Capitolo 14: Una giornata semidivinamente normale

224 15 0
                                    

"Questa è una bacchetta." Esclamai. "E queste sono Rune" Sussurrò Hermione, l'indice che scorreva sulle rifiniture del legno.

Mi svegliai bruscamente quella mattina, non ricordavo cosa avevo sognato e sinceramente non mi dispiacque affatto. Mi guardai attorno, la cabina di Poseidone era ancora un disastro, ma il giorno prima avevo saltato la punizione grazie all'arrivo di Ron, Harry ed Hermione quindi non me ne preoccupai. Andai a sciacquarmi la faccia in bagno, la sensazione di freschezza sul viso mi destò completamente dandomi energie e guardandomi allo specchio sorrisi: avevamo molto da fare quel giorno, ma la sera prima avevamo fatto grandi progressi e adesso bisognava solo vedere se tutto avrebbe funzionato. "Percy? Spero tu non stia ancora dormendo." La voce di Will mi riscosse, uscii dal bagno ancora in pigiama, cosa che il figlio di Apollo non sembrò apprezzare. "Percy sono le nove passate! Dovresti già essere pronto per le 'lezioni' ricordi?" Sottolineò a braccia conserte. Risposi mugugnando mentre mi dirigevo verso l'armadio per prendere dei vestiti. Peccato che la roba, che avevo ammucchiato al suo interno il giorno precedente, fosse ancora lì e naturalmente mi ritrovai a terra sepolto da una montagna di vestiti e schifezze varie. Non riuscii a sentire il commento del biondo, ma lo intravidi scuotere la testa mentre usciva. "Ugh...fantastico." Ero ancora sepolto sotto i vestiti quando capii realmente le parole di Will. "Per Zeus! È tardissimo!" Detto ciò mi alzai, finì di lavare, vestii e uscii ad una velocità tale da far invidia persino ad Ermes. Quello che non sapevo era che allo stesso tempo nel undicesima cabina altri avevano avuto i miei stessi problemi. Quando arrivai all'arena non c'era ancora nessuno, o meglio, nessuno a parte Annabeth, Will, Clarisse, tutta la quattordicesima cabina, Hazel e persino Leo... mancavano in realtà solo i maghi, Lou e Nico. Dopo pochi minuti ci raggiunsero e potemmo iniziare i preparativi. Mi affiancai ad Annabeth che intanto stava parlando con Will, anche Nico ci raggiunse, aveva un strana espressione in volto, sembrava preoccupato... volevo chiedergli cosa ci fosse che non andava, ma in quel momento iniziarono a parlare. "Bene, come vi avevamo accennato ieri, questa mattina ci occuperemo principalmente di creare le difese necessarie e di insegnare ad ogni capo cabina le debolezze degli animali fantastici che i vostri esploratori ci hanno descritto." Eravamo divisi in due gruppi, io, Annabeth e i capi cabina a sinistra, i figli di Ecate a destra, mentre Hazel e Lou si erano posizionati al centro a pochi metri dai tre maghi. "Perfetto, allora cominciamo subito! Voi ragazzi andrete con Hermione, vi inizierà a spiegare le basi e sopratutto vi aiuterà a trovare la vostra bacchetta." Annunciò Harry ai ragazzi della quattordicesima capanna. "Mentre noi altri ci sposteremo verso il margine del bosco. Ieri mi avete parlato di esseri simili a gnomi e strani gatti neri... ci abbiamo pensato molto e crediamo possano trattarsi di Berretti Rossi e di Matagot, questi ultimi non dovrebbero creare problemi se lasciati in pace, ma i primi sono abbastanza pericolosi." Mentre parlavamo eravamo giunti al bosco, fra le piante erano sicuramente nascosti dei nemici, ma noi ancora non lo sapevamo. Mi sembrava quasi di poterli sentire e a quanto pare anche Harry la pensava come me, difatti si girò di scatto confuso. "Amico tutto bene?" "Uh? Ah si sì Ron, scusa è che forse... potrebbero esserci anche degli spiritelli, mi è sembrato di sentire delle voci." "Oh, probabile allora, beh vedremo di risolvere anche quello. Ragazzi per il momento pensavano di creare un fossato d'acqua, i Berretti Rossi non sanno nuotare e i Matagot odiano l'acqua come tutti i felini..." A quel punto mi faci avanti, Hazel fece un movimento con la mano e un barato si aprì davanti a noi, mi concentrai intensamente e un attimo dopo un enorme geyser eruppe dal terreno seguito da altri poco lontani per tutto il perimetro che avevamo segnato in precedenza. Sorrisi agli sguardi sbalorditi dei nostri nuovi amici, era sempre divertente vedere come i nuovi arrivati scoprissero i poteri semidivini. (E non avevano ancora visto quelli di Nico) "Miseriaccia!" "Oh..wow" Balbettò Harry, poi aggiunse: "Pensavo saremmo restati qui almeno un ora con secchielli e aguamenti...così però è decisamente meglio." "Quindi ora ci insegnerete a combattere contro quei mostri?" Ci interruppe spazientita Clarisse lo sguardo rivolto verso il rosso. "Ehm si certo... Harry perchè tu non..." Iniziò questo leggermente intimorito, le sue speranze però furono frantumate dall'intervento dell'ultima persona a cui avrei mai pensato: Nico. "In realtà vorrei parlare un attimo con Harry...in privato possibilmente." Dopo un attimo di sorpresa da parte del mago i due si incamminarono oltre la collina e noi rimanemmo per circa tre ore a ideare strategie contro esseri intoccabili, invisibili, tentatori e velenosi. Una giornata semi divinamente normale dunque. Non era ancora ora di pranzo che venimmo avvisati gnomi assassini nelle vicinanze, il fossato sembrava funzionare, ma decidemmo di scagliare alcuni frecce infuocate per sicurezza.
Ero seduto al tavolo di Poseidone quando Harry prese posto davanti a me. "Ciao" "Hey" Forse si aspettava che aggiungessi qualcosa perché il silenzio che ne seguì fu più lungo del solito. "Oggi è stato forte, i getti d'acqua intendo." Aggiunse. "Ah si, erano geyser infatti l'acqua del fossato è calda, ho pensato potesse essere utile contro gli animali fantastici Marini di cui avevate accennato... è bollente quindi dubito apprezzeranno." Spiegai mentre finivo il mio pranzo rigorosamente blu, come sempre. Harry doveva averlo notato, infatti chiese: "Scusa la domanda, ma ho notato che è da ieri che i tuoi pasti sono sempre blu: panini blu, marmellata blu, pancake blu... addirittura della carne e non voglio neanche sapere come l'abbiano presa..." Aggiunse ridendo. Risi anch'io, talvolta dimenticavo come potesse sembrare strano agli occhi degli altri, così gli raccontai di mia madre, di come avesse lavorato in un negozio di dolci, del 'giorno blu' e di quando avevo chiesto a Zeus di colorare l'Empire State Building del medesimo colore; partendo da lì mi ritrovai a raccontargli del mio patrigno, primo e secondo, di come avessi scoperto di essere un semideo e dei primi mostri che avevo affrontato, gli accennai perfino di Crono e Gea. Era strano, mentre parlavo dei miei genitori, del rapporto che avevo con mia madre e di come avevo scoperto e incontrato mio padre, mi era sembrato triste, ma per il resto del tempo parve quasi capirmi e quando arrivai al momento del mio 'viaggio' nel Tartaro, quando mi fermai, cominciò lui a parlare, quasi non volesse farmi ricadere nel ricordo. Non disse molto, ma bastò a distrarmi e gliene fui grato; capii anche il perché delle sue reazioni: era orfano, aveva vissuto con gli zii (perfidi oserei aggiungere) fino agli undici anni quando poi aveva scoperto la sua vera natura, mi parlò di Hogwarts e di come si vi ci avesse trovato una casa, una famiglia. Non disse come fosse diventato orfano ed io non glielo chiesi, non era il caso, ma sentivo che c'era dell'altro. Fu in quel momento che la mia ragazza e la Hermione vennero a chiamarci. "Perfetto, ora che ci siamo tutti penso dovremmo iniziare a parlare della profezia." Ci eravamo riuniti nella grotta di Rachel, seduti in cerchio attorno a degli strani libri e alcuni appunti, riconobbi la calligrafia di Annabeth e quella di qualcun altro, ma non avrei saputo dire chi. "Io e Annabeth ci abbiamo riflettuto e abbiamo discusso a lungo questa sera durante la cena." Iniziò Hermione. "Abbiamo confrontato le nostre idee e siamo giunte ad una conclusione...la profezia non è completa."
"Cosa?!" "Hey, io non profetizzo per metà!" "Come è possibile?" "Sono molto affidabile come Pizia sapete?!" "Ne siete certe? Non era mai accaduto prima." "E poi cosa vuole dire? Ci sono altri oracoli? Non mi pare proprio!" Ormai era ufficiale, non ci stavo più capendo niente; secondo le due ragazze esisteva un continuo dei versi, cosa che Rachel trovò offensivi nei suoi confronti, Hazel e Leo sembrano solo curiosi mentre Nico era d'accordo con la mia ragazza e la sua nuova amica. "Ok, ora basta così!" Esclamai alzando le braccia cercando di prendere in mano la situazione, non saremmo giunti a nessuna conclusione in quel modo. "Spiegatevi meglio, ne siete sicure?" "Di più, ne siamo certe!" "Fagli vedere cosa hai trovato!" Sussurrarono concitate le due aprendo uno dei grandi tomi che avevano di fronte. "Ecco! Vedi, queste sono rune, rune molto antiche, a Hogwarts sono una materia di studio, ma queste sono molto più vecchie... ci ho messo delle ore per tradurle, ma Annabeth mi ha aiutata e Lou ha trovato questo dizionario del 278a.C. e..." "Ti ho persa" Fu un coro a tre voci: io, Leo e Ron (anche se sospetto che gli altri siano solo stati più svegli e evitando domande). Entrambe alzarono gli occhi al cielo con una tale sincronia da far paura. "Ok, ok. Vedi qui ci sono i simboli 'dîheka' e 'farßėl' normalmente significano 'vita' e 'morte', ma possono anche essere tradotti come 'inizio' e 'fine'!" "Subito dopo sono seguite da questo triangolo rigato che si chiama 'exšpiv' indica il legame di sangue, la catena e i patti di alleanza. Seguendo lo schema troviamo: ' l'unione fra l'inizio del sapere e la fine della prevenuta conoscenza' e poi un nome: Attiji (1)." Continuò la figlia di Atena. "Prevenuta conoscenza, ovvero una profezia." "Secondo le fonti storiche Attiji è il nome di una vecchissima profezia andata ormai perduta: si dice che ben tre oracoli avessero contribuito a formarla! Capite? La nostra profezia non è completa, per questo si parla di una sibilla che spiegherà un nuovo tassello!" Erano decisamente troppe informazioni, così dopo il loro discorso riuscii solo a commentare: "E voi avete capito tutto questo durante la cena?" "Certo che no Testadalghe! A cena abbiamo solo discusso di alcuni dubbi e chiesto a Lou di parlarne con sua madre... ha già confermato tutto è così ora sappiamo dove si trova la seconda profezia!" Ormai avevo i nervi a fior di pelle: Ecate sapeva e aveva taciuto! Se Annabeth e Hermione non fossero state così intelligenti e attente e noiosamente (ma non diteglielo) studiose, non avremmo mai completato la nostra missione. E dire che stavamo pure lavorando per lei! Volevo chiedere dove si trovasse, ordinare a qualche delfino di portarmela e sperare fosse abbastanza vicina ad una fonte d'acqua affinché riuscisse nell'impresa, ma Hazel mi precedette: "Dov'è?"
Le due ragazze si guardarono, poi Hermione si girò verso Harry e Ron.
"Ministero della Magia inglese, Ufficio Misteri"

(1) Tutte le rune sono di mia invenzione: dunque NON esistono e anche i significati sono inventati—> al massimo prendo ispirazione dal latino.

Angolo autrice:
Ecco il nuovo aggiornamento, è un po' più lungo del solito, quindi spero mi perdonerete il ritardo. Vorrei sottolineare che dal prossimo capitolo (massimo il successivo) in poi la storia si concentrerà solo sulla profezia e che tutte le informazioni riguardanti le rune, i nomi delle profezie e le date sono di MIA personale invenzione, quindi non troverete nulla a riguardo online a differenza di tutti gli animali fantastici, in futuro anche gli incantesimi, che invece sono scelti con un'attenta selezione (motivo in più per cui ci metto sempre tanto ad aggiornare)
Come al solito in futuro questo capitolo verrà revisionato, in caso non si fosse capito è così per tutti i capitoli.

P.s. Ricordatevi di votare se la storia vi sta piacendo

Maghi e semideiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora