Capitolo 32

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-Piccola, ma ti sei divertita tu sulle nostre facce?- Mi chiese menstre stavamo camminando per andare al supermercato. Gli scoppiai a ridere in faccia, ok era da bambini ma aveva ancora i segni sul viso, specialmente il disegno a forma di pene sulla fronte.

-Lo prendo come un si. Lo sai che Matt è uscito conciato il quel modo?-

-Non ci credo.- Dissi tra le risate, poi con lui di peni ne avevo disegnati in grandi quantitá più una bellissima scritta "SONO GAY" sulla fronte.

-Ho notato che ci hai riempito di peni. Le cose sono due; o hai una voglia selvaggia di pene o speri che diventiamo gay.-

-Pagherei oro per la seconda!- Ridemmo entrambi, io ormai ero arrivata alle lacrime.

-Allora cosa vuoi fare?-

-Rotolo di nutella. Amami.- Si girò subito verso di me, con sguardo tipo 'Ti faccio da schiavo per il resto della mia vita.'

-Chiamo Obama per la medaglia. Cosa ti serve?- Mi chiese mentre entraversavamo le porte automatiche

Feci mente locale di quello che mi serviva, la nutella c'era in abbondanza, le uova pure... la farina mancava! E anche lo zucchero a velo.

-Uhm.. la farina e lo zucchero a velo.-

-Alla ricerca del materiale perduto!- Urló portando in alto il pugno, inutile dire che si girarono tutti. Io invece mi portai una mano sul viso scuotendo la testa.

-Demente.- Dissi quasi come sussuro.

Mi ci volle un po' a trovare la farina, visto che stava praticamente dall'altra parte del supermercato. Presa la farina, iniziammo a cercare lo zucchero. Primo scaffale niente, secondo niente, terzo nemm...

-Trovato!- Disse Alberica dall'altra corsia.
Oh gesù grazie.

Mentre mi stavo avvicinando segui un urlo, o meglio una minaccia da una voce molto dura e rauca.

-TUTTI A TERRA O SPARIAMO!-

Ladri.. sul serio? No, vi prego no. Non potevo rivivere una situazione del genere. No, no, no.
Alla vista di quelle sei figure maschili, tutti incappucciati mi rifiorí quel ricordo tremendo r bloccai come una statua e iniziai a tremare.

Alberico pov's

Cazzo una rapina. Sgranai gli occhi quando li vidi, è sentii una strana sensazione.. qualcosa che non privavo ormai da tempo. Paura.
Non per loro, assolutamente. Ma paura di poter morire, o peggio.. che Skyler poteva morire.
A quella minaccia mi abbassai immediatamente a terra mettendo le mani dietro la testa. Mi girai verso Sky ma non la trovai sdraiata come me..no. Era in piedi, con tutto il corpo in tensione ed era biaca, bianchissima.. come la neve.

-EHI TU!- Urló uno di loro in direzione di Skyler.

-SDRAIATI O TI FACCIO SALTARE QUEL BEL FACCINO CHE TI RITROVI.-

Gesù santo, temetti il peggio. Lei non si mosse, tantomeno mosse ciglia. Rimase li ferma immobile, senza espressione.
Quello che aveva strillato fece cenno a uno di andare verso di lei. Si avvicinava velocemente.

-Hai sentito o sei sorda cazzo?- Disse prendendola per la maglietta. Mi alzai di scatto e gli andai addosso.

-NON TOCCARLA!- Lo provocai.

Si girò a malapena verso di me e mi tirò un diretto dritto allo stomanco. Sentii un dolore lancinante e mi accasciai a terra tossendo.

-Eroe di sta minchia.- Disse squadrandomi

-Vaffanculo.- Risposi tenendo stretti i denti, il dolore era fortissimo. E continuai a tossire.

-Ora tesoro abbassati, se non lo fai con le buone lo faccio con le cattive.-

Porca puttana abbassati cazzo.

Iniziai a tremare io, la guardavo sarebbe svenuta da un momento all'altro. Nei suoi c'era terrore puro. La sbattè al muro e presso sulle sue spalle per farla abbassare e lei obbedì.

-Rimani qua.- Ma lei si mosse pre venire verso di me. Tentai di fermarla allungando la mano aperta come per dire "ferma".

-Oh che cazzo.- La prese la sbatte nuovamente al muno e le diede uno schiaffo.

-No!- Urlai e mi precipitai verso di lei.

-Statte bono te.- Mi prese e mi tirò il calcio della pistola in bocca, sputai sangue. Mi aveva spaccato un dente sicuro. E anche il labbro.

-Giuro se ti muovi non esito a sparare.-
Quando parlava si notava che quella non era la sua voce. E in più aveva un viso familiare. Possibile?

-CORVO ABBIAMO FATTO!- Urló uno di loro.

Scappó via insieme angli altri cinque. Mi avvicinai a lei era ancora bianca cadaverica e stava ancpra tremando.

-Piccola..- si alzò e la abbracciai. Sentii che mi svenne addosso.

-Oddio cristo, Sky.- Si riunirono tutti attorno a noi.

-Non state a guardare cazzo, chiamate qualcuno.- Solo io ero inginocchiato accanto a lei tutti gli altri erano attono per lasciare lo spazio per farla respirare. Ma io non poteva assolutamente allontanarmi.

Una signora grazie a dio chiamó l'ambulanza e arrivarono in 5 minuti. Si accostarono due paramedici.

-Potresti allontanarti? Per cortesia?-

Piano piano mi alzai e gli lasciai fare il loro lavoro. Le controllarono i battito cardiaco ed era diciamp tutto ok. Presero una pezza bagnata di acqua gelata e gliela posarono sulla fronte.
Finalmenfe rinvení, furono i dieci minuti più lunghi della mia vita.
Tornammo a casa e spiegai tutta la situazione ai ragazzi. La portammo a letto e la lasciammo riposare.

-Albe non andartene..- Mi chiese implorando, non avevo mai visto questo suo atteggiamento.

Era sempre stata forte e strafottente. Mi sedetti accanto a lei e le presi la mano, strinse le dita con le mie.

-Come mai eri cosí paralizzata?- Abbassò lo sguardo e sospirò. Passato qualche secondo inizió a parlare.

-Quando avevo 8 anni..- disse asciugandosi una lacrima. -Ero con mia cugina al super mercato. Stavamo pregando le nostre madri perchè volevamo le caramelle. Quando ci diedero il permesso di prenderle ci fiondammo nella corsia del dolci, quando a un certo punto entrarono dei ladri..- In quel punto le si spezzó la voce. Iniziai ad accarle il dorso della mano con il pollice rassicurandola. -Noi non capivamo.. lei iniziò a correre verso mia zia memtre io rimasi ferma interrogandomi su quello che stava succedendo. Poi sentii uno sparo.. e la vidi accasciarsi per terra..-

Oh mio dio...

-Piccola.. mi dispiace.- La strinsi a me, quandp mi staccai e le asciugai le lacrime con i pollici. Tirò su col naso e si alzò dal letto.

-Hai un taccuino e una matita?- Mi chiese.

-Che devi farci?-

-Ho bisogno di distrarmi.-

-Ehm si, stanno dentro al primo cassetto. Vado un attimo in bagno.-

Arrivato in bagno mi ricordai delle pasticche.. mi fiondai in camera e la trovai li ferma con qualcosa in mano. Pregai Gesù e chiesi anche la parola a Buddah.

Si giró, con in mano quella cazzo di bustina.

-E queste?-

*spazio autrice*
Che succederá? Muhaha.
Raga beate coloro che stanno a Milano e possono vederlo.
Spero vi piaccia il capitolo.
Un bacione
~Sammy


Dark & Light || Alberico De GiglioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora