Giorgia anche se con molta diffidenza si fa stringere da me e si risveglia sul mio petto. Le accarezzo la schiena e la vedo piuttosto pensierosa, le vorrei chiedere cosa le passa per la mente: forse è per quello che è successo ieri sera anche se, non mi ha dato alcun motivo di pensare che sia gelosa di Claudia e questo mi ha un po' deluso, devo dirlo.
«Com'è andata a te con l'uomo che abbiamo incontrato a Capri?» mi viene spontaneo chiederle dopo ciò che le ho raccontato ieri di Claudia, mi sono aperto con lei e non mi sono sentito a disagio nemmeno per un secondo. Vorrei che anche lei si sentisse a suo agio nel parlarmi della sua vita, voglio conoscerla meglio.
«Con Simone?» non ha bisogno di risposta la sua domanda, si muove su di me e poi si appoggia al letto per prendere i suoi spazi. Era meglio quando mi stava addosso!
«Era molto amico di mia madre, insomma hanno all'incirca la stessa età e veniva a casa mia quasi tutti i giorni. Lui aveva...» si mordicchia il labbro, so che sta per dirmi qualcosa che la mette in difficoltà e non so se fermarla o farla proseguire, decido di tacere e far scegliere a lei se è il caso di dirmi tutto. «Aveva trentasette anni, io diciassette quasi diciotto» confessa buttando fuori tutta l'aria, capisco dal tono di voce che usa che non è facile raccontarmi questa storia, che è un tasto dolente, ma sono contento che si stia aprendo con me, vuol dire che sono importante per lei, ne ho dubitato in questi giorni.«Eri minorenne...» mi limito a dire perché quando guardo i suoi occhi mi rendo conto che è già difficile così e tutto le serve tranne un mio commento a riguardo.
«Mio padre è morto che ero piccola, lo ricordo a malapena, dunque quando è arrivato lui nella mia vita mi ha dato ciò che mi mancava. Poco me ne importava che fosse sposato, ci amavamo ed era questo che contava per me. Ero innamorata di lui al punto che avrei fatto qualsiasi cosa per soddisfarlo, non pensavo di essere nel torto con la moglie, credevo semplicemente che lei fosse di troppo nel rapporto. Continuava a dirmi che amava solo me e quindi ero certa che prima o poi l'avrebbe lasciata...»
«Ma non le lasciano mai le mogli!» affermo con disagio, «quasi mai» mi riprendo ricordando cosa invece ha fatto mio padre.
«Insomma, sua moglie ha scoperto tutto e lui mi ha lasciata. Ero una ragazzina, Umberto, ragionavo da tale e perciò ho fatto di tutto per convincerlo a riprendermi, soprattutto visto che ero...» scuote la testa e si rimangia ciò che stava per dire, anche se so che è una cosa che la fa stare male perché gli occhi le si sono riempiti di lacrime anche se si sta trattenendo.
«Eri?» a quel punto insisto e cerco i suoi occhi, mi domando cosa dovrei fare per confortarla ma, visto che non sono proprio bravo in questo, rimango al mio posto e la osservo.
«Sono rimasta incinta, pu... purtroppo il bambino non è mai venuto alla luce, è morto tre mesi dopo!» tira su col naso e io le prendo la mano, l'accarezzo col pollice e cerco i suoi occhi con bramosia, ho bisogno di farle sentire che sono con lei adesso.
«Che stronzo!» affermo stizzito mentre mi porto una mano tra i capelli per togliere il ciuffo che mi era ricaduto sulla fronte, «addirittura più stronzo di me, ha dell'incredibile» Giorgia scoppia a ridere nel sentirmi parlare così e, inaspettatamente, mi abbraccia come non aveva mai fatto, appoggia la bocca al mio collo e rimane in questo modo per minuti interi senza che io abbia il coraggio di dire nulla perché mi lascia spiazzato.
Giorgia poi va a lavoro lasciandomi in casa da solo, ma quando rientra mi propone di vedere un film dato che, al pub, dovrà andare più tardi. Ci sediamo sul divano e mi fa un certo effetto averla così vicina senza toccarla, sembriamo una coppia normale nonostante non abbiamo mai parlato di coinvolgimenti sentimentali.
Perché io non provo dei sentimenti per lei, giusto?
Non lo so più perché il pensiero che domani dovrò lasciare questa casa e chissà quando potrò rivederla, sapere che potrebbe finire con un'ultima notte, mi fa sentire inerme. Non so che devo fare, se affrontare questo discorso o continuare a rimandarlo, perché ho paura che parlando apertamente scoperchierò il vaso di pandora.
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The last Day (Completa)
RomansaUmberto ha sempre la battuta pronta, dice la sua in maniera spontanea senza pensare ai sentimenti delle persone. Sì, perché lui non è molto empatico, non capisce che alcune parole possono ferire. Nessuno, guardandolo, penserebbe che ne ha passate ta...