~ ғᴇᴅᴇʀɪᴄᴏ ᴄʜɪᴇsᴀ ~ {1}

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Scritto Domenica 31 Ottobre 2021 🖋️

Protagonisti: Federico Chiesa {FC Juventus} e T/N.
Bollino: 🟢

{Pov T/N}
Sono in classe e sto cercando di concentrarmi sulla lezione di matematica, ma la mia mente è ancora ferma a ieri sera.
Mamma mia che nervoso.
Come fa a non capire il motivo per cui mi da tanto fastidio?
Siamo sempre alle solite.
Lei lo chiama e lui corre mettendo da parte tutto e tutti, me in primis.
Mi urta.
Lei è la sua ex.
Sono io la sua ragazza ora e credo sia normale che mi dia fastidio il loro rapporto, ma no figuriamoci, loro sono rimasti "Amici".
Si, certo.
Come no.
Come se non avessi capito che lei vuole riprenderselo ad ogni costo.
Sono stanca di questa storia, ed è per questo motivo che gli ho dato un ultimatum.
Dovrà fare una scelta: O me o lei.
Ad un tratto, la voce della professoressa mi riporta alla realtà.

Professoressa « {T/N} »
T/N « Si professoressa? Le chiedo scusa. Mi sono distratta »
Professoressa « Tranquilla. Va tutto bene? »
T/N « Si si »
Professoressa « Sicura? Perché sai, se andasse tutto bene non staresti piangendo »
T/N « Mh? Non... Non si preoccupi. Ora mi passa  »

Non mi ero nemmeno resa conto di star piangendo.
La vedo guardarmi, ma prima che possa aggiungere qualcos'altro sento qualcuno bussare alla porta.

Professoressa « Avanti »

Vedo la bidella fare il suo ingresso in aula con un mazzo di rose in mano, per poi parlare.

Bidella « Cerco {T/N} {T/C} »
T/N « Sono... Sono qui »

Mi alzo e mi avvicino.

T/N « Mi dica »
Bidella « Un ragazzo ha lasciato questo mazzo di rose per te »

Guardo le rose contandole: Diciotto.
Diciotto rose di colore rosa.
Sono il numero e il colore di rose con cui solitamente si chiede scusa.
L'unico a cui penso è lui: Federico Chiesa.
Il mio ragazzo.
Noto un bigliettino appeso al fiocco e dopo aver posato le rose sul mio banco lo leggo.

"Ciao piccola mia.
Se te lo stai chiedendo, si sono io, il tuo piccolo disastro come a te piace chiamarmi quando combino qualche pasticcio.
Come ieri sera, solo che stavolta ho combinato un gigantesco casino e credimi se ti dico che vederti piangere mi ha ucciso dentro.
Mi dispiace da morire.
Ho sbagliato.
Ho sbagliato su tutta la linea e non so se riuscirai mai a perdonarmi, ma sappi che ti amo e che d'ora in poi lei non sarà più un problema perché non la vedrò mai più.
Te lo giuro.
Se ti va di darmi un' altra possibilità, una sola, io sono qui giù che ti aspetto e muoio dalla voglia di tenerti tra le mie braccia e baciarti.
Ti prego, perdonami.
Tuo Dede"

Con le lacrime agli occhi corro giù dalle scale il più in fretta possibile, ignorando i richiami della professoressa e appena metto piede fuori lo vedo.
Mio dio, quanto è bello.
Appena mi vede abbassa lo sguardo colpevole e mi avvicino, per poi una volta davanti a lui sentirlo parlare.

Federico «  Mi dispiace {T/N}. Sono stato un cre-...  »

Non gli do nemmeno il tempo di finire la frase.
Porto una mano sotto al suo mento e gli faccio alzare lo sguardo, per poi baciarlo dolcemente.
Lo sento irrigidirsi per un momento al mio gesto, per poi ricambiare, mentre tutto intorno a noi sembra svanire all'improvviso.
Appena ci stacchiamo appoggio la fronte contro la sua e parlo.

T/N « Si. Ti sei comportato come un cretino, ma sei e resterai sempre il mio cretino »

Lo vedo sorridere dolcemente.

Federico « Quindi mi perdoni? »
T/N « Si... Si ti perdono, ma solo perché ti amo alla follia »
Federico « Anche io piccola mia. Non sai quanto »

Lo sento prendermi in braccio, per poi stringermi tra le sue braccia.
Finalmente siamo di nuovo insieme.
Finalmente a casa.

~ ғɪɴᴇ ~

ғᴏᴏᴛʙᴀʟʟ ᴏɴᴇ sʜᴏᴛ || sᴜ ʀɪᴄʜɪᴇsᴛᴀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora