Capitolo 16

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L'intero edificio era quasi del tutto spento se non per la luce gialla e calda dell'ufficio del capo

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L'intero edificio era quasi del tutto spento se non per la luce gialla e calda dell'ufficio del capo. Il Signore non ne voleva sapere di tornare a casa e dormire. Non prima di aver risolto quella faccenda che continuava ad andare per le lunghe.
Avrebbe tanto voluto eliminare direttamente i due soggetti e poi lavarsene le mani ma non poteva farlo di punto in bianco. Soprattutto non ora che uno di loro si era sposato con la figlia di una delle famiglie più conosciute di tutta Bodie.

Sarebbe stato un enorme rischio che lui non poteva permettersi di correre. Doveva proteggere la sua identità, sia nel gioco ma soprattutto fuori, nella vita reale. E doveva farlo scrupolosamente e giocando tutte le carte necessarie nel modo giusto.
Nella vita reale, i due non rappresentavano un grosso problema ma in CountrySide invece, entrambi avevano iniziato a capirci un po' troppo sul funzionamento del gioco e questo non andava bene.
Il Signore sapeva chi era Alex e lo teneva sotto controllo da un bel po' di tempo ma la complicazione che rappresentava Danny, doveva ancora essere domata.

Doveva separarli e non permettere che il cowboy corvino capisse tutte le vere dinamiche del gioco. E quale miglior tattica da usare se non quella già adottata in passato?
Il problema era scegliere la prossima preda. Non doveva saltare all'occhio, non doveva avere stretti collegamenti con i due ma doveva pur essere utile a qualcosa. E poi...lampo di genio.

Il signor Duncaster stava uscendo tardi dalla banca quella notte. Si sarebbe potuto scollegare dal gioco ma la verità era che si sentiva più appagato nell'amministrare la banca di Bodie piuttosto che essere un semplice impiegato sottopagato nella banca dove lavorava nella vita reale.
A Bodie aveva tanti amici, aveva un nome che contava, era famoso, ricco e tutti gli portavano rispetto. Nella realtà, sua moglie preferiva la compagnia di suo fratello piuttosto che di lui e aveva già avuto prove dei continui tradimenti della donna alle sue spalle.

Chiuse il portone di legno pesante della banca e girò la grossa chiave 3 volte prima di farsela scivolare in tasca. Estrasse poi l'orologio da taschino dal panciotto verde del suo abito immacolato e nuovo e lesse l'ora. Si arricciò poi i baffi ingialliti dalla pipa e dal malto della birra fresca e si incamminò verso casa.
Le strade erano pressoché deserte a quell'ora di notte se non per qualche puttana appartata nei vicoli bui con le gonne alzate e le chiappe al vento. Probabilmente la signora Duncaster era una di quelle.

Il povero signorotto pensò che forse era uno scherzo del crudele destino quello di farlo sempre capitare con delle donne traditrici al proprio fianco. Sia nella realtà che poi nel gioco.
Forse era proprio lui ad essere sfortunato e condannato a non trovare mai una donna vera che lo amasse e onorasse al 100%.
Pensava a quello mentre attraversava la strada diretto verso la sua villa, una delle più nuove e moderne della città dato che la sua famiglia poteva permettersi di ristrutturarla e tenerla bene.

Ora che sua figlia Amy si era sposata e non viveva più sotto il suo tetto, il signor Duncaster si sentiva davvero triste e solo quando tornava a casa. Amy passava volentieri del tempo con lui a giocare a Scarabeo oppure a inventarsi ricette commestibili per passare il tempo.
Invece la sua bambina ormai era grande e aveva trovato il suo compagno per tutta la vita. Lui invece si cruciava per una moglie che se la spassava con chissà chi anche quella notte.
Fu contento di sentire il campanello della porta suonare. Magari qualcuno era passato a fargli visita.

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