Ci sono due tipi di persone nel mondo: le prime sono le persone che si accontentano di quello che hanno, del loro lavoro, della loro famiglia, dei loro averi; le seconde invece sono le persone che ambiscono ad avere sempre di più, sempre di più. Non si accontentano mai, brontolano dalla mattina alla sera e piangono alle spalle di chi è stato più fortunato.Kim Dongyul fa parte della prima categoria mentre sua moglie, Mona, fa parte della seconda.
Lui giovane trentenne, molto affascinante ma con una vita piuttosto difficile da portare sulle spalle. I suoi genitori non sono mai stati ricchi e per contribuire alle spese, mandarono il loro unico figlio a lavorare già dall'età di 14 anni.Dongyul voleva studiare, andare all'università e potersi permettere un bel computer portatile come quello che vedeva sempre a casa di suo cugino. Non avendo fratelli con cui giocare, i suoi cugini erano gli unici con cui passava il tempo insieme a qualche compagno di scuola.
Non gli piaceva tanto lavorare sotto il sole a raccogliere barbabietole o pomodori a seconda della stagione del raccolto ma sapeva di doverlo fare per aiutare i suoi genitori.Dongyul era generoso, molto premuroso e sapeva immedesimarsi bene nelle emozioni delle persone che lo circondavano. Era davvero molto sensibile. Da bambino, camminando per strada, se vedeva un senzatetto scoppiava a piangere. Si sentiva in pena per tutte le persone che soffrivano, per chi aveva anche meno di lui quindi era felice di poter avere almeno un tetto sulla testa, un letto, del cibo caldo d'inverno.
Finito il Liceo, aveva continuato a lavorare come un matto per potersi pagare le rette universitarie. Voleva diventare un informatico oppure un tecnico. Qualcosa che lo facesse lavorare al computer, premere le dita sui tasti e fare tutti quei passaggi che tanto gli piacevano per ridare vita a quegli aggeggi.
Non sapeva cosa c'era di così speciale in quella scatola quadrata ma lo faceva sentire quasi potente avere il controllo per la prima volta. Non era il computer a dare ordini a lui ma lui che dava ordini al computer, lo muoveva a proprio piacimento e faceva fare quello che voleva.
Era una bella sensazione. Come se Dongyul venisse catapultato in un'altra vita.All'età di 22 anni, suo padre morì di un brutto tumore. Lo tenne in vita solo per 6 mesi e poi lo spense definitivamente, lasciando Dongyul e sua madre devastati dal dolore e dalla perdita. Era così infelice e triste come situazione.
Dongyul era tanto affezionato a suo padre e vederlo spegnersi letteralmente tra le sue braccia, così giovane ma malato, era stato un brutto colpo per il ragazzo.Non si era comunque lasciato abbattere. Suo padre voleva che realizzasse i suoi sogni e Dongyul l'avrebbe fatto soprattutto per lui, per renderlo felice e fiero anche da lassù.
Le cose però, non andarono proprio come Dongyul voleva.Dopo essersi laureato, trovò lavoro alla Seoul Electronics, un'azienda coreana di stampo statunitense specializzata nella riparazione di ogni tipo di aggeggio elettronico ma anche nell'ideazione di videogiochi da immettere sul mercato.
Dongyul la chiamava solo l'Electronics perché diceva che sembrava molto più entusiasmante e misteriosa. E in effetti un po' lo era. C'erano circa una quarantina di piani ma il personale d'ufficio poteva accedere solo fino al trentesimo piano.
STAI LEGGENDO
CountrySide/ Taekook
Misterio / SuspensoLa realtà virtuale ha preso il sopravvento su quella effettivamente reale e tutto quello che succede dentro al visore si riflette anche sulla vita dei giocatori. Jungkook è un ragazzo di 17 anni,fan accanito del videogioco del momento: CountrySide...