Capitolo 51

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Una volta dentro la mia attenzione si posò sull'arredamento. Per essere una casa abbandonata era messa fin troppo bene, ovviamente c'era un sacco di polvere e non mancavano le ragnatele, ma i mobili erano tutti in ordine e si, sembrava che qualcuno ci vivesse all'interno. E infatti quell'inutile essere di Tommaso si era evidentemente "trasferito" li.

L'odore di sangue riempiva l'aria, specialmente nel fondo del corridoio. Nonostante quell'odore sgradevole che mi si impiantava nei polmoni mi spinsi fino in fondo per vedere l'origine dell'odore di sangue. E lí li vidi, i due polizziotti accasciati uno sopra l'altro, uno con un colpo alla testa e l'altro con la gola tranciata. Mi misi a correre verso il salone mentre ero attraversava dai coniati. Dissi anche agli altri cosa vidi poco prima, e vidi formasi l'odio negli occhi del poliziotto.

Cercammo in giro per tutte le stanze ma non c'era traccia ne di Tommaso, ne tanto meno di Alberico. Ero stanca, distrutta, volevo uscire da quel posto perché mi faceva ribrezzo. Ma non avrei mai messo piede senza aver trovato Alberico, forse ci avevano sentiti e Tommaso lo aveva portato fuori, forse la cada era sbagliata. Tanti pensieri mi viaggiavano in mente.
Mi sedetti sul divano rosso ormai totalmente polveroso, mi segui a ruota anche Lorenzo, appoggiamo i gomiti sulle ginocchia io sprofondai il viso nelle mani mentre lui fissava il muro davati a se.

-Ei tutto ok?- Mi chiese accarezzandomi un braccio con un sorriso tirato.

-No. Tanto meno tu stai bene. Lorenzo è da un'ora che siamo qui dentro se non di piu. Io... non...- Stavano per salirmi le lacrime -Ah ma porca puttana.- Mi alzai velocemente, mi diressi verso il muro e con tutta la rabbia sferrai un cazzotto verso le travi che coprivano una finestra.

Ecco, fatta la cazzata.

All'impatto non sentii nulla, solo dopo mi accorsi di quanto mi faceva male il polso e che mo ero sbucciata tre nocche.

-Sky.. calmati.- Disse in tono basso Lorenzo abbracciandomi. Entrambi versammo qualche lacrima, qualche semplicemente per il fatto che non volevamo piangere era una cosa che odiavamo entrambi da morire e in piu non era il momento di frignare come bambine.

Dovevamo trovarlo a tutti i costi.

Ci girammo di scatto quando sentimmo uno sparo e un urlo provenire dall'altra parte della casa, mi pietrificai e non riuscivo nemmeno a parlare.

-Sky, cazzo rimani li vattene!- Mi intimó, mi resi conto che rimasi da sola con me una statua davanti al divano.

-I-io vado a vedere.- Dissi con voce tremolante dirigendomi verso la cucina a passi lenti.

-Sky ti farai ammazzare. Non posso permettermi di perdere anche te. Vabbhe ho capito... annamo..-

Lorenzo stava davanti a me facendomi strada con la pistola alla mano. Arrivati in cucina assistemmo a una scena orribile, c'era Matt steso a terra e non faceva altro he lamentarsi del dolore stringeva la mano ad Alex che era bianca in viso e ripeteva "Amore mio ti prego, è tutto ok, non è niente."

Amore mio? Ok, neanche quello era il momento di farsi domande. Mi avrebbe spiegato tutto dopo.

Sotto Matt c'era una pozza di sangue non molto grande. Ci fiondammo su di lui.

-Ei Matt, resisti ora ti portiamo fuori.- Dissi io prendendogli l'altra mano. -Do cazzo sta il poliziotto?- Chiesi.

-L'ambulanza sta arrivando, neanche cinque minuti ed è qui.- Disse l'uomo in divisa entrando nella stanza.

-Chi cazzo ha sparato?- Chiese questa volta Lorenzo.

-Io tesoro.- Disse un ragazzo spuntando dall'altra porta, era davvero grosso bombato vestito interamente di nero. Aveva uno sguardo minaccioso, dagli occhi vistrei, un sorriso sghembo gli attraversava il viso.

-AH BRUTTO BASTAR...- Fece Alec per lanciarsi contro di lui ma le gridammo addosso tutti di no, e piano piano si ringinocchiò accanto a Matt.
Ecco il famoso Tommaso

-Tesoro non ti convine.- Gli intimò Tommaso puntandogli la pistola in testa.

Non so con quale controllo riuscii a non saltargli contro.

-Tu getta la pistola.- Disse sempre Tommaso riferendosi al polizziotto.

-Parliamone.-

-GETTALA!- E cosi fece con estrena cautela.

-Ora.. faccia a terra e mani sulla testa.- Seguimmo quello che ci ordinó.

-Concedo a voi tre di andare a medicarlo qui al bagno a destra.- Disse riferendosi a Matt, Lorenzo e Alex.

-Ma ha bisogno di cure mediche.- Disse Alex con voce spezzata.

-NO! Ora via, filate in bagno.-

Con tanta fatica e la delicatezza possibile si coricarono Matt e lo portarono al bagno. Era straziante sentirlo gemere dal dolore e non poter fare niente per poterlo aiutare. L'odio e la paura iniziavano a invadermi la mente.

-Torno subito, non fate stronzate.- Sembrava si diresse al bagno e in fatti il mio puntocinterrogativo venne risolto perchè si sentivano Alex e Lorenzo che gridavano di voler uscire mentre quell'animale rideva di gusto.

-Scappa, ci penso io.- Mi dissi l'uomo sdraiato accabti a me.

-Cosa!?-

-Scappa cazzo!-

E cosi feci, mi alzai senza pensarci molto, iniziai ad allontarmi velocemente senza correre perchè senno mi avrebbe sentita. Non facevo altro che controllarmi dietro per accertarmi che non mi avesse visto, o che mi stesse seguendo con quell'aria da famelico.

-DOV'È FINITA QUELLA PUTTANA?-

A quel punto inizia a correre senza alcuna meta, cercavo tra tutti i punti un posto nel quale nascondermi e sperare di uscire presto da quell'inferno. Duetro alle scale notai che si trovavo uno spazio che poteto sfruttare come nascondiglio.
Mi ci nascosti immediatamente, in quel momento pitevo ritenermi temporaneamente salva.

Dietro di me, c'era una porta socchiusa cosi spinta dalla cuorità e dalla speranza di ritrovare Alberico entrai. La stanza era poco illuminata, era una cantina davvero grande con tutti gli oggetti accatastati gli uni sugli altri.
Sentii dei colpi continui su una parete di mettalo che provenivano dal lato sinistro della cantina e degli urli soffocati.
C'era un bunker.

-C-C'è qualcuno?- mi sentivo un'idiota.

I colpi e gli urli si facevano sempre più forti, ma purtroppo non si capiva nulla. Cercai qualcosa per sabotare la serratura e per fortuna trovai un cacciavite. Ci volle un po per aprire ma una volta scassata rimasi a bocca aperta.

-Ommioddio Alberico.- Riamsi scioccata delle sue pessime condizioni. Era magrissimo, pieni di graffi, lividi, bianco pallido. Mi lancia tra le sue braccia.

-Skyler amore mio mi sei mancata come l'aria.-

-Andiamo via da questo schifo.- Presi le sue cose o rinasi inorridita quando vidi come era fatta la stanza in cui aveva passato tutto questo tempo.

Mentre correvamo notammo Alex, Lorenzo e Matt, che veniva trasportato, uscire dalla casa.

-RAGA!- Urlò Alberico, si girano tutti ma quella scena fu rovinata.

-Dove credete di andare. Alberico con te non ho finito, strano che ancora non sei morto nonostante ti ho fatto fare la fame con le mie torture. Addio Alberico. È arrivato il momento di andare sotto terra.-

Ci stringemmo l'uno all'altra e chiusi gli occhi.

Lo sparo partì.

Ma Alverico non si accasciò. Confusa aprii gli occhi e vidi il corpo di Tommaso esamine a terra.

E dietro il poliziotto ancora con la canna della pistola fumante.

*spazio autrice*
Ragazze penso che mi state cristonando come delle turche. E infatti non vi biasimo.

Scrivere questo capitolo è stato davvero difficile e non ho avuto molto tempo.

Mi spiace un sacco, e speroche vi piaccia.

Baci
~Sammy

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 13, 2015 ⏰

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