Capitolo 6

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Quella mattina era abbastanza caotica

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Quella mattina era abbastanza caotica.
Jungkook si era svegliato alle 8 di una domenica mattina, già di pessimo umore. A quanto pare, i suoi vicini di casa avevano avuto la brillante idea di trapanare il muro alle 7:30 del mattino, svegliando quindi tutta la famiglia Jeon.
La domenica era l'unico giorno in cui il corvino poteva dormire fino a tardi e riposarsi e invece si era ritrovato costretto a svegliarsi per poter lanciare silenziose maledizioni ai suoi vicini.

Aveva alzato il cuscino per appoggiarci la schiena e, dopo aver staccato il telefono dal caricabatterie, aveva acceso i dati mobili del suo operatore telefonico per controllare le notifiche.
Odiava sentire il telefono vibrare costantemente durante la notte per futili notifiche così preferiva spegnere la connessione dati e facilitare le cose. Se qualcuno avesse avuto un'emergenza, l'avrebbe chiamato al telefono non scritto su Whatsapp.

Trovò due messaggi di Taehyung e il suo umore si fece ancora più grigio.
Il biondo era partito ormai da 2 giorni per Daegu e mancava terribilmente tanto a Jungkook. Suo padre non stava affatto bene, sua madre era disperata e sempre stanca per via del lavoro e i suoi due fratelli piccoli erano molto preoccupati per le sorti del capo famiglia.
Taehyung in quel momento, era l'unico che poteva ricucire insieme tutti i pezzi. L'unico che poteva aiutare la sua famiglia. Anche a costo di rimetterci lui stesso.
In sua assenza il negozio di videogiochi sarebbe rimasto chiuso e questo non avrebbe giovato alla famiglia che si sarebbe ritrovata presto senza abbastanza soldi per vivere.

I dottori del signor Kim andavano pagati ogni volta che l'uomo stava molto male e per questo Taehyung cercava di curarlo a casa come meglio poteva.
Il problema era che il signor Kim non sempre collaborava, non sempre riconosceva il suo stesso figlio maggiore e non sempre era possibile curarlo con la pochissima esperienza del ragazzo biondo.
La situazione era molto critica ma Jungkook non era a conoscenza di quanto effettivamente lo fosse. Taehyung rispondeva ai suoi messaggi 2/3 volte al giorno e sempre in modo frettoloso e distaccato.

Non voleva che il corvino si preoccupasse. Aveva tutto sotto controllo e poi più tempo stava al cellulare a parlare con lui e più la sua mancanza si faceva sentire e Taehyung precipitava nello sconforto.
A Seoul era sopportabile vivere senza la sua famiglia solo per la presenza del minore. Ora Taehyung poteva stare con la sua famiglia però era Jungkook a mancargli adesso. Non avrebbe mai potuto avere le due cose insieme e questo lo faceva rattristare ancora di più.
Gli mancava passare del tempo con lui e dimenticare di tutta la merda presente nella sua vita, gli mancava il suo sorriso da coniglietto, i suoi occhi grandi, la sua voce, il suo profumo.

Jungkook non era messo meglio.
Taehyung gli mancava e si sentiva in colpa per questo. Gli sembrava di star facendo un torto alla famiglia Kim e si sentiva egoista e irrispettoso. Il signor Kim stava molto male, la sua malattia era orribile e pericolosa e lui frignava come un bambino perché Taehyung era andato ad occuparsi di lui.
In più sapeva che al biondo mancasse costantemente la sua famiglia quindi sicuramente era contento di essere tornato a casa anche se per quel brutto motivo.
La cosa che lo rendeva più triste però, erano le risposte fredde di Taehyung.

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