17•capitolo -Mi vuoi cacciare, Giorgia?-

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Me la sono stretta addosso per tutto il tempo Giorgia, benché a volte ho sentito che voleva ribellarsi al mio abbraccio. Ora la sento muoversi, vorrebbe alzarsi ma io non ho alcuna intenzione di lasciarla andare, anzi voglio passare il resto di questa giornata a letto a fare l'amore.

«Umberto, lasciami che è tardi!» mi rimbecca, mentre io continuo a tenerla ferma con un braccio solo. «Umberto!» sbotta, si gira verso di me e, quando si accorge che sto sorridendo, anche lei fa lo stesso.

«Rimani ancora un po'!» la supplico, i nostri occhi si specchiano l'uno nell'altro.

«No, non posso, devo lavorare e tu tornare a casa!» Riesce a liberarsi della mia presa e ad alzarsi, ma siccome io sono la persona più testarda sulla faccia della terra e quando mi metto in testa una cosa non c'è verso di farmi desistere. Mi alzo completamente nudo, mi accorgo che Giorgia squadra il mio corpo e il suo sguardo si accende di lussuria, così com'è successo questa notte tutte le volte che abbia fatto sesso. Voglio altre mille notti come questa!

«Per oggi non vai da nessuna parte!» la bracco stringendole le mani e sfiorandole il viso col mio. «Oggi sei mia per tutto il giorno!» affermo con convinzione.

«Intanto vestiti...» mi fa notare come se le desse fastidio, quando mi ha visto così per tutta la notte. «Inoltre, non so come fai a non essere stato ancora licenziato per le tue assenze al lavoro, ma io per avere un alloggio e pagarmi le spese devo lavorare, dunque non lo perderò per i tuoi capricci!»

«Quindi non ti va di stare con me? Mi sento profondamente offeso!» metto una mano a coprirmi il cuore mentre lei ridacchia aggiustandosi i capelli. «E comunque per un'altra settimana sono in ferie e indovina dove ho pensato di passarla?»

«A casa tua?» mi sfida, addentando il labbro inferiore.

«A casa mia no di certo, a casa tua sicuramente!» prendo il suo viso tra le mani e le stampo un bacio sulla bocca. «Mi sopporterai per una settimana intera, pensa!» e si la sto provocando ma ci spero davvero che non mi cacci, ho proprio voglia di passare tutto il mio tempo con lei quasi non ne potessi fare a meno.

Lo so, dovrei cacciarli dalla mia testa questi pensieri, ma non voglio farlo perché mi fa stare bene!

«Davvero devo andare a lavorare, poi di questo argomento ne parleremo!» il suo sguardo è fermo sul mio, credo che tema di far scendere lo sguardo un po' più sotto perché vuole mantenere la sua compostezza difronte a me.

Un attimo dopo va a farsi una doccia e, quando esce coperta solo da un asciugamano, non ce la faccio a tener fede al "ne parliamo dopo" perché la desidero con tutto me stesso. Lo so che ormai dovrebbe essermi passata questa voglia ma non accade e non ho alcuna intenzione di scappare da questa nuova sensazione, non questa volta.

«Mi puoi passare l'int... l'intimo che sta sul letto!» per una volta la vedo imbarazzata, è probabile che non sia abituata ad avere un uomo in casa o, per meglio dire, non so proprio nulla di questa ragazza e quindi neanche a quando risale la sua ultima storia.
Annuisco e glielo porto, ma prima di darglielo le stampo un bacio sulle labbra.

«Sei sicura che devi andare per forza?»

«Umberto!» mi redarguisce, dai suoi occhi però si legge ciò che anche lei vorrebbe fare piuttosto che andare a lavorare.

«Guarda che non ci metteremo poi molto per un'ultima sveltina!» le faccio notare, «beh però considerando che la fai con me non sono uno che ci mette poco tempo!» mi vanto mentre lei scoppia a ridere di gusto.

«Insomma, ho avuto di meglio!» un po' sono colpito nel mio orgoglio anche se credo mi stia provocando, ma sento anche come uno strano formicolio di fastidio allo stomaco, ciò mi porta a voler scacciare questa brutta sensazione che non mi appartiene.

The last Day (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora