59. Sorella

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"Mei. Mei." Mia sorella mi scuote per svegliarmi.
"Mmmh, cosa c'è?" Dico aprendo gli occhi e notando la mia sorellina saltare sul mio letto.
"Non riesco a dormire da sola." Dice facendomi il broncio.

"Pulce ne abbiamo già parlato anche con mamma e papà. Ormai sei abbastanza grande per dormire da sola." Le dico alzandomi dal letto e prendendola in braccio.
Mi si aggrappa intorno al collo con un braccio mentre con l'altro tiene stretta a se il suo orsacchiotto di peluche, regalatogli da Shoto.

La porto nella sua cameretta e la metto sul letto.
"Ti prego resta qui almeno un po'." Mi implora tenendosi attaccata al mio braccio.
Alzo gli occhi al cielo prima di cedere e stendermi accanto a lei.
"Mi canti quella ninna nanna che mi fa sempre addormentare?" Mi chiede stringendo a se il suo piccolo amico.
Le do un piccolo bacio sulla testa prima di iniziare ad accarezzare i suoi capelli bianchi e a cantare:

Don't worry 'bout a thing
We'll reach out to you
Even if it's the harder way
It's plain to see the reason why
Oh, that's all because of the mighty heart
Remember it's just natural that
We'll be there if you need help
Far across the distance
Rest assured that our faith just won't die

Faccio un piccolo sorriso vedendo il suo viso addormentato e rilassato così le rimbocco bene le coperte prima di tornare in camera mia a dormire.

Il rumore di vetri che si rompono mi sveglia di soprassalto, guardo l'orologio notando che sono solo le tre del mattino. Sento dei rumori provenire dalla camera di mia sorella quindi mi alzo velocemente dal letto, ma non faccio in tempo ad uscire che mia madre entra nella  stanza.

"Stai bene?" Mi chiede avvicinandosi a controllarmi.
"Mamma che succede? Cosa sono questi rumori?" La guardo preoccupata cercando di superarla per andare verso la porta prima che lei mi fermi.
"No. Non ti puoi muovere da qui. Ce ne occupiamo io e tuo padre, tu chiuditi dentro."
Detto questo esce correndo.

Mi siedo per terra abbracciando le ginocchia e portandomele al petto.
La paura s'impossessa di me e non faccio altro che tremare. Fisso costantemente la porta non potendo fare altro, mentre le lacrime cominciano a scendere lungo le mie guance.

L'urlo disperato di mia madre mi riporta alla realtà così mi alzo velocemente e corro verso la stanza di mia sorella da cui provenivano le grida.
La scena che mi trovo davanti non la cancellerò mai dalla mia memoria.

Mio padre, accovacciato e sanguinante in faccia, accanto a mia madre che sta abbracciando la coperta che fino a poco fa avevo avvolto intorno alla mia sorellina.
Ed è in questo momento che mi accorgo della sua assenza. Lei non c'è. Non è qui.

Mi inginocchio per terra e tutto intorno a me inizia ad essere sfuocato. La mia rabbia e disperazione prendono il sopravvento su di me mentre rilascio la mia frustrazione.
È colpa mia, è colpa mia. Se l'avessi tenuta con me non sarebbe successo.

Non faccio che ripeterlo come un mantra mentre intorno a me gli oggetti iniziano a volare, perdendo ormai il controllo e rilasciando completamente il mio potere.
Sento delle voci ovattate che cercano di chiamarmi, ma ormai sono avvolta solo da un alone rosso e tutto inizia a vorticare intorno a me.

All'improvviso due braccia mi avvolgono la vita da dietro.
"Mei, Mei! Calmati per favore."
La voce di Shoto mi arriva sempre più chiara mentre cerca di calmarmi.
Rilascio un urlo di frustrazione riprendendo il controllo del mio potere per poi gettarmi tra le braccia del mio migliore amico in un pianto disperato.
"Sono qui. Sono qui." Mi ripete il ragazzo bicolore mentre mi accarezza la schiena.
Ormai lei non c'è più.

Buio. Vedo solo buio mentre sento una piccola voce in lontananza che mi chiama.
"Sorellona. Mei. Aiuto ti prego."
È lei che mi sta chiamando e poi la vedo.
È stesa sul letto bianco abbracciata al suo orsacchiotto ormai logoro.
Indossa un lungo vestito bianco, logoro anch'esso mentre piange.
Devo raggiungerla.

"Sono qui. Sono sempre qui." Ripeto mentre cerco di correre verso di lei, ma le mie gambe non si muovono.
Mi sento come se ci fossero delle radici che mi tengono incollata al pavimento.
"Mei salvami per favore. Ho bisogno di te."
Si stringe di più al suo orsacchiotto e poi, così come è apparsa, la sua figura svanisce all'improvviso.
"NO. NO."

"NOOO." Mi sveglio di soprassalto completamente sudata.
Poco a poco la vista intorno a me si fa più chiara.
Sento due braccia tenermi per la vita e vedo Shoto.
Mi guardo in giro.

La mia stanza è quasi distrutta mentre la mobilia e gli oggetti si trovano sparsi sul pavimento.
Mina, Momo e Bakugo sono sullo stipite dalla porta con sguardi preoccupati mentre il professore Aizawa è in mezzo alla stanza con gli occhi arrossati per aver usato il suo quirk.
L'avrà usato su di me?
"Mei stai bene?" Mi chiede Shoto con sguardo preoccupato, accarezzandomi il viso con le nocche della sua mano.
"Lei è viva." Dico sconvolta sentendo le lacrime scendere sul mio viso.
"Cosa?" Chiede il bicolore non capendo di cosa stia parlando.
"Mia sorella, è viva Shoto. L'ho vista, l'ho sentita. Lei è viva, lo so." Dico piangendo tra le braccia del mio ragazzo.

A/N

Fine della terza parte.

Prenderò una piccola "pausa" per poter scrivere i primi capitoli della quarta parte 🙆🏻‍♀️❤️

Abbiate pazienza con me ❤️

Forever and Always - Shoto x OCDove le storie prendono vita. Scoprilo ora