Nano - Èlite

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Per Marti291205 spero ti piaccia😘😘

"Lù vedi di calmarti mi stai facendo entrare il mal di testa. Se mi arrabbio io è peggio per tutti". Dissi non reggendo più le sue lamentele, stava solo sprecando fiato per delle persone che neanche valevano un pacchetto di sigarette.

Ero stanca di questo rancore, di questa faida contro chi non aveva le nostre possibilità. Li consideravo semplicemente inferiori loro di per se non mi infastidivano, certo erano irritanti con la loro voglia di fare i paladino ma come si suol dire non si danno le perle ai porci.

"Con che coraggio si presentano alla mia festa". Urlò Lù per la centesima volta nel giro di due minuti. Cercai di calmarla non avendo molti risultati. Era meglio ricorrere all'alcol in queste situazioni così andai a riepire i bicchieri di tutte e due.

"E tu chi saresti? Non credo di averti mai visto". Chiese una voce sconosciuta. Mi voltai e trovai un ragazzo moro, non molto alto che beveva tranquillo una birra.
"Forse sono io che non ho mai visto te, dato che sei in casa mia". Risposi alzando le spalle un po' sulla difensiva. Sapevo benissimo chi era, il fratello di quello con la borsa di studio che si caccia sempre nei guai.
"Velenosa, mi piace". Disse facendomi un occhiolino.
"Stanne fuori Nano, non è alla tua portata". Intervenne Guzman. Aveva questa strana mania di volemi difendere solo perché ero la sorrella minore della sua ragazza.
"Caro Guzman non volevo assolutamente provarci con la piccoletta comunque rilassati ogni tanto. Alla tua età non è bello avere le rughe".
Mi scappò una risatina, in fondo non aveva tutti i torti. Era vero gli si formava una grande ruga per tutta la fronte quando qualcosa non gli tornava. "Ti ho fatto ridere, allora hai un cuore". Disse rivolto nella mia direzione, evitando lo sguardo di fuoco del ragazzo vicino a me e ridendo a sua volta.
"Solo perché vivo in una villa e faccio questa vita non vuol dire che non abbia un cuore. Devi solo imparare a conoscermi". Risposi andando via con i bicchieri pieni di vodka in mano.

Ero stanca di questa festa non succedeva niente di interessante se non l'arrivo di Nadia che quindi ha fatto incazzare ancora di più mia sorella. Salì in camera credendo che fosse vuota.
"Che ci fai qui?".
"Volevo solo conoscerti meglio, t/n giusto?". Disse aspettando una risposta che non ero però disposta a dargli. "Non devi fare la dura. Conosco le persone come te".
"Semtiamo che persona sarei". Incrociai le braccia curiosa. Era intrigante, gridava pericolo da tutti i pori ma nonostante ciò ne ero attratta sempre di più.
"Una che vuole dimostrare che può fare tutto senza l'aiuto di nessuno, tosta e arrogante. Un po' come me". Disse avvicinandosi a me per spostarmi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. La vicinanza era troppa ma non mi scansai.
"Ti sbagli non siamo simili. Io so di poter fare tutto, ma tu? Sei proprio convinto che non ti serva l'aiuto di qualcuno?". Lo provocai, adoravo farlo con le persone che sapevo avrebbero potuto tenermi testa e seguire il gioco.
"Diepende di che aiuto intendi". Rispose con un sorrisetto furbo.
"In generale. Comunque ora esci sempre se non vuoi uno schiaffo in faccia".
"Da un'altra parte si ma se proprio insisti. Ci vediamo". Disse incamminandosi verso la porta. "Piccoletta". Sussurrò poi al mio orecchio lasciandomi un bacio sulla guancia. Mi piaceva il suo modo di fare, era audace.

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