Va tutto bene, Umberto?
Mi ha chiesto Giorgia nell'ultima chiamata avvenuta stamattina. Nonostante sappia la verità da tre giorni, non sono riuscito ancora a parlarle. Voglio guardarla in faccia per poterlo fare. Non riesco a smettere di pensare al fatto che, quando lo scoprirà, probabilmente non vorrà più vedermi. Un figlio è troppo, lo so.
«Le raccomando, signora, deve stare a riposo e, specialmente, deve stare in compagnia di qualcuno che la possa tenere d'occhio. La sua non è una situazione facile» Claudia annuisce al dottore ma, dal suo sguardo, non sembra molto intenzionata a dargli retta. Oggi finalmente uscirà dall'ospedale, non c'è stato un giorno in cui non le sono stato vicino, quello dentro la sua pancia potrebbe essere mio figlio. Di Giancarlo tuttavia non si hanno notizie, pare essersi volatilizzato. Capisco che scoprire di me e Claudia lo abbia destabilizzato, tuttavia non riesco a capire come faccia a starsene da qualche parte per i fatti suoi senza aver notizie del bambino.
Claudia mi affianca, sento uno sbuffo da parte sua, non dice nulla dunque sono io a chiederle ciò che mi preme sapere.
«Andrai da tua madre?» le domando, rimane in silenzio a guardare dritto davanti a sé, ci sono le sue amiche che la stanno aspettando. Ne approfitta per avvicinarsi a loro e ignorare la mia domanda, mentre io rimango con le mani conserte ad osservare la scena e con un borsone sulla spalla.
«No» la sento dire ad una domanda fatta da Sam, «Grazie per l'invito, ma preferisco tornarmene a casa» afferma. Stringo le labbra e sospiro, quando si ci mette, Claudia, sa essere davvero cocciuta. Usciamo fuori e Claudia mi segue, non riprendo il discorso e andiamo insieme in macchina.
«Ti lascio da tua madre!» chiarisco che non la lascerò andare a casa sola, sapendo della sua situazione, ma all'istante scuote la testa e mi guarda con gli occhi spiritati.
«No no no!» si agita, mi fermo a guardarla e aspetto qualche delucidazione che però non arriva.
«Perché non vuoi andarci?» sbotto, sono stanco dei suoi capricci.
«Non le ho ancora detto del bambino, che potrebbe non essere di Giancarlo. Mi biasimerebbe, sai com'è fatta e non ce la faccio a sopportarlo adesso, sono in un momento difficile e il suo giudizio è l'ultima cosa che mi serve per stare bene. Preferisco stare sola piuttosto...» sbuffa esausta, le lacrime lasciano il suo viso e percorrono le sue gote. Metto la mano sulla sua, quasi mi venisse spontaneo, lo so che si merita ogni cosa e che mi ha fatto del male ma, in questo momento, non voglio che si agiti. Non riesco a fingere che non mi importi di lei.
«Va bene, allora verrai da me per un po'» la sua testa scatta verso di me, mi guarda allucinata da questa offerta che non si aspettava e scuote un'altra volta la testa.
«No, Umbé, lasciami a casa!» supplica con voce tremolante.
«Decidi: o vai da tua madre o vieni da me! Non ti lascio a casa sola con la paura che possa accadere qualcosa al bambino» è un sussulto spontaneo il suo, lo so, non è abituata a vedermi preoccupare in questo modo, ma neanch'io, prima di questo momento, sapevo come si ci sentisse ad essere padre. Lo so che è ancora incerto, ma comincio a maturare l'idea, visto che la possibilità c'è.
«O... okay. Vengo da te!»
🦋🦋🦋
Altri due giorni passano, altri due giorni a sentire solamente Giorgia per telefono e a sentirmi sempre più distante da lei. Visto che adesso ho da badare a Claudia, decido di andare a fare la spesa e, quando torno, la trovo intenta a sistemare casa. Quando si accorge di me, il suo sguardo è un po' incerto, quasi volesse dirmi qualcosa.
«È tutto a posto?» a quel punto le domando, mentre noto che si mordicchia il labbro e i suoi occhi castani mi cercano indecisi.
«Si» annuisce, «se... senti... è venuta a trovarti una persona» una strana sensazione mi formicola la pelle e mi fa mancare il respiro. «Giorgia» a quel nome è come se mi trafiggesse un coltello in petto. Se lei è venuta qui, di sicuro, avrà pensato che sono tornato con lei, che le ho mentito. Magari invece non le è importato nulla, eppure non riesco a starmene qui con le mani in mano.
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The last Day (Completa)
RomanceUmberto ha sempre la battuta pronta, dice la sua in maniera spontanea senza pensare ai sentimenti delle persone. Sì, perché lui non è molto empatico, non capisce che alcune parole possono ferire. Nessuno, guardandolo, penserebbe che ne ha passate ta...