Avanzando lentamente nella selva Jason iniziò a dubitare del suo piano. Erano entrati da ormai dieci minuti, avevano superato il pugno di Zeus e si stavano dirigendo, sotto indicazioni di Grover, verso l'albero di Tulla.
Inizialmente avevano incontrato diversi animali, fantastici e non, ed anche alcune ninfe spaventate. Adesso invece era calato un silenzio a dir poco inquietante, ma voleva anche dire che si stavano dirigendo nella giusta direzione. "Non potevamo aspettare i rinforzi?" Sbuffò Ron esasperato. Aveva seguito Jason perché gli sembrava una pessima idea lasciarlo entrare da solo, ora dubitava che la sua presenza facesse differenza.
"Non c'era abbastanza tempo." Disse Jason scuotendo il capo.
"Baggianate! Una corsetta potevamo farla benissimo!" Ribatté Ron alzando gli occhi al cielo, non che il cielo si vedesse.
Il biondo sospirò frustato, frenando la sua camminata e girandosi di colpo. "Oh beh, potevi anche non venire! Ma sembra che senza di me voi due non facciate nulla!" Rispose freddamente, il viso a pochi centimetri da quello del mago.
Non sapendo cosa ribattere Ron calciò una pietra. "Mannaggia." Lo disse piano, passandosi una mano fra i capelli; poi alzò lo sguardo verso Jason e fece uno sorriso sghembo che in poco si trasformò in una risata che contagiò il semidio.
"Certo che siamo strani eh?" Ghignò il biondo con un sorriso complice.
"Non sapete quanto." Commentò Grover che li guardava a braccia incrociate. Quando i due si voltarono con finta indignazione il satiro alzò un sopracciglio. "Che c'è? Siete voi che vi dimenticate della mia presenza ogni volta."
Ron sgranò gli occhi. "Come? Amico ti confondi con gli alberi e nonostante questo è impossibile non notarti." Rise mettendogli un braccio intorno alle spalle. Grover stava per ribattere, probabilmente con una battuta, quando uno scossone rischiò di farli cadere uno sull'altro. Insieme alla violenta scossa però un rumore profondo, simile al rombo di un motore attraversò l'aria facendola vibrare.
I tre si scambiarono un'occhiata e in tacito accordo corsero pallidi e scossi (la comica) verso l'origine del rumore.
"Quanto dista la tua amica?!" Urlò Ron al satiro.
"Ancora poco!" Belò il ragazzo-capra saltando agilmente i tronchi abbattuti che disseminavano il percorso. Brutto segno, si ripeteva Jason ed era sicuro lo pensassero anche gli altri due.
Alla fine Grover aveva ragione e dopo qualche minuto si ritrovarono di fronte ad una betulla gigantesca, le cui radici erano talmente spesse da fuoriuscire dal terreno circostante. Una figura sottile fuoriuscì dal terreno, aveva i capelli scuri e spessì coperti di terriccio, là spalle larghe vestite di un giubbotto di jeans bianco, una maglione di lana grigio e dei pantaloni in pelle bruna. Tulla li osservò qualche secondo, il viso dai lineamenti solitamente duri che ora sembravano scossi da lievi tremori, era spaventata e in allerta.
Non fu difficile capire da cosa: un secondo terremoto si abbatté su di loro, il rumore secco molto più vicino, tanto da lasciare un sibilo nelle orecchie di Ron. Il terreno si crepò intorno alla base dell'albero di Tulla, facendo cadere le foglie e terrorizzando ancor di più lo spirito della natura. Il mago la guardò mettersi le mani fra i capelli e spingere contro la corteccia come se volesse trattenerla in piedi, sembrava sul punto di mettersi a piangere, ma non scappò e d'altronde non avrebbe neppure potuto farlo. Grover intanto saltellava agitato al suo fianco. Dobbiamo fare qualcosa!" Esclamò, doveva essere veramente nervoso perché sembrava aver morsicato il suo fischietto come fosse una caramella. Jason sguainò la spada preparandosi a qualunque evenienza, quindi si voltò verso il rosso. Sembrava attendere qualcosa.
"Che c'è?" Si stupì quello. "Sei tu il leader no?"
"Ma sei tu che hai studiato gli animali fantastici per sette anni no? Non credo esista un mostro capace di questo..." Ribatté Jason con tono pacato, ma le nocche bianche ne tradivano l'irrequietezza. "Qualche idea?"
Si, scappare. Ma non lo disse, invece Ron cercò di ricordare ogni singola lezione di cura delle creature magiche che avesse seguito, domandosi se mai Hagrid avesse parlato di un animale del genere, sarebbe stato proprio il suo genere dopotutto. Oh perché nessuno lo aveva avvisato che era una materia importante? Si sarebbe impegnato di più e non avrebbe copiato i compiti di Hermione. Forse.
"Allora?" Lo pungolò Grover impaziente.
"Aspetta, ci sto pensando..." Disse portando una mano alle tempie, come se potesse aiutare il cervello a lavorare più velocemente.
L'immagine del monitor di Caleb gli suggeriva qualcosa; un corpo luminoso che galleggiava in aria. Forse uno spirito, ma gli spiriti non fanno tremare la terra e non creano tanta confusione.
"Ehm Ron?" Ricominciò Grover tirandogli una manica con insistenza.
"Non ora." Stava cercando concentrarsi su ciò che sapeva. Un animale che faceva rumore, di grandi dimensioni vista l'impronta su e dal corpo luminoso...
"Ron..." Oh fantastico, adesso anche Jason?
"Ragazzi sto provando a.." Li riprese il rosso.
"Ron!" Strillò Grover. "Guarda! Aprì gli occhi!"
Davanti a se, oltre l'albero di Tulla, alcune nubi scure si stavano avvicinando. Fumo, intuì il ragazzo, e dove c'è il fumo.
"Fuoco?" Balbettò incredulo.
"Brucerà la foresta, o quantomeno questa radura!" Ululò Jason. "Ron, ci serve dell'acqua presto!" Il mago impiegò qualche secondo a registrare e comprendere ciò che gli era stato detto, Tulla intanto stava già cercando di allontanare le fiamme della sue radici e Grover al suo fianco suonava una melodia talmente in fretta che le note su sovrapponevano duramente. Quindi il ragazzo si riscosse ed esclamò: "Aguamenti!"
Un getto d'acqua fredda sgorgò dalla sua bacchetta finendo per estinguere l'incendio prima che si espandesse oltre il suo raggio di azione e scolando tutti coloro di fronte a se.
"Brrrr.. la p-pro-ssima volta..m-mira m-meglio.." Gorgogliò il satiro completamente fradicio. Persino i suoi flauti di canne sembravano essersi allagati.
"Scusa, è stato imprevisto... da dove è apparso?!" Si scusò il mago, le orecchie più rosse delle fragole del campo a luglio.
"Laggiù!" Indicò Jason avvicinandosi alle macerie, il fango iniziava già a formarsi sul terreno imbrattandogli le scarpe. "Quell'albero è caduto... a quanto pare stava già bruciando viste le sue condizioni. È strano sembra sia stato col-" Il semidio si interruppe bruscamente, gli occhi sgranati fissi su un punto oltre la visuale dei compagni.
"Jason?" Lo chiamò Grover notando il suo cambiamento di tono. Il figlio di Giove lo zittì bruscamente portandosi un dito sulle labbra nel globale segno di silenzio. Tulla alle sue spalle sussultò lasciandosi scappare un grido strozzato; quindi scomparve inghiottita dalla spessa corteccia. Di nuovo Ron si ritrovò a pensare che fosse una pessima idea, quindi per principio morale si diresse verso Jason ignorando il campanello d'allarme che ormai somigliava più ad un gong. "Cosa succede?" Sussurrò portandosi alle spalle del ragazzo.
Jason si girò cautamente verso il bosco, là dove il fuoco era stato appiccato, aveva la fronte corrugata e il viso pallido. I suoi occhi indicavano oltre l'albero caduto. Stringendo gli occhi nel tentativo di abituarli al buio, Ron si avvicinò di qualche passo. Di colpo sgranò gli occhi, certo che la sua temperatura corporea fosse scesa di vari gradi.
Dietro le ultime fiamme, due occhi minacciosi li osservavano avvolti in una luce familiare.
Il pelo di Grover, ancora bagnato, si rizzò come attraversato da una scossa elettrica.
Con passo pesante la creatura uscì dal bosco e Ron per poco non svenne. "Miseriaccia...un..un Erumpent?!" Urlò "Un bolidissimo Erumpent?!" (1)
Davanti a loro un animale dalla mole immensa, grande quanto un piccolo camion della spazzatura demoliva ogni cosa che si ritrovava sul suo percorso.
Jason osservò quanto l'animale somigliasse ad un rinoceronte. Sul muso, sproporzionatamente grande rispetto alla testa, stava un corno luminoso. Uno sguardo più attento avrebbe notato come la luce in realtà non provenisse dalla pelle, ma sembrasse invece attraversarla, come fosse stata trasparente. "Come lo hai chiamato?" Chiese Jason indietreggiando lentamente e cercando di raggiungere la sua spada senza fare movimenti bruschi. Il mago sembrava senza parole, forse sull'orlo di un infarto, ma si riprese in fretta quando Grover gli pesto un piede con lo zoccolo. "Ahi" Sussultò.
"Ron! Cosa sai di questo bestione?!" Ripetè il semidio un po' meno pazientemente, l'Erumpent che spostava lo sguardo sui ognuno di loro inclinando leggermente il capo.
"Non molto, solo che...ehm, esplodono." Piagnucolò Ron semi-paralizzato.
Il figlio di Giove sentì il terreno mancargli da sotto i piedi. "Bene... come si sconfigge?"
"Non ne sono sicuro, in effetti credo non sia possibile." Deglutì a fatica il rosso.
Ora il rinoceronte fluorescente sembrava aver deciso cosa fare. Distruggerli ovviamente. Così mentre l'essere magico abbassava la testa raschiando il terreno con la zampa pronto a caricarli, Jason li spinse lateralmente urlano: "Correte!" Quindi sguainò la spada e, dopo averla fatta roteare minacciosamente, parti all'attacco.
Piccolo appunto, se un rinoceronte gigante vi carica, evitate di caricarlo a vostra volta...raramente funziona.
Quando la lama sfiorò il corno dell'animale, un boato tremendo fece tremare la terra. Ron e Grover furono investiti da un ondata di calore e sbalzati all'indietro.
"Jason!" Gridò il mago rialzandosi a fatica, fortunatamente sembrava che anche l'Erumpent avesse accusato il colpo.
"Jason!" Il ragazzo era accasciato a terra, i vestiti fumanti, ma incredibilmente illeso.
"Miseriaccia! C'è la fai a metterti in piedi?" Domandò prendendolo per le spalle e provando a rialzarlo. Jason barcollò un po', più stordito che altro. "Sto..bene.." Ringhiò con voce flebile. Un latrato sordo comunicò a Ron che la bestia si era ripresa più in fretta del suo amico. "Grover!" Chiamò. "Prendi Jason! Provo a rallentarlo." Non sapeva come ci sarebbe riuscito, ma gli sembrava comunque meglio di venire schiacciato da una tonnellata di carne, muscoli e corno esplosivo. Così mentre Grover si caricava in spalla un confuso Jason, Ron scatto di lato e, presa la mira, scaglio un incantesimo di schiantamento sul collo dell'animale. Non accadde nulla, non che Ron ci avesse sperato, dopotutto un animale di quella stazza doveva essere colpito più volte per ottenere l'effetto sperato. Quando però al sesto schiantesimo l'Erumpent non accennava a fermarsi, ma anzi cominciò a muovere la lunga coda come una frusta abbattendo gli alberi circostanti, Ron cominciò a preoccuparsi.
"Grover? Un aiutino?" Si allarmò correndo verso il cespuglio più vicino per ripararsi da un'esplosione. "Eccomi!" Un motivetto allegro riempi la radura calmando l'animale che iniziò a dondolare leggermente, ammaliato.
"Neanche la magia funziona?" La voce di Jason lo raggiunse molto più ferma e sicura di come Ron avesse sperato. "Stai bene?"
"Si, non so come ne sono uscito, ma credo di aver attivato i miei poteri all'ultimo secondo."
Spiegò brevemente. "Meglio così."
"Cosa facciamo? Non sono bravo a creare piani, ma direi che è immune alla magia..." Disse il rosso riassumendo brevemente i suoi tentativi di attacco, soffermandosi su come almeno l'animale sembrasse soffrire delle sue stesse esplosioni. Il volto di Jason si fece teso dalla concentrazione, Ron sentì i capelli drizzarsi di elettricità statica.
"Oh beh, direi che è ora di andarci giù pesante..." Il semidio strinse più saldamente l'elsa dalla spada, mentre una carica di scintille cominciò a scorrere sulla lama.
"Grover! Riesci a tenerlo fermo ancora per un po'?" Gridò all'amico. "Ci provo!"
"Ron, qual è l'incantesimo più potente che ti viene in mente? Il più distruttivo?" Domandò serio il biondo all'amico.
Subito Ron pensò all'Avada Kedavra, l'anatema che uccide... poi però un altro gli tornò in mente. "Forse...l'Ardemonio." Mormorò cautamente. "Ma non so se riuscirei a evitare la sua espansione... è indomabile è pericolosissimo, l'albero di Tulla in primis rischierebbe di incenerirsi.."
Jason sembrò pensarci sù, poi gli strinse una spalla e disse: "Fallo, se tutto va per il meglio nulla sopravviverà all'esplosione."
"Non è molto rassicurante.." osservò Ron.
Jason sorrise e Ron per la terza volta si disse che era un idiozia e quindi lo fece lo stesso.
"Pronto?" "Si!" "Grover, al segnale corri!"
"Qual è il segnale?" "Lo capirai!"
Quasi simultaneamente Jason corse avanti, entrando un scivolata nella visuale del rinoceronte gigante e tagliandogli di netto la coda, quindi Ron lanciò un incantesimo congelante cristallizzando il suolo sotto all'Erumpent che, colpito dalla lama elettrica del figlio di Giove, cadde a terra incapace di alzarsi. "Adesso!" Urlo Jason con quanto fiato avesse in gola conficcando la lama nel terreno. Un fulmine cadde dal cielo dritto sull'animale nell'esatto momento in cui un enorme mastino infuocato lo caricò frontalmente. L'Erumpent fece quindi l'unica cosa possibile in quel momento: si fece esplodere.
Quello che ne seguì non fu chiaro, ma il calore e il rombo che divamparono erano decisamente estremi. I tre vennero letteralmente scagliati via, la caduta frenata dai rami di Tulla, che doveva aver capito essere il momento adatto per entrare in scena. Il tuono era cessato, ma scintille infuocate cariche di magia continuavano ad esplodere in aria, fuoriuscendo dalla carcassa dell'animale.
"E buon anno!" Esclamò Ron muovendo il pugno davanti a se, vittorioso. Jason sembrava altrettanto felice, scambiando un poderoso cinque con il mago. "Siamo stati grandi!"
Solo Grover in effetti non sembrava del tutto soddisfatto. "Era comunque un animale.." Disse con una smorfia.
"Avrebbe distrutto la foresta..." Osservò Ron indicando la via da cui l'Erumpent era venuto.
Alberi abbattuti, cenere e rovi in fiamme erano tutto ciò che rimaneva. Grover sbuffò. "Mi sembra comunque sbagliato."
"Forse ora è meglio uscire." Li interruppe Jason riponendo la sua spada nel fodero in cuoio. "È tardi, il sole sta tramontando e gli altri saranno di ritorno."
Così dicendo i tre tornarono sui loro passi, lasciandosi alle spalle l'ammasso dj fuochi d'artificio.
"Pensate che li vedano anche dal campo?"
"Non farmici pensare, Chirone sarà furioso..."(1)Erumpent: simile ad un rinoceronte, ma molto più pericoloso, è un animale dalla pelle molto spessa in grado di respingere quasi tutti gli incantesimi. Possiede inoltre un corno contenente un liquido esplosivo è una lunga coda simile ad una fune. Molto pericoloso sia per i babbani che per i maghi.
Funfact: sono rari poiché durante il periodo dell'accoppiamento i maschi tendono a farsi esplodere a vicenda.Angolino dell'autrice:
Prima di tutto: Buon anno nuovo!!Alla fine sono uscita in discoteca con delle amiche e non c'è stato verso di riuscire a tirare fuori il telefono e pubblicare il capitolo in tutto quel casino, dubito lo steste aspettando, ma comunque vi chiedo scusa.
Il nuovo capitolo, leggermente a tema, ha richiesto molta più fantasia del previsto... ho cercato l'animale fantastico perfetto per settimane, sfogliando i bestiari e i blog online, ma infine ho trovato l'animale adatto e devo dire di essere abbastanza soddisfatta (non volevo fosse scontato)
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Maghi e semidei
FanfictionDal capitolo 1: "Harry dove siamo finiti?" Cosa succederebbe se due delle nostre saghe preferite si unissero? Se due eroi molto diversi ma con destini simili si incontrassero? Ci saranno nuove profezie? Oppure magicamente la loro vita non si compl...