari un drago!" Esclamò il più piccolo dei presenti, anche se Harry sospetto fosse più pericoloso di quanto sembrasse. "Bhe si, tecnicamente è così" dissi. In tutto ciò un ragazzo biondo e abbronzato stava finendo di visitare Percy, il quale però quando gli venne chiesto per la terza volta di respirare a pieni polmoni, iniziò a insistere dicendo di stare bene. "Sei svenuto e non abbiamo ancora ben capito cosa facciano quei Dissennatori, fra poco potresti fare la stessa fine di Ellen per quanto ne sappiamo e solo perché sei stato così testardo da non farti controllare! Prendi almeno un poco di ambrosia..." Il ragazzo della penna-spada sbuffò, ma non disse niente. Non sapevo cosa fosse l'ambrosia, mi sembrava di averla già sentita da qualche parte, ma non ricordavo dove; forse era una qualche pozione che tenevano in infermeria, magari era anche dolorosa come Ossofast, così dissi: "Tieni mangia questo! Dopo starai meglio." E gli una delle cioccorane che io e Ron avevamo portato con noi; il ragazzo la guardò perplesso. "Attento quando la apri, potrebbe tentare la fuga..." lo avvisai. Percy sembrò solo più confuso, ma aprí la confezione; la rana naturalmente saltò fuori spaventando e facendo strillare di stupore alcuni dei ragazzi che si erano radunati a guardare, solo Percy sembrò rimanere completamente lucido, riuscì infatti ad acchiappare subito la rana e gli staccò la testa con il primo morso. "Buona! Mi sento già meglio!" Esclamò masticando. "Amico di cosa sa??" Chiese il ragazzino che voleva un drago come Patronus. "Sa di cioccolato Leo, di ottimo cioccolato aggiungerei, peccato non sia blu." Disse mentre si alzava infilandosi in tasca la confezione e la sua spada, ora tornata ad essere una semplice penna. Ron ed Hermione dietro di me, si scambiarono un'occhiata confusa, poi la ragazza parlò: "Bene, ora che siamo tutti più calmi magari potremmo parlare e spiegarci..." "Si mi sembra giusto, ma fate un passo falso e non esiteremo a colpire." Spiegò pacata colei che ormai avevo capito si chiamasse Clarisse. "Bene, allora tanto per cominciare io mi chiamo Hermione Granger, questo di fianco a me è Ronald Weasley ed infine lui è Harry Potter." Ci indicò man mano che venivano nominati. "Non volevamo creare disturbo, siamo arrivati qui per errore e cercavamo di capire dove ci trovassimo di preciso..." Spiegò pacata mentre spostava il peso da in piede all'altro, leggermente a disagio. A quel punto Clarisse si intromise: "Ma perché siete venuti proprio qui? E perché Bruck stava scappando da voi?" "Bhe non avevamo in mente di arrivare proprio qui, come già detto ci siamo finiti per caso; quanto alla seconda domanda, chi è questo Bruck?" Rispose prontamente la mia amica. "Il satiro che è venuto a rifugiarsi qui, probabilmente siete giunti qui seguendolo vero?" Rispose Percy guardandomi, quel ragazzo mi faceva sentire un po' a disagio, almeno quanto Clarisse con Hermione. "Ah quel bimbo-capra" esclamai. "Quello ci ha insultati e ci ha tirato delle pigne addosso senza alcun motivo!" Borbottò Ron contrariato, sorrisi pensando alla scena, non penso di aver mai corso tanto in vita mia (e con Oliver ne avevo fatte di corse durante gli allenamenti). "Ok, posso fidarmi, non sarebbe la prima volta che Bruck fa una cosa del genere, ma ora diteci... perché penso che tutti se lo stiamo domandando, come avete fatto a scacciare quei mostri? O meglio cosa sono realmente quei 'guardiani' che avete evocato? E come li avete evocati?" Ci sollecitò ancora Clarisse, ormai avevamo gli occhi di tutti i presenti puntati addosso, non potevamo più nasconderlo (anche perché ormai ci avevano visto fare almeno tre diversi incantesimi) Ispirai profondamente immaginandomi già il disastro che avremmo potuto creare con lo statuto di segretezza, visto e considerando che non eravamo neppure nel nostro paese, ma in America... "Ecco so che può sembrare strano, all'inizio quando me lo hanno detto anch'io sono rimasto stupito, temevo si stessero sbagliando su di me o che fosse un scherzo dei Dursley..."cominciai. "Chi sono i Durslaei? Che nome strano!" "Leo ti ho detto di stare zitto!" "Chiedevo!" "Ehm... loro sono, non è importante. Vede noi siamo dei maghi!" Silenzio.
Ok si probabilmente non ci credevano, ma era piuttosto normale e comune fra i non maghi.(1)
"Lo sappiamo"
... questo era un po' meno comune...
"Come?" Esclamò Ron "E lo statuto di segretezza?" I ragazzi presenti parvero piuttosto confusi. "Il cosa? Oh andiamo parlate normalmente! Perché usate tutti questi modi di dire?" Esclamò qualcuno dalla folla. "Aspettate voi solo sapevate già?" Chiesi. "Harry ci hanno visto fare magie e non sembravano turbati dall'improvvisa apparizione dei Dissennatori... dei comuni babbani non avrebbero reagito così; per non parlare delle armi che possiedono, le hai viste bene? Sono fatte di un qualche metallo particolare e alcune sembrano quasi brillare di luce propria..." Mi spiegò Hermione, Percy intervenne quasi subito. "Bhe ormai non mi stupisco più di nulla, ma vorremmo spiegazioni più approfondite su come li avete battuti, magari potremmo imparare anche noi! E poi vorrei saper-" Una voce giunse dalle nostre spalle accompagnata da un inconfondibile scalpitio di zoccoli. "Percy! Ragazzi!" Una ragazza bionda stava cavalcando (2) un enorme centauro e si dirigeva verso di noi a grande velocità agitando un braccio. "Annabeth!" Urlò Percy girandosi nella sua direzione, lui sembrava felice, lei un po' meno.
"Percy! Si tratta di Rachel! C'è una nuova profezia!"

(1) Non maghi, e non "Babbani", poiché hanno capito che non sono persone comuni; più avanti li chiameranno semidei, ma per ora (o forse anche dopo) Harry e Ron (Hermione è troppo intelligente per queste cose) si divertiranno inventare nomi sempre diversi.

(2) si che Chirone non si farebbe mai cavalcare e che al massimo trasporta i semidei in caso di emergenza, ma naturalmente Harry non ne è a conoscenza quindi ho pensato suonasse più veritiero.

Angolino dell'autrice:
Scusate il ritardo, il liceo è iniziato da meno di due settimane e ho già avuto una verifica e un interrogazione, senza contare quelle in programma... ho cercato di concludere il capitolo il più in fretta possibile, le ultime righe non mi hanno convinto troppo, ma sono contenta di poterlo finalmente pubblicare.  P.s. Se ci sono errori grammaticali avvisatemi e vedrò di correggere.

Cercherò di non rimandare la stesura dei nuovi capitoli, ma potrebbe capitare  qualche ritardo...

Maghi e semideiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora