67. Posso baciarti?

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Mi sveglio con un gran mal di testa. Siamo in movimento e non riesco a capire dove mi trovo. Apro un occhio ma la luce è troppo accecante e mi provoca solo un dolore ulteriore.
"Tesoro, siamo in ambulanza. Stiamo andando in ospedale. Riposati pure, tua sorella è con tua madre in un'altra ambulanza." E' la voce di mio padre.

Decido di seguire il suo consiglio e mi addormento più tranquilla.

Sento delle voci parlare intorno a me e riconosco giusto quella di mio padre e Aizawa. Apro lentamente gli occhi abituandomi alla luce che mi punta sul viso.
"Si sta svegliando." Dice mio padre avvicinandosi al letto.
Si siede sulla sedia di fianco a me e mi prende per mano, ha gli occhi lucidi, cosa che gli ho visto davvero poche volte nella vita, mentre il professore Aizawa è in piedi al bordo del letto.

"Ehi principessa. Ti sei svegliata. Hai dormito un paio d'ore, come ti senti?" Mi chiede mio padre con il suo solito tono pacato.
"Mi fa male la testa e la gamba ma, per il resto, sto bene. Dove sono Eri e mamma? Gli altri stanno tutti bene?" Chiedo spostando lo sguardo da mio papà ad Aizawa.

"Stanno tutti bene. Si sono abbastanza ripresi. Eri non si è ancora svegliata e la sua febbre non vuole scendere quindi l'abbiamo messa in quarantena per il momento." mi spiega il mio professore.
"Tua mamma non si è voluta allontanare un attimo da voi due. Continua a fare avanti indietro dalla tua stanza a quella di Eri, anche se può solo vederla da fuori." Dice mio padre sorridendomi.

"Quindi non posso vederla?" Chiedo spalancando gli occhi.
"No, tesoro mio. Nessuno di noi può, almeno finchè non controllerà meglio il suo quirk. Non sappiamo quanto sia diventato forte in questi anni quindi è meglio così per ora. E' anche per il suo bene." Spiega mio padre accarezzandomi la mano.
"Ma mamma può contenerlo no? L'aveva fatto quando eravamo piccole, potrebbe farlo anche ora. Basterebbe entrare nella sua testa e..." Vengo interrotta dallo sguardo fermo di mio padre.
Il classico sguardo da 'non sto chiedendo il tuo parere signorina, non discutere con me'.
Smetto subito di parlare e mi fisso le mani.

"Erased, potresti lasciarmi da solo con mia figlia?" Chiede mio padre mentre il mio professore esce dalla stanza.
Rimaniamo in silenzio per qualche secondo prima che mio papà ricominci a parlare.
"Come stai davvero Mei?" chiede sedendosi sul mio letto.

Come sto.. Dovrebbe essere una domanda facile a cui rispondere.
Mia sorella è salva e qui con noi, gli altri si stanno riprendendo e la missione è stata portata a termine con successo.
Eppure, cos'è questa sensazione di fallimento? Questa vergogna che provo?
Ripenso a quello che ho provato combattendo contro Chisaki e provo quasi disgusto verso di me.

Forever and Always - Shoto x OCDove le storie prendono vita. Scoprilo ora