Giorgia si è appena alzata dal letto e io mi sento svuotato nel non averla più vicina. Non so esattamente cosa mi stia accadendo, so solo che il pensiero di non averla accanto mi crea uno scompenso non indifferente. Mi alzo quel tanto che basta per stringerla da dietro e baciarle il collo, lei si volta di poco verso di me e mi mostra uno dei suoi migliori sorrisi. Ha un odore tutto suo Giorgia, vorrei mi restasse addosso sempre, vorrei averla addosso sempre.
«È ora di tornare a casa» annuncia, non voglio che vada via, non ora che sono riuscito a dirle che non ho voglia di allontanarmi da lei.
«No» scuoto la testa e me la stringo addosso, fino a farla stendere su di me. Lei mi guarda dall'alto, con i suoi occhi che sembrano due grandi fari. «Tu non vai da nessuna parte» poi le bacio le labbra e inverto le posizioni, gravando col mio peso su di lei. Mi ruba un bacio e attorciglia una ciocca dei miei capelli tra le mani, poi stringe le cosce sui miei glutei e io mi accendo di desiderio quando fa questo gesto.
«Devo lavorare, Umberto! Anche se mi piacerebbe da morire continuare a vivere in questo letto con te, devo tornare ai miei doveri» mi fa notare e mi accarezza il viso che ha un po' di ricrescita di barba. «Puoi venire tu con me, se vuoi» ed è la prima volta che avanza una richiesta, suona più di una promessa che non ha mai pronunciato nei miei confronti, fino ad ora avevo visto in lei solo menefreghismo.
«Magari, ma Paolo mi ucciderebbe se mancassi ancora» sbuffo e le sfioro la bocca, mi immergo nei suoi occhi che tutte le volte riescono a rubarmi il respiro. «Ma, non appena avrò un minuto libero, correrò da te!» le prometto e il sorriso che le sorge mi fa capire che è anche quello che vuole lei. Le accarezzo un fianco scoperto con la mano fino a scendere e intrufolarmi tra le sue cosce, è istintivo per lei stringerle e l'ansito che ne viene fuori mi fa ben capire che, anche lei come me, non ne ha abbastanza.
«Abbiamo ancora un po' di tempo?» mi basta un suo cenno della testa per riappropriarmi della sua bocca e di lei.
Finito l'amplesso, lei si sta rivestendo dopo essersi fatta una doccia veloce; fa tutto alla svelta perché è in ritardo e io so solo che non vorrei vederla lasciare questa casa. La guardo curioso, ma lei nemmeno una volta si volta a cercare il mio sguardo, è impegnata a raccogliere le sue cose. L'accompagno a prendere la sua roba da Riccardo, ma rimango fuori per non farmi vedere, dopodiché andiamo insieme all'aeroporto.
«Allora ci vediamo?» si mordicchia il labbro nervosamente, quasi a torturarsele. Faccio quel passo in più per ritrovarmela vicino e faccio scorrere le mie mani sui suoi fianchi coperti da una magliettina, mentre appoggio la fronte alla sua.
«Prestissimo!» le prometto poi le rubo un altro bacio. Mi volta le spalle dopo avermi salutato, ma io non posso lasciarla andare senza togliermi questo chiodo fisso.
«Giorgia...» la raggiungo, stringo il suo braccio e la faccio voltare su di me. Ci ritroviamo ancora a sfiorarci le labbra e ho di nuovo quella stretta allo stomaco nel solo averla vicina, nel sapere che tra poco saremo troppo lontani, che non potrò averla quando voglio – ovvero sempre. «Ma quindi, insomma...» mi mangiucchio il labbro e mi sento al solito, davanti a lei, un idiota perché faccio domande su cose di cui non mi sono mai interessato. «Tra noi c'è... un... un'esclusiva, giusto?» mi gratto la nuca in imbarazzo e alzo gli occhi senza guardarla, poi decido di sprofondarci ancora nei suoi chiari che mi guardano divertiti; come al solito lei tentenna, non mi risponde subito, benché le abbia chiarito che non è come tutte le altre continua a farmi marcire nell'ansia.«Boh...» stringe le labbra, il solito sguardo indecifrabile, gratta il mento e scrolla le spalle. «C'è?» ricambia la domanda, con un sorriso furbo.
«Beh... se vuoi posso continuare ad andare con altre!» la sfido, se pensa di avere a che fare con uno che cede sempre si sbaglia di grosso. Accorcia le distanze, appoggia le mani sulle mie spalle e incurva la testa, dalla sua espressione sembra tutto tranne che contrariata e questa cosa mi fa impazzire. Vuol dire che non le importerebbe vedermi andare a letto con un'altra?
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The last Day (Completa)
RomansaUmberto ha sempre la battuta pronta, dice la sua in maniera spontanea senza pensare ai sentimenti delle persone. Sì, perché lui non è molto empatico, non capisce che alcune parole possono ferire. Nessuno, guardandolo, penserebbe che ne ha passate ta...