Capitolo 6

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Ero in pieno panico, cazzo cazzo cazzo. Non dovevo reaggire cosí, no! Dovevo trattenermi,andarmene.. e invece ero sempre così impulsiva. Maledetta me.

Rischio una denuncia da parte dei suoi genitori ma la cosa che mi distruggeva è che potevo dire addio al concerto.

Dopo questa mia madre mi avrebbe chiuso in casa per il resto della mia vita.

Presi lo zaino e andai a sedermi in una panchina nel parchetto accanto la scuola. Poggiai i gomiti sulle ginocchia e nascosi il viso tra le mani.. che diavolo di casino.

Feci dei respiri lunghi e profondi, dovevo travare una soluzione. O lo dicevo a mia madre ne subbivo le conseguenze e addio concerto o mi stavo zitta perchè tanto mi avrebbe scopenta in futuro.

In quel momento sentii il cellulare squillare: Mia madre.

-CHE DIAVOLO HAI FATTO?! SI PUÓ SAPERE CHE TI È PRESO?!-

Che stavo dicendo prima? Calma e sangue freddo.

-È tanto grave..?- Giuda mi stavo sentendo male.

-TANTO GRAVE? MA TE NE RENDI CONTO? HAI QUASI SPACCATO IL NASO A UNA TIZIA!-

-Mi ha provocata.. io non...- la mia voce tremava, iniziarono a scendere le lacrime -mio dio... non volevo spaccarle il naso.. io no..- Uscii un singhiozzo.

-Inutile che piangi, non si risolve niente. Sto venendo a prenderti, resta li e non fare cazzate, intesi? Ne parliamo a casa.-

-Va bene..- sussurrai.

Tirai un calcio al cancelletto mezzo scassato dell'area giochi, bene lo ruppi del tutto. Tornai a sedermi, infilai le mani nei capelli e iniziai a singhiozzare piú forte. Dopo dieci minuti mi arrivarono due messaggi: Mamma e Alberico

Mamma:

"Sono inbottigliata nel traffico non so quando arriveró, evita di peggiorare la situazione"

Alberico:

"Ei oggi esco a l'una, così eviti di aspettarmi per un'ora. A dopo piccoletta"

Non gli risposi non volevo parlargli non in quel momento, non il quello stato.

Guardai l'ora: 12:50

Tra dieci minutti sarebbe uscito e io dovevo parlargli ma non ne avevo assolutamente la voglia. Perchè rovino sempre tutto?

Iniziai di nuovo a piangere poco a poco si formavano singhiozzi sempre più forte. Portai le ginocchia al mento, certo non era esattamente la posizione piú comoda ma volevo nascondermi in qualche modo. Di mia madre non c'era traccia zero totale. Suonó la campana e mi raggiunsero le urla e le risate dei ragazzi mentre io mi ritrovabo su una panchina di legno scheggiata.

-Skyler da quanto stai qua?- Come previsto era Alberico, non risposi, non mi girai, rimasi con il viso tra le ginocchia.

Dai suoi passi sentii che stava facendo il giro per venirmi davanti.

Si abbassó e appoggió una mano sulla mia, sentii un brivido per tutta la schiena.

-Sky è tutto ok?-

Niente, non risposi di nuovo, allora mi alzó il viso con le mani, tutta la gioia sparì in un battito di ciglia.

-Sei un panda! Che è successo??-

-quando tu sei andato via- sospirai - è arrivata una..- tirai su con il naso- le ho dato un pugno, giurp non volevo..- le ultime parole erano incomprensibile perchè riscoppiai per l'ennesima volta in lacrime.

-Oi calmati e spiegami per bene- mi asciugó le lacrine e strinse le mani alle mie. Respirai profondamente e gli raccontai quello che era successo.

-Oh cazzo.- Disse di risposta. In quel preciso istante arrivó mia madre, si vedeva da due chilometri che era arrabbiata.

-È mia madre.. devo andare.-

-Fammi sapere che succede.- mi strinse le mani e mi lasció andare. Salii in macchina, e gli mimai con la bocca un 'scusa'.

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-Non riesco a capire come ti sia venuta in mente questa cosa. Ma pensi prima di fare qualcosa?- Camminava avanti e indietro come una forsennata, scuotendo la testa. Non mi guardava e io non osavo guardare lei.

-Mi rispondi?-
Come diamine dovrei risponderti? Fai sul serio?!

-Bene, scordati il concerto.-

-No ti prego!- alzai lo sguardo -Tutto ma non il concerto!-

-Fai la seria?-
No, sto recitanto per un film.

-Ti prego..-

-Allora.. so per te quanto sia importante quel concerto ma devi capire le conseguenze delle tue azioni. Vai..- Seria? -sennò mi odierai finche non stiro le zampe, ma starai in punizione per un mese.- Ah ecco.

-Era quello li Alberico?-

-Si.-

-Chiamalo voglio conoscerlo.-
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-Sky non ti regoli- mi disse Alex abbracciandomi, ricambiai stringendola più forte.

-Lo so fidati.- le risposi. -Nonostante tutto il casino voleva conoscerlo.. e lo ha invitato a casa.-

-Cosa?!-

-Si, non le dispiace. Dice che è un ragazzo apposto. Che grande culo.-

-Wow, bhe meglio. Tra quanto partite?-

-Tra esattamente un mese e fino allora staró in punizione.-

-Ma noo, quindi niente uscite?-

-Me le sogno quelle.-

-Azz, vabbè dai forza e coraggio.- Risi, quanto poteve essere stupida?

Dopo "aver fatto i compiti" per cosí dire, li svolsi a cavolo. Sistemai e pulii tutta la mia camera, non sembrava nemmeno la mia. Non l'avevo mai vista cosí linda e pinta. Ecco che aspetto aveva.

-Sky porti giu il cane?- Mi chiese mia madre dalla cucina.

-Va bene.- le urlai in risposta

Posai lo spray e lo straccio, andai verso la scarpiera presi le mie solite converce nere e me le infilai. Presi le cuffie e il telefono, agguantai il cane e uscii dalla porta.

Attraversato il vialetto notai che in una delle villette accanto alla strada stava avvenendo un trasloco. Presa dalla curiosità andai a vedere chi fossero i nuovi arrivati o arrivato insomma.

Non credetti ai miei occhi.. colui che mi ha rovinanto il passato, si era trasferito a poca distanza da me. La tortura non era finita..

*spazio autrice*
Eiii buona lettura del capitolo 6. La storia sta aumentando sempre di più, grazie grazie.
Baci♡
~Sammy

Dark & Light || Alberico De GiglioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora