12. Dammi la forza di dimenticare

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seconda parte



"10 Agosto 1994

Caro diario,

ho espresso ancora lo stesso desiderio, ma questa volta sono sicura che qualcuno mi stava ascoltando: Emma non è stata ferma un attimo.

Hermione mi ha accompagnata in un negozio per bambini nel pomeriggio, abbiamo comprato la culla per la piccola e una giostrina con le farfalle rosa e gialle. Hermione ci prova in tutti i modi, ma io non riesco. Sono passati sette mesi dal trasferimento a Brighton e non faccio altro che pensare a lui. Vorrei poter essere una donna migliore per Emma, darle una figura paterna crescerla nell'amore e nella pace, ma lui mi tormenta. Le sue mani, la sua voce, gli occhi che brillano ogni volta che mi guarda. Lui. Ti prego, lassù, aiutami ad essere una donna migliore, una brava mamma e dammi la forza di dimenticare.

Con amore,

Harriet."

10 Agosto 2022

Emma.

Avevo trovato il diario della mamma nella sua stanza, più lo leggevo più mi sentivo parte di lei, probabilmente il fatto di essere nella sua stessa situazione aveva inciso parecchio, ma in generale mi faceva stare bene: non ero sola.

«Piccolina, ci sono visite, lo faccio venire?» Hermione sbucò dalla porta finestra della sala con un sorriso smagliante e un pacco in mano, sorrisi di rimando annuendo. Pantaloncini da basket, infradito e camicia chiara a maniche corte aperta: Justin diede un bacio sulla fronte ad Hermione e mi raggiunse sul dondolo. Mi piaceva Justin, emanava positività mista a salsedine. «Hanno lasciato un pacco per Hermione in negozio, ne ho approfittato per venire a trovare la mia mammina preferita» affermò, baciandomi la punta del naso. «Lo sai vero che un adulto che chiama una donna mammina è un po' inquietante?» ironizzai, lui fece spallucce piegandosi sulla mia pancia con familiarità. «Non ascoltare la mamma Hattie, lo zio Justin è fantastico e non vede l'ora di conoscerti: sbrigati ad uscire così ti insegno a surfare» disse, alzai gli occhi al cielo divertita. «Mentre la mamma ci aspetta a casa con la merenda e due grossi baci a testa, ma i miei più umidi» «Justin! Stai di nuovo cercando di traviare mia figlia?» domandai sferrandogli il classico schiaffetto amichevole sulla chioma bruna e ricciolina. «Ovvio, per conquistare una donna bisogna prima conquistare le persone che la circondano ed Hermione già mi adora» rispose risoluto, portandosi il ciuffo all'indietro tornando ai piani alti. Scossi il capo divertita. «Ti giuro che non ti riesco proprio a capire: sapevi della mia gravidanza dal primo istante in cui mi hai conosciuta, sono passati sette mesi e so per certo che ti girano intorno ragazze bellissime single e senza corredo...eppure tu sei sempre qui!» «Ovvio, che me ne faccio di quelle sciacquette tutte uguali quando c'è una donna meravigliosa da poter conquistare? E poi io amo i bambini» ribatté rubandomi un bacio a fior di labbra. «Te ne sei già giocato uno» commentai scombinandogli i capelli. Justin era davvero un bravo ragazzo, oltre che essere molto bello, con i suoi occhi verdi e i tatuaggi sparsi per il corpo e poi quel sorriso buono riusciva a farmi andare in confusione. Era come avere Harry senza avere Harry e principalmente era questo il motivo per il quale non riuscivo a lasciarmi andare con lui, nonostante Hermione non faceva altro che ripetermi che il sesso era il modo migliore per preparare Hattie ad uscire, d'altra parte mancavano solo un paio di settimane al parto. Il viso di Harry fece capolino nei miei pensieri, rideva felice guardandomi con serenità, chissà se stava ridendo ora. Scossi la testa con decisione: torna alla realtà Emma. «Na, non vale, io avevo specificato umido» commentò avvicinando il viso al mio, mi morsi il labbro inferiore e agii senza pensarci davvero su. Non appena la mia lingua toccò le sue labbra chiuse mi resi conto di quanto fosse ridicola questa stronzata. «Emma, mi hai veramente leccato?» domandò in un divertimento imbarazzante, annuii ridacchiando. «Meno uno» commentai alzando e abbassando le sopracciglia con fare marpione, facendolo ridere di gusto: «Vedi Hattie, è di questo che parlo: tua mamma è bellissima!» Gli diedi una spintarella, ne approfittò per trascinarmi in un abbraccio. «Qualunque sia la tua storia, Emma, farò in modo che abbia un finale da favola» sussurrò, m'irrigidii, mentre la testa stava già ripercorrendo un ricordo in particolare: «Ti sembro un principe con il cavallo bianco io? Non guardarmi così: ho fregato un tizio in un albergo per intrufolarmi nella stanza di una ragazza che stava avendo un orgasmo pensando che un cazzo di gomma fosse il mio, ci ho fatto l'amore quasi fino all'alba e mi sono masturbato nelle due settimane dopo pensando a quella sera. Che razza di principe dovrei essere?» «Un principe molto voglioso» «Mi metterò d'impegno per togliere il sospetto dalla testolina di questa bellissima principessa vogliosa».

Suspicious Minds [hs] ~ COMPLETA.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora