La realtà virtuale ha preso il sopravvento su quella effettivamente reale e tutto quello che succede dentro al visore si riflette anche sulla vita dei giocatori. Jungkook è un ragazzo di 17 anni,fan accanito del videogioco del momento: CountrySide...
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L'idea che Dongyul aveva avuto, si era rivelata davvero geniale. Aveva pensato ad un nuovo mondo, una nuova realtà. Dove ognuno poteva essere chi voleva, dove non esistevano vincitori e vinti e dove tutti creavano insieme una cosa sola. Dongyul aveva pensato ad un mondo migliore, non quello in cui aveva vissuto lui. Non il mondo in cui il suo capo l'aveva licenziato dopo anni e anni di duro lavoro, non quello dove sua moglie non l'aveva mai amato e aveva divorziato su due piedi, non quello dove tutti gli avevano voltato le spalle.
Sarebbe stato un bel mondo. La solidarietà avrebbe vinto sul resto, non esistevano soldi per creare la differenza tra ricchi e poveri, non esistevano sfide, capi, subordinati o lavori. Chiunque poteva entrarci e viverci per quanto tempo desiderava. Questa doveva essere la realtà virtuale ma ormai dovremo sapere che niente va come vogliamo.
Dongyul lo capì solo dopo che il suo progetto fu approvato. Dentro di sé pensava che non sarebbe cambiato niente. Lui si sarebbe preso i riconoscimenti della sua invenzione, avrebbe fatto qualche soldo in più e avrebbe anche riavuto indietro il suo lavoro se non uno migliore. Certo non si aspettava di diventare uno degli uomini più ricchi del Paese, di avere dei bodyguard per tenere lontani i giornalisti e una segretaria disposta a fare qualsiasi cosa per lui.
Dongyul era umile, buono e generoso ma come un saggio disse una volta: "Un povero che si arricchisce, è molto peggio di un uomo che nasce già ricco". Facile capire il perché. Dongyul prima non aveva niente però viveva bene perché aveva lo stretto necessario e si accontentava di questo. Quando il suo conto in banca ha iniziato a salire alle stelle, si è ricreduto. Perché accontentarsi quando puoi avere sempre di più? Il povero che si arricchisce diventa egoista, tirchio, avido. Non guarda più in faccia nessuno perché gli sembra talmente surreale avere tutti quei soldi a disposizione, che non pensa ad altro per tutto il tempo.
Sfortunatamente Dongyul era caduto in questo circolo vizioso e aveva conosciuto altre persone come lui. Investitori, impresari, giornalisti, imprenditori. Erano tutti come lui o peggio. Chi era assetato di gossip e scoop, chi invece di nuovi finanziamenti, chi di denaro, chi di fama e notorietà. Alcuni avevano storie simili a quella di Dongyul per questo l'uomo iniziò a fidarsi ciecamente di loro, chiamandoli amici. Aveva trovato degli amici per la prima volta in vita sua. Era come un bambino che vedeva il mondo per la prima volta.
I suoi colleghi e i suoi dipendenti, oramai, lo convinsero che al suo progetto ideale della realtà virtuale mancasse qualcosa. Era una bella idea, la migliore che avessero mai sentito ma non aveva quello sprint che avrebbe portato l'azienda a guadagnare. Se tutti avrebbero vissuto in un mondo utopico e troppo buono, non sarebbe nata la concorrenza e la competizione e ben presto la gente si sarebbe annoiata di giocare senza avere una ricompensa.
Dovevano creare qualcosa che spingesse la gente a giocarci, che gli facesse impazzire e che gli portasse a continuare a investire sulla realtà virtuale tutti i loro risparmi. Dovevano contare suo ragazzi nella fascia di età 14-24 ma anche sulle persone più grandi che poteva investire di più i loro soldi. Dovevano esserci più modalità, lingue, schemi, impostazioni, giochi. Doveva essere una cosa aperta a tutti ma che portasse tanti, tantissimi soldi.