13. L'avrei trovata sempre.

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13 Aprile 2022

Harry.

Ero ancora in hangover dal weekend. Che poi avevo passato gli ultimi mesi così, tra alcol e persone delle quali non ricordavo nemmeno il nome. Non che me ne importasse poi, rientravano nell'insieme delle persone che dovevano aggiungere sempre il cognome al nome, per sentirsi importanti nel riflesso della fama degli altri. Per me l'importante era stare fuori casa, nel caos: quando il rumore è troppo forte, i pensieri non si sentono e allora puoi stare bene, o almeno dimenticarti di stare male. Il problema, però, era rincasare, ripercorrere quei passi incisi nel pavimento, il profumo impresso sulla tappezzeria e l'immagine di lei riflessa su ogni superficie lucida. Se solo non fossi stato meno egoista nel buttare il nostro rapporto in pasto ai leoni o forse solo più veloce nell'andarle dietro. Ero così stupidamente viziato dalle persone che volevano apparire a tutti i costi che avevo dimenticato di come ci si comportava normalmente. E potevo buttarmi tutto alle spalle, andare avanti e finirla lì, ma dentro di me sentivo che sarebbe stato sbagliato, che tutto questo ne valeva la pena. Che Emma ed io avremmo avuto un futuro, se solo non fossi stato così tanto condizionato dall'orgoglio. Mi aveva mollato lei, no? Era stata molto chiara nel farlo ed io ora dovevo fare finta di niente e correre da lei? Sì. Dovevo farlo cazzo, uno dei due doveva pur essere più forte e lei al momento non ne era in grado. Era stata messa al rogo e il palo lo avevo messo io a disposizione. Che merda che sei Harry.

Presi due aspirine, gli occhiali da sole e le chiavi della macchina; dopo pochi minuti stavo già per entrare nel vialetto di casa di Emma, prima che la trasmissione della radio mi facesse fermare di colpo davanti al cancello.«Tutti voi sapete quanto sono innamorato di Harry e quanto desideri il meglio per lui, allo stesso tempo sapete anche quanto la vicenda con la Gentile mi abbia appassionato. Se è lo stesso anche per voi, non potete di certo perdervi le nuove e scottanti novità.>> Aumentai il volume: <<Mentre Harry viene avvistato sempre più spesso in versione party-boy, Emma stupisce tutti tornando a scrivere dopo mesi di silenzio sulla rivista Destino. Immaginate la mia sorpresa stamattina entrando negli studi radio e trovando l'articolo sulla mia postazione con un bel post-it del fonico con scritto "Te l'avevo detto". Ne leggerò solo un pezzo, quello sottolineato sotto il post-it. Harry, se mi stai ascoltando, aguzza l'udito e riprenditi la tua ragazza sospettosa. Sono nuda davanti allo specchio e quello che vedo mi strappa il cuore. L'amore che mi spinge ad essere una persona migliore cerca in tutti i modi di smuovere le gambe, fisse sul pavimento. Le vuole trascinare fuori, portarle da lui, vuole allungare le mani nella sua direzione e riprenderselo. Ma non ci riesce. Non sono abbastanza matura e finisco nel rinchiudermi dentro le pagine di un diario, con gli stessi occhi di quella donna che tanto non volevo essere e che ora assomiglio come non mai. Cari lettori, la ragazza sospettosa con la lente d'ingrandimento alla ricerca dell'amore malato da stanare, ora se la sta puntando addosso. Eccomi qua. Sono io.» Avevo trattenuto il respiro fino alla fine, guardando davanti a me a vuoto, senza davvero vedere. Che cosa l'era successo, dov'era, perché non ero con lei? Il cancello si aprì, notai la figura di Matthew davanti alla porta di casa con le mani sui fianchi, ancora in pigiama alle 11 di mattina.

Davanti a una tazza di tè, con gli sguardi tesi e due lettere sul tavolo, una indirizzata a Matthew ed una a me. «Sono arrivate un paio di mesi fa» disse lui rompendo il silenzio. «Lizzie non ne sa nulla?» «Non so dove sia. Quando sono tornato a casa quella sera non c'era nessuno e così per i giorni successivi fino ad oggi.» Ovviamente, Lizzie doveva fare la stessa scena di sua sorella. Scossi il capo, lui assottigliò lo sguardo. «Cosa sai tu che io non so» affermò serio, sospirai. «Lizzie, diciamo che ha fatto un paio di cose scorrette nei confronti di Emma. Abbiamo discusso anche per questo quel giorno, lei ha dato ragione senza pensarci un attimo a sua sorella e dev'essere tornata a casa subito dopo suppongo, dato che non c'era il pc in camera quando sono venuto io e... ha colto Lizzie sul fatto. Questo deve averle dato il colpo di grazia» dissi ricostruendo i fatti omettendo di proposito i dettagli. Questa volta fu Matthew a sospirare, portandosi alla bocca la tazza. «Harriet, loro madre, era molto preoccupata per Lizzie. Mi confidava spesso di vedere nei suoi occhi quelli del suo ex compagno e aveva notato più volte Lizzie guardare Emma con cattiveria. Io le ripetevo che era solo immaginazione, che Lizzie venerava sua sorella e la spronava ad uscire dal guscio. Avrei dovuto darle retta. Però...anche Lizzie è mia figlia, capisci? Se si comporta in questo modo c'è una ragione e lo stesso vale per Emma» aggiunse, poi mi allungò la lettera con sopra scritto il suo nome. «Leggi prima questa.» Non feci complimenti: aprii la busta e iniziai a leggere.

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