Max Verstappen

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Avviso: questa immagina contiene descrizione di scene di sesso. SMUT.

Camminavi al fianco di Max, il tuo ragazzo, quando un giornalista sportivo vi affiancò per porvi alcune domanda. Pensasti subito che volesse chiedere a Max come si sentisse in vista del gran premio di Austria, al circuito della red bull. <<Ciao ragazzi! Come sta la nostra coppia preferita?>>. Disse l'uomo mentre camminavate mano nella mano. Max ridacchiò a quella affermazione. Amava l'idea di sapere che l'opinione pubblica vi considerava perfetti, perché lui voleva esserlo, in pista e non.

<<Molto bene grazie>>. Rispose facendoti annuire. Sorridevi mentre guardavi Max. Era così bello con indosso la maglietta della sua scuderia e il cappellino col suo numero cucito sopra. Lo avevi messo anche tu per indicare la tua appartenenza alla squadra del tuo ragazzo, facevi il tifo per lui.

<<T/n, com'è essere la più sexy?>>. Ti chiese mentre ridesti per l'imbarazzo. Al diavolo la cavalleria!

<<Forse non avete ancora visto Katerina, è decisamente molto bella!>> esclamasti mentre Max rideva.

<<Sei molto meglio di lei, specialmente per me. Potresti essere la candidata perfetta per diventare Miss paddock>>. Notò il reporter soffermandosi un po' troppo a guardarti. Era inopportuno e questo lo aveva notato anche Max che si fece rigido. Ti voltasti verso di lui, il sorriso che aveva prima era scomparso per lasciare spazio ad una sottile linea retta delle sue labbra. La mascella serrata, così come i suoi occhi.

<<Comunque, siete emozionati?>>. Chiese il giornalista distraendoti da Max. Annuisci di rimando pronta a dire qualcosa ma Max ti afferrò forte la mano e sussultasti per la pressione esercitata.

<<Certamente. Amiamo i Gran Premi di casa!>>. Rispondesti nascondendo il tuo leggero imbarazzo. Quella situazione ti stava mettendo a disagio.

<<Ascolta amico, dobbiamo andare. Divertiti>>. Tagliò corto Max in modo freddo accelerando visibilmente il passo verso il garage.

Strattonasti bruscamente la mano per liberarti dalla sua presa salda. <<Sei impazzito? Non tenermi la mano così forte>>. Esclamasti accigliata appena entrata nel box. Non lo capivi, perché doveva fare così?

<<Non parlarmi così T/n>>. Disse a denti stretti abbassando la voce in modo che nessun altro sentisse, mentre si avvicina a te.

<<Tu non parlarmi così Max>>. Replicasti aggrottando la fronte per poi girarti a cercare Horner. Non volevi litigare prima della gara, anche se si sarebbe meritato una bella ramanzina sui comportamenti da avere con la propria ragazza. Parlare con il team principale di strategie e altro ti avrebbe aiutato a sbollire la rabbia, ma qualcuno aveva altri piani in mente. Venisti trascinata di nuovo dentro la stanza prima che Max sbatté la porta e la chiuse a chiave.

Nella stanza eravate solo tu e lui, uno di fronte all'altro. Lo guardasti nera dalla rabbia. Si stava comportando da stronzo e di certo non gliel'avresti fatta passare liscia, non era da te essere accondiscendente. Nessuno poteva trattarti in quel modo, per di più davanti a tutti.
Tolleravi il suo lato dominante in camera da letto, ma in pubblico non era accettabile. Non volevo passare per una che si faceva mettere i piedi in testa dal proprio ragazzo, perché di certo non era così.

<<Qual'è il tuo problema?>>. Domandò Max alzando un sopracciglio arrabbiato. La tua lucidità mentale ti abbandonò completamente, voleva seriamente scaricare la colpa su di te quando era chiaro che fosse lui ad avere un problema.

<<Il mio problema? Sei tu quello che ha reagito in modo esagerato quando quel tizio ci ha interrogati>>. Quasi urlasti mentre ti scrutava coi suoi occhi azzurri non rilassando la fronte corrugata.

<<Ti ha chiamato sexy. Non dovrei essere arrabbiato?>>. Sputò acido facendoti sussultare. Non aveva mai alzato la voce con te, per nessuna ragione avrebbe dovuto farlo e soprattutto non per una sua stupida insicurezza.

<<Quindi sei geloso?>>. Parlasti guardandolo storto portando le braccia al petto. Non disse niente, intuisti che il tuo sospetto non era poi così completamente infondato. <<Come puoi esserne geloso di quello?>>. Continuasti sarcasticamente, riferendoti al vecchio giornalista.
Facesti qualche passo verso di lui ma fu inutile perché Max ti spinse facendoti perdere l'equilibrio. Fortuna che dietro di te c'era un piccolo divano o ti saresti ritrovata col coccige per terra. <<Mossa sbagliata Verstappen>>. Esclamasti arrabbiata dal suo gesto. Un bambino sarebbe stato più intelligente.

Max si avvicinò posizionandosi rapidamente sopra di te. <<Finiscila!>>. Disse prima di unire rudemente le vostre labbra.

Dopo una piccola lotta per avere il predominio sull'altro, fu Max ad avere la meglio. Ed era lui a toreggiare sopra di te. <<Sul serio? Siamo in pubblico>>. Notasti conoscendo il tuo ragazzo abbastanza da capire che tutto quello avrebbe portato al sesso.

<<Non è davvero in pubblico>>. Alzò le spalle poco curante. Ti avrebbe fatto impazzire prima o poi.

<<Sicuro?>>. Chiedesti provocandolo con lo sguardo. <<Decisamente>>. Disse mentre si chinò prendendo a baciarti il collo scoperto.

Ti lasciasti uscire un piccolo gemito mentre lui si adoperava a sbottonare la tua chiusura dei pantaloni, in fretta. Ben presto i suoi vestiti fecero la stessa fine dei tuoi, a terra sul pavimento.

Max ti sollevò con facilità, premendoti contro la fredda parete della stanza. Sibilasti per il colpo e il freddo che ti pervase, mentre Max continuava a baciarti. Ma prima che tu avessi modo di lamentarti Max inserì velocemente il suo membro dentro di te. Gemesti per la sorpresa.

<<Stretto come sempre>> Borbottò al tuo orecchio mentre inizia con le spinte, dando via ad un ritmo veloce. Il piacere arrivò rapidamente che quasi non riuscivi a controllare più il tuo ansimare.

Le tue unghie scavarono in profondità nella pelle delle spalle, facendolo sussultare.
Le spinte di Max iniziarono a diventare sciatte, era al culmine a giudicare da sudore che gli scendeva dalla fronte. Sussurrasti il suo nome facendolo gemere di frustrazione.

<<Si principessa>>. Disse mentre ti guardava negli occhi, mantenendo il contatto visivo mentre raggiungevi il tuo limite.
Le tue gambe tremarono intorno alla sua vita. Eravate entrambe al limite. Lo sentisti genere mentre ti teneva stretta a se.

Appena finito Max ti mise lentamente giù, adagiandosi sul divano e sedendosi accanto a te, tirandomi vicino al suo petto. <<Mi dispiace di essere stato scortese>>. Ammise sincero. La sua faccia mostrava puro senso di colpa.

<<Sei perdonato>>. Esclamasti accarezzandogli il braccio, confortandolo. Disegnasti dei piccoli cerchi appoggiando la testa sulla sua spalla.

Dopo svariati di tranquillità Max ruppe il silenzio. <<Andiamo prima che qualcuno ci veda>>. Disse leggermente contro voglia.

In fredda raccoglieste i vestiti che precedentemente avevate sparso a terra. Ma appena ti dirigesti verso la porta, per uscire Max ti tirò indietro stringendoti al suo petto. <<Ti amo>>. Sussurrò accarezzandoti una guancia in modo delicato.

<<Anche io ti amo>>. Gli facesti sapere baciandolo dolcemente sulle labbra.

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