Capitolo 12

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Danny stava per impazzire

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Danny stava per impazzire.
Mancava davvero poco perché raggiungesse il limite massimo di sopportazione ed esplodesse come una bomba ad orologeria.
Mentalmente si era preparato davvero poco all'incontro con i genitori della sua futura consorte perché aveva dato poco peso al matrimonio.
In fondo parliamo solo di un gioco quindi niente di che eppure forse l'aveva sottovalutato un po' troppo.

Aveva sottovalutato Amy un po' troppo e ora si ritrovava impreparato, a disagio e in imbarazzo per lei.
La famiglia Duncaster era la proprietaria della piccola banca di Bodie che per quanto potesse essere appunto piccola, fruttava grandi ricchezze. A quei tempi la banca era un'istituzione ancora nuova, che causava curiosità, scalpore e stupore. Tutti la adoravano, esistevano già i piccoli prestiti di denaro e la gente ci custodiva qualsiasi cosa. Dai soldi ai sacchi di grano per paura di tenerli a casa ed essere derubati.

Patrick Duncaster era il capo famiglia. Un uomo di circa cinquant'anni con due grossi baffi grigi, la testa pelata e lucida, gli occhi vispi e piccoli, un naso grosso e bitorzoluto e una piccola bocca gialla dal fumo di pipa. Il suo pancione si vedeva da chilometri e portava un buffo orologio da taschino che a Danny ricordava solo il Bianconiglio di Alice nel Paese delle Meraviglie.
Camminava con la schiena ricurva in avanti a causa della gobba e il corvino immaginò che fosse dovuta alle tante ore passate chinate sul bancone della banca a firmare scartoffie.

Rosie Duncaster, la moglie, era la classica pettegola del paese. Rosalie la detestava. Anzi forse era anche poco da dire. Non la poteva proprio vedere, neanche per sbaglio.
Rosie era più alta del marito solo grazie ai tanti centimetri di tacco sotto le scarpe sempre lucidate e perfette, una folta chioma di capelli neri sempre raccolti e tenuti su da eleganti cappelli vistosi, occhi aquilini, naso sproporzionato al resto e le labbra sempre chiuse in una dura linea.
Ti giudicava con solo uno sguardo e riusciva a creare gossip su di te pur non sapendo neanche il tuo nome.
Indossava vestiti sempre succinti e appariscenti, amava ostentare la sua ricchezza e se la faceva di nascosto con diversi uomini alle spalle del succube marito.

Infine, Amy Duncaster, l'unica figlia della famiglia. Danny non aveva mai mentito sulla bellezza della ragazza ma non era neanche niente di speciale. Fortunatamente non aveva ereditato molto ne dal padre e ne dalla madre. Sempre se il caro Patrick fosse davvero suo padre, viste le scappatelle di Rosie.
Amy era cresciuta come una principessa. Formata per diventare una magnifica signorina che doveva conservare la dote fino ad arrivare all'età in cui si sarebbe potuta sposare.

In realtà la sua dote era andata perduta da un bel po' ormai e con gente anche poco raccomandabile. Se sua madre lo avesse scoperto, l'avrebbe messa alla gogna. A suo padre sarebbe sicuramente venuto un infarto. Lui era sempre stato convinto di mandare sua figlia a casa delle amiche quando invece la piccola Amy Duncaster si divertiva a fare la selvaggia nel letto di altri uomini.
Non le si poteva però dare tutta la colpa.

Sua madre le aveva insegnato fin da piccola che i soldi erano tutto e che più se me guadagnavano e più si viveva meglio ed Amy aveva trovato il modo per farne tanti con un'attività che aveva scoperto piacerle parecchio: il sesso.
Nell'epoca dove viveva attualmente Jungkook, ci si scandalizzava tanto per il sesso e tutte le sue sfaccettature ma nel FarWest era considerata una cosa come un'altra, da non nascondere.
Infatti non era strano vedere negli angoli del Saloon o nei vicoli bui delle strade, gente con i pantaloni abbassati che si possedeva senza un minimo di pudore.

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