CAPITOLO 11

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CAPITOLO 11

Torno a casa alle sette apro la porta e trovo mio pare col le braccia incrocate al petto e mi guarda serio, "DOVE SEI STATA? LO SAI CHE ERO IN PENSIERO" Urla fuori di se "Ero a casa di Michael...anche se te lo chiedevo tu mi dicevi di no" "MA ALMENO SAPEVO DOV'ERI! SEI UN INCISCENTE" Urla "NON INCONTRETAI PIÚ MICHAEL" continua "Cosa? Non puoi farlo" dico "Invece si signorina" "TU NON TI PUOI PERNETTERE...PRIMA NON CI SI MAI E POI VUOI FARE IL PADRE AUTORITARIO?" urlo e lui mi guarda male, "Prima mi dici che capisci il motivo e poi mi rinfacci che non ci sono mai?", ho esagerato "scusa..." dico "Si si...andiamo a mangiare" dice ed entra in cucina.

Lo seguo e mi siedo davanti a mia mamma e vicino a lui guardo il piatto triste per la conversazione con mio padre "Mangia" dice "Non ho molta fame papà" dico "Mangia..." continua "Mi hai deluso oggi vale" dice "Ti ho già chiesto scu..." ma lui mi blocca alzando un dito "Basta non ti voglio più sentire" dice incazzato, mi alzo di colpo battendo le posate e salgo le scale.

Mi chiudo in stanza mi siedo vicino al letto davanti allo specchio e inizio a piangere, guardo lo specchio...che diavolo ho io che non va? Perché tutti i miei cari mi odiano? Mio padre era l'unico con cui non avevo mai litigato e ora?

Mi rannicchio e piango forte "Perchè l'hai trattata cosi? Non ti è bastata la depressione di tre anni fa?" sento dire da mia madre "Ha esagerato...non possiamo farle passare tutte le marachelle lisce" "Tu hai fatto di peggio alla sua età" "È per quello che la sgrido" poi non sento più nulla perché vanno a parlare in camera.

Ma che problemi ho?

PADRI SPECIALIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora