5. Come a casa

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Emma

Salii le scale in silenzio, Harry mi seguiva allo stesso modo, senza tuttavia togliere la mano via dal mio culo. Solo quel tocco mi stava bruciando. Davanti alla porta della mia camera mi fermai, girandomi verso di lui. «Tutto questo mi sta dando alla testa» confessai con il fiato in sospeso. «Andiamo dentro, parliamo un po', ti va?» chiese con dolcezza, sospirai, scuotendo la testa. «Lo sappiamo tutti e due che appena metteremo piede dentro finiremo per saltarci addosso e ho paura che quello sia il punto di non ritorno» dissi nella più totale sincerità. Prese la mia mano portandola alle labbra per baciarla. «Non farei mai nulla che tu non voglia, Emma. Il fatto che io sia eccitato come un tredicenne da due settimane non c'entra, voglio farti star bene» disse, sospirai, appoggiando la schiena sulla porta. «Non capisci Harry, per forza, non lo sai. Io...» sospirai ancora, indecisa sull'aprirmi con lui. Non mi aveva dato nulla per supporre di non esserne all'altezza, ma d'altra parte non avevo prove sufficienti per essere sicura di avere davanti una persona fidata. «Ehi piccolina, tengo le mani a posto okay? Voglio prendermi cura di te» «E se non le tengo io a bada?» Sorrise con amarezza. «Mi tiro un pugno» «Sei masochista? Mi dispiace, non sono proprio a mio agio con queste cose» commentai ironica, facendolo ridere. «Io non porto estranei in camera mia. Ecco. Non faccio cose strane. Quel letto è vergine. A parte per Bob» «Bob?» chiese divertito, nonostante sapesse bene a chi, o meglio a cosa mi stessi riferendo. «Mi piace dare un nome a chi entra dentro di me» dissi facendo spallucce, «specialmente quando non si parla di cose occasionali, che, sì...uhm... sono più comuni delle seconde volte» dissi finalmente. Harry inghiottì la saliva, facendo muovere il pomo d'Adamo: un'altra cosa sexy associata alla sua mascella scolpita. «Quindi è questo il problema alla base, Fiorellino? Hai paura di quello che succede dopo. Be', ma io non devo andare da nessuna parte, quindi: perché non lo scopriamo insieme?» chiese baciandomi sulla porta, un bacio dolce, casto. Mi ritrovai ad annuire, aprendo la porta della camera, chiudendola a chiave dopo il suo passaggio. «Lizzie potrebbe entrare per sbaglio e vorrei evitare di rivedere Luke massacrare la chitarra di mio padre» giustificai, lui annuì, togliendosi la maglia. «Che stai facendo?» chiesi nel panico, lui iniziò a ridere. «Mi metto sotto le coperte, tanto hai già visto tutto» rispose. Mi morsi il labbro mentre si toglieva anche i pantaloni, ripetendomi mentalmente di dover tenere le mani a bada. Sapevo che quando il sesso prendeva il sopravvento tutto andava a puttane, ci stavo anche scrivendo l'articolo per la rivista. «Vuoi una t-shirt? Tanto le mie ti stanno larghe, sono decisamente più grande di te» ironizzai, togliendomi le ballerine, finalmente potendo stare a piedi nudi. «No, voglio indossare solo te a letto, dispiace?» chiese ammiccando. «Tengo le mani a posto, bugiardo» lo imitai, facendolo ridere. «Potresti evitare di guardarmi per favore? Mi devo spogliare» affermai seria, lui scosse la testa. «Un po' tardi per essere timida Fiorellino, la prima volta che ti ho vista eri completamente nuda e qualche ora fa mi stavi guardando mentre ti toglievi le mutande» mi fece notare. «Sì, ma ora è ora. Sono agitata. C'è un ragazzo bellissimo nel mio letto ed io sono troppo poco sicura di me stessa per improvvisare uno striptease» «Ti ho dato la mia parola, non ho intenzione di rimangiarla, a costo di soffrire fisicamente per il desiderio di fare l'amore con te» ribatté mettendosi comodo. Sospirai. Glielo dovevo dire che desideravo follemente che si rimangiasse la parola, finendo ciò che aveva iniziato sotto il tavolo? «Okay» dissi solamente, arrotolando i bordi dell'abito fino ai fianchi, poi oltre il bacino, il seno e la testa. Non lo guardai, in imbarazzo, slacciando i gancetti del reggiseno, lasciando poi tutto a terra, per avvicinarmi al letto. «La camicia da notte è, uhm, sotto quel cuscino» dissi, guardandogli unicamente la bocca socchiusa. «Tirami un pugno» disse. Alzai lo sguardo sui suoi occhi e sussultai: mi stavano guardando con bramosia, toccandomi più di quanto avessero fatto le sue mani. Mi sedetti vicino a lui, prendendogli una mano, portandola sulla mia intimità, gemette. «Amami» sussurrai la parola d'ordine, scatenando la sua reazione. «Dio Emma, sei bellissima» disse, sdraiandomi sul letto per prendere in mano la situazione. Mi guardò dall'alto per qualche secondo, poi scese a baciarmi la bocca mordicchiando un labbro, il mento, il collo, un seno, si lasciò andare succhiando il capezzolo, mentre con una mano mi allargava le cosce per poi entrare senza troppe cerimonie dentro, muovendosi in modo circolare, come se stesse cercando qualcosa. I suoi denti morsero il capezzolo e in quel momento capii che aveva trovato quello che stava cercando. Non feci in tempo a venire che Harry scese tra le mie cosce, assaggiandomi, continuando a muovere la mano. «Harry, Harry, Harry» mi lamentai dal piacere. Mi guardò, continuando a leccare. «Se fai così mi fai...» lui insistette, io gridai. Respiravo a malapena, stringendo la coperta tra i pugni, quando lui si allungò verso i pantaloni lasciati a terra. «Dove vai?» domandai nel panico. «Da nessuna parte piccola, sono qua» disse baciandomi la coscia. «Ho solo bisogno di recuperare...» «Fai in fretta ti prego. Ho bisogno del tuo amore, ancora una volta» miagolai. «Cazzo» imprecò piegando la testa all'indietro. «Al diavolo» disse mollando i pantaloni a terra, concentrandosi di nuovo sulle mie cosce. «Piccola, non credo di poter resistere tanto ancora, ma se tu non vuoi che...lo capisco è che...» «Vieni dentro di me Harry, ti prego» mi lamentai, alzando il bacino nella sua direzione. Sorrise guardando i riccioli rossi del pube, poi mi tirò dalle cosce aperte, verso la sua erezione, spingendo lentamente la punta dentro. «Sei così duro e grande» dissi con il respiro in affanno, spinse dentro dentro in un colpo solo, facendomi fare un urletto. «Cazzo Emma, se mi parli così non riesco a frenarmi» imprecò. «Non lo fare, ti prego, non frenarti. Voglio essere tua senza freni. Voglio sentirti mio. Tutto» riuscii a dire ancorando il suo sguardo. «Oh Emma» sussultò spingendo sempre più forte, sempre più in fondo. Sentii che era al culmine, come il mio ennesimo orgasmo, cercò di allontanarsi, «Tutto» ripetei prima di lasciarmi andare all'ondata di piacere, mia e sua. Crollò sul mio corpo, ancora dentro di me. «Dio Emma, che cosa mi hai fatto» disse baciandomi la bocca ansante. Appoggiò il capo sul mio seno, gli accarezzai i capelli. «Mi era mancato sai» affermai tutta sorridente. «Il tuo Generale. Ti ho sentito chiamarlo così l'ultima volta» aggiunsi, lui ridacchiò. «Generale è meglio di Bob» commentò lui. «Molto meglio, anche se non vibra.» Harry sorrise beato. «Non mi hai fatto spostare però» disse un po' più serio. «Ho ventisette anni, Harry, conosco il mio corpo e so quando poter far sesso senza rimanere incinta» affermai con dolcezza, arricciandogli un boccolo. «E se avessi voluto farti cambiare posizione?» domandò malizioso. «Volevo guardarti negli occhi mentre venivi con me. Sei bellissimo quando lo fai, vorrei guardarti così per tutta la vita» mi lasciai trasportare con sguardo sognante. «Ah sì?» chiese malizioso, annuii. «Ti farò un video una volta, solo se poi lo fai anche tu» commentò, ridacchiai. «Pensi che siano andati via di sotto?» domandai. «Probabile, mi vuoi lasciare solo qui?» chiese titubante. «Magari Luke mi vuole cantare un'altra canzone» commentai facendolo ridere. «Te la canto io una canzone, quella che vuoi, basta che non ci spostiamo da qui di un millimetro» «Harry, tesoro, devo andare in bagno, prima che la trapunta si inzuppi dei nostri orgasmi» specificai, lui sospirò alzandosi svogliato per poi rotolare dall'altra parte del letto. «Vado a controllare che non ci sia nessuno, il bagno è tra questa camera e quella di Lizzie. Non so nel caso che ti manchi troppo guardarmi nuda» dissi ironica, facendolo sorridere, indossando la vestaglia per poi uscire chiudendo subito la porta. C'era silenzio. Erano andati via di sicuro. Aprii tranquilla la porta del bagno, cercando di trattenere gli umori dentro, senza farli colare fuori. «Cazzo!» imprecò Luke da dentro il bagno. Strabuzzai gli occhi. Si stava masturbando con in mano una delle foto della California. Oh Dio, una mia foto. Chiusi la porta di scatto, correndo verso la camera imbarazzata. «Ti sono mancato così tanto?» chiese Harry ancora nudo sul letto come lo avevo lasciato. «Non sono andati via» dissi solamente, sconvolta. «Che cosa è successo?» chiese preoccupato, scossi la testa con ancora gli occhi spalancati. «Niente» «Emma?» si mise a sedere. «Luke non stava suonando la chitarra in bagno» dissi, sentendo colare sulle cosce l'urlo del Generale. «Ah, uhm, piuttosto imbarazzante» «E sembrava particolarmente interessato a guardare la foto che mi ha scattato Lizzie sulla sdraio delle terme dell'albergo» aggiunsi, chiudendo la porta a chiave. Harry s'irrigidì. «Cos'è quella faccia? L'ho fatto anche io, ricordi? Stavo guardando il video del tuo concerto con Bob, nell'albergo» dissi, ragionando con lui. «Ma è diverso, così è squallido» commentò, alzai le spalle. «E scusami: come ho fatto io, invece, com'è?» chiesi divertita. «Eccitante» rispose ammiccando, raggiungendomi alla porta, cercando di slacciarmi la vestaglia. «Uhm, Emma, scusami vorrei, uhm...parlarti.» Luke, rovinò il momento. Chiusi la vestaglia, Harry infilò i jeans senza le mutande, correndo a fianco a me prima che aprissi la porta. Luke notò prima Harry mezzo nudo, poi me. Era arrossito e tremendamente a disagio. «Dimmi Luke, ti prego dimmi che ti sei lavato le mani» affermai facendogli l'occhiolino, ricevendo in cambio un pizzico sul fianco da Harry. «Sì, uhm, ti posso parlare un attimo in privato?» chiese. «No» rispose Harry al posto mio, alzai gli occhi al cielo. «È tutto a posto Luke, ma non è stato corretto nei confronti di Lizzie. Sono sua sorella» dissi, allontanando la mano pizzicatrice dal mio fianco. «Nemmeno nei miei» aggiunse Harry, mettendo il ragazzo ancora più in imbarazzo. «Mi dispiace, è che Lizzie non è molto coinvolta ultimamente e» «Luke, per favore, potresti non parlare di quello che fai o non fai con la mia sorellina» lo fermai subito. «E vorrei quella foto» aggiunse Harry serio, allungando la mano. Luke esitò un istante, poi la cedette a questa versione gelosa di Harry Styles che era tutta una sorpresa. «Non lo dire a Lizzie, per favore» disse andando via subito dopo. «Almeno si è liberato il bagno» «Andiamo insieme» affermò serio. Lo guardai male: «Non esageriamo.» Presi la mia camicia da notte di raso, più adatta del solito questa sera e il beauty case, sotto lo sguardo attendo di Harry. «Ti giuro che non ho gusti strani, Fiorellino. Niente fetish per pipì o cose simili, vorrei solo fare una doccia e tornare in camera con te» «Okay. Ti chiudi nella doccia e accendi l'acqua, così non mi senti fare la pipì» conclusi arresa al suo sguardo. Dio quanto mi piaceva questo ragazzo.

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