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I ventinove minuti più lunghi della sua vita. Harry e Liam erano arrivati alle diciotto e dodici minuti, li aveva salutati e nessuno aveva più aperto bocca se non per salutare Zayn e Niall quando erano saliti sulla macchina, in verità il biondo aveva cercato di tirare su gli animi, ma niente era stato efficace.
Per ventinove minuti consecutivi, Louis non aveva fatto altro che cercare di non far incontrare il proprio sguardo con quello del riccio nello specchietto retrovisore.
Alle diciotto e quarantuno erano scesi dalla macchina e due minuti dopo tutti stavano svuotando il proprio zaino con dentro il vestiario necessario e alcuni oggetti personali. Come aveva già dedotto, i genitori di Liam erano ricchi sfondati e non avevano badato a spese per quella casa, aveva sei camere da letto, tutte complete di bagno, quella padronale aveva una cabina armadio che la differenziava dalle altre ed era posta al secondo piano lontano da tutte le altre. Liam aveva mostrato a Louis il piano e dopo l'aveva chiuso definitivamente perché non voleva che i ragazzi, che sarebbero venuti il giorno seguente, potessero fare cose nella camera dei suoi genitori.
Gli fece fare il giro della casa, gli mostrò la piscina che in quel momento era vuota e piena di foglie, la camera dove avrebbe dormito che era quella di sua sorella Nicola, l'ampio soggiorno dove si sarebbe svolta la festa e la stanza dove lui e le sue sorelline erano soliti giocare quando erano più piccoli, ma ora era diventata più come una sala giochi per lui e suo padre.
Stava sistemando le sue cose in bagno quando Zayn lo informò con un messaggio di scendere perché lui era il festeggiato e soprattuto perché non aveva idea di che gusto gli piacesse la pizza. Si mise una maglietta presa a caso dal suo borsone e scese dopo un minuto e si sentì addosso quattro paia di occhi di occhi.
«Che c'è?» chiese guardandosi, non aveva niente fuori posto. Harry si alzò di scatto e andò svelto in cucina. «Ragazzi, che cosa c'è?» lo vide boccheggiare, ma poi Niall commentò «Credo che Harry si sia emozionato.» e rise sguaiatamente. Il castano ancora non capiva cosa ci fosse fuori posto. «Lou, tu metti spesso in mostra l'ombelico?» gli domandò Zayn indicando la parte del corpo nominata. OcchiBlu abbassò gli occhi sulla sua pancia notando solo ora che era la maglietta preferita di sua sorella Fizzy, quella verde stile evidenziatore e un fiocco rosa disegnato sopra. Arrossì e balbettò immobile per poi correre a cambiarsi la maglia, come poteva essere stato così stupido da mettere una maglietta di una delle sue sorelline in borsa? Sperò che Fizzy non se ne accorgesse, gli avrebbe tenuto il broncio per giorni.
Si mise direttamente il maglione bianco e soffice che gli nascondeva totalmente le mani. Tornò al piano inferiore mormorando imbarazzato il gusto di pizza che voleva.
Liam gli indicò la cucina, dove si era rifugiato Harry, e si incamminò verso questa.
Il riccio era appoggiato al piano di lavoro dell'isola con le due braccia tese e gli occhi chiusi, stava respirando profondamente.
«Haz-» lo chiamò il più piccolo dispiaciuto, l'interpellato aprì di scatto di occhi, «Non dire Haz con quel tono compassionevole, Louis.» lo fulminò con lo sguardo.
«Ma Harry, io-»
«Tu? Tu cosa? Ultimamente parliamo sempre e solo di te. Dimmi, tu?» il liscio allora aprì la bocca senza riuscire ad emettere suoni. I suoi occhi si stavano gonfiando di lacrime, si morse il labbro cercando di trattenersi dal singhiozzare. Inspirò ed espirò profondamente e più volte per riuscire a calmarsi. Aveva ancora gli occhi chiusi e tremolanti quando due braccia lo avvolsero, poi altre due e fine altre due ancora.
Ma non quelle di Harry.
«Grazie.» sussurrò ai tre amici

***

Cercarono di non pensarci più e aprire i regali che i ragazzi avevano fatto a Louis per il compleanno, anche se a detta sua non ce n'era stato bisogno. Niall gli regalò un maglione di lana bianco, visto che sapeva quanto lui li amasse, Zayn gli regalò un beanie azzurro pastello e Liam aveva optato per un braccialetto in argento che sembrava molto costoso. Lo aveva guardato per un secondo e poi rivolse tutta la sua attenzione al ragazzo, gli si lanciò addosso baciandogli le guance svariate volte. Quando si staccò Liam gli confessò che anche Harry aveva contribuito a pagarlo e che quindi era anche da parte sua. Non vedeva il riccio da quasi venti minuti quando era sparito dalla cucina, ma sentì dei passi sulla scala e alzando gli occhi vide Harry scendere e guardarlo. Il più piccolo si alzò e si diresse verso di lui osservandolo da sotto le ciglia per un secondo per poi abbracciare stretto anche lui, «Grazie per il braccialetto, non dovevi..» sussurrò vicino al suo orecchio, per farlo si era dovuto alzare sulle punte e Harry penso che non ci fosse cosa più dolce di quella. Il riccio si staccò per andare ad aprire la porta e pagare le pizze.
Tutti si sedettero nei tre divani, Zayn e Niall ne occuparono due solo loro perché dovevano sdraiarsi per "non affaticare troppo la schiena".
Harry, Louis e Liam si erano accomodati sul divano da tre posti, fortunatamente, e davanti alla televisione. Avevano deciso di guardare un film di cui Louis non ricordava neanche il titolo, era troppo stanco anche per provare pensare al nome del film, ma gli altri sembravano divertirsi commentandolo. Chiuse gli occhi e si abbandonò contro la spalla del riccio, il quale si irrigidì ma non  fece niente per spostarlo.
Dopo alcuni minuti sentì la voce del più grande dire qualcosa ai ragazzi, poi si sentì sollevare.
Il riccio lo adagiò sul letto e gli rimboccò le coperte per poi allontanarsi da lui.
«Haz?» lo chiamò il piccolo infagottato. «Rimani qua con me..» lo guardò con gli occhi socchiusi.
Dannazione, sembra un gattino in cerca di coccole e Harry non poté resistere, si tolse le scarpe e si mise sotto alle coperte dove Louis mise la testa sulla sua spalla e intrecciò le loro gambe.
Il capitano lo strinse a sé e lo guardò addormentarsi fra le sue braccia cullato dalle sue coccole.
Il suo cuore perse un battito a quella vista.

Come biasimarlo?

***
Here I am!

Okay, so che questo capitolo è lungo e fa un po' schifo, ma è importante per il capitolo che seguirà, quindi zitt* e leggete.

Love ya xx

Anthos // l.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora