4•capitolo -So chi sei, Umberto!-

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Al porto con i miei amici come ai vecchi tempi dimentico tutti gli avvenimenti. Stiamo bevendo birra, Marco come al solito si lamenta di Siria, Riccardo elogia sua moglie e Bernardo si sente solo senza la sua Bianca. E io, beh io faccio il solito Umberto, quello che dice sempre la cosa sbagliata al momento sbagliato.

«Comunque, ragazzi, se mi avessero detto qualche anno fa che ci saremmo trovati tutti insieme a lamentarci delle nostre vite sentimentali, non ci avrei creduto. Io l'ho sempre detto che l'amore va evitato come la peste» bofonchio, sorseggiando la mia birra mentre Riccardo che è vicino a me rimane in silenzio, e a rispondermi è il solito polemico Bernardo.

«Insomma, non ci va poi così male. Io sono felice con Bianca, vorrei solo convincerla a venire a vivere con me. Mica le chiedo tanto!» stringe i capelli tra le dita.

«Tu dovevi nascere gay, perché con le donne non ti va mai bene niente!» lo punzecchia Marco. Ormai i due riescono a stare insieme senza litigare, ma Marco avrà sempre questa sorta di gelosia nei suoi confronti, o più che altro orgoglio.

Io scoppio a ridere e lo assecondo, perché ammetto che mi diverte sempre vedere Bernardo imbronciato e prendersela, il fatto che poi non dice sempre la sua opinione per non ferire le persone che ha intorno è un altro discorso.
Lui è un buono per natura!

«Ma va...» al solito si blocca Bernardo, non ce la fa proprio ad inveire contro le persone, a meno che quella persona non sia io. Con me è tutto un altro discorso. Ha come un senso di protezione che manifesta dandomi contro. «Lasciamo stare» sbotta infine alzando le braccia guardando il cielo.

«Tu al solito non hai nulla da dire, Rì?» chiedo io al mio amico che non ha detto una parola.

«Per fortuna io non ho nulla di cui lamentarmi» ammette abbozzando quel solito sorriso a mezza bocca che per uno come lui significa gioia assoluta. «I miei dilemmi con Sam li ho già vissuti e spero di non viverli mai più nella vita!»mordicchia il labbro inferiore poi guarda il telefono come a volersi accertare che nessuno lo abbia cercato. «Tu, anzi...» si rivolge a me, le pupille dei suoi occhi si vedono appena visto che sono bui come il cielo sopra di noi, «ti raccomando con Giorgia, ci tengo molto a lei, e visto che sappiamo tutti anche se non ne vuoi mai parlare che stai ancora fissato con Claudia, non prenderla in giro!» Riccardo è di poche parole, ma con le persone a cui tiene è sempre molto protettivo. Si è molto legato a Giorgia e questo lo avevo capito abbastanza bene, ecco spiegato il motivo per la quale dopo la sera in cui io e lei ci siamo visti, non l'ho più cercata. Si, l'ho pensata spesso, con lei ho riso e ho smesso di pensare, ma non prendiamoci in giro: non posso farmi una semplice scopata con Giorgia, Riccardo non la prenderebbe bene.

«io fossi in te non dormirei notti serene» interviene Marco rivolgendosi a Riccardo, «ti ricordo che si è scopato pure Chiara. Per lui basta che respirino, poi chissene frega se si tratta della ex di un tuo amico» mi punzecchia.

«Me la rinfaccerai a vita quella storia? Insomma, sapete come sono fatto, ero semplicemente ubriaco e lei è carina, tutto qua!» strofino il viso, «poi, Marco, se tu ormai sei costretto a stare solo con una donna non puoi prendertela con me. So che sei un po' invidioso!» lo infastidisco volutamente, e vedo che lui mi fissa stringendo la mandibola.

«Lo sai che se non fossi un mio amico ti avrei già dato un pugno in faccia, vero!?»
ci fissiamo per qualche minuto, poi scoppiamo a ridere all'unisono.
«Umbé prima o poi troverai anche tu quella che ti farà perdere la testa e saremo noi a ridere di te!»

«Ma vaffanculo, non succederà mai. Sono immune a questo tipo di sentimenti, ha ragione Claudia su questo!» un po' mi fa male dirlo, ma mi rende meno vulnerabile verso questa storia.

The last Day (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora