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Erano ancora una volta in macchina.
La meta dove erano diretti? Louis non la sapeva, a quanto pare anch'essa era una sorpresa. Avevano parlato solo di quella nuova sorpresa, non avevano accennato al bacio a stampo che si erano scambiati prima di essere interrotti. In entrambi aveva innescato un fuoco, era stata la scintilla che aveva fatto scoppiare, non uno, ma due incendi. O meglio, Louis si era sentito come la supernova che aveva visto poco prima.

Il liscio tirò un tacito sospiro di beatitudine e decise di cambiare stazione radio quando partì No Control di una nota boyband inglese della quale, però, non si ricordava mai il nome, sorrise quando capì che era proprio il momento del ritornello.

«Waking up
Beside you I'm a loaded gun
I can't contain this anymore
I'm all yours I've got no control
No Control
Powerless
And I don't care it's obvious
I just can get enough of ya
The pedal's down, my eyes are closed
No Control!» cantò quasi a squarcia gola per poi scoppiare a ridere sull'ultima nota.
Harry sorrise, «Canti benissimo, hai la voce di un angelo..» osservò, «Ed è la prima volta che ti sento ridere veramente, è la prima volta che ti vedo davvero spensierato , così te stesso... e sei bellissimo» gli fece notare poi.
Louis arrossì avanti a quei complimenti e abbassò la testa mordendosi il labbro.
Il riccio gli mise una mano sul ginocchio e sorrise, «Amo la tua timidezza, piccolo.» confessò.
OcchiBlu guardò la mano del ragazzo sulla sua gamba e mise il suo palmo sopra al dorso più ampio, lo strinse leggermente guadagnandosi un sorrisetto dal più grande.
«Vieni, siamo arrivati.»
Si trovavano in un parco, più precisamente al Green Park di Londra. Uno dei più grandi. Harry andò verso il baule e ne estrasse un cestino di legno intrecciato color mogano. «Harry, dimmi che non hai organizzato un pick-nick all'inizio di Gennaio.» lo guardò torvo Louis.
«Se è questo che vuoi sentire: non ho organizzato un pick-nick all'inizio di Gennaio.» gli sorrise il più grande.
«Però l'hai fatto» sbuffò fuori Louis.
«Però l'ho fatto.» confermò l'altro. 
OcchiBlu spostò lo sguardo dal cestino ai suoi occhi. «Mh, domani avrò la febbre e mia madre non mi lascerà mai più uscire con te.»
«Non se fossi io ad imboccarti con del caldo e benefico brodo di pollo della nonna.»
«Preferirei che tu mi imboccassi con qualcosa di più solido.» parlò senza pensare.
«Louis!» lo rimproverò giocosamente il riccio.
«Cosa?» chiese con innocenza.
«Ripensa a quello che hai detto, piccolo..» gli suggerì.
«Che domani mi verrà la febbre?» tentò.
«No.»
«Che mi madre non mi lascerà più uscire con te?» riprovò.
«No, dopo. Quando ti ho detto che ti imboccherei io con del brodo.»
«Che preferirei che mi mettessi in bocca qualcosa di più solido?»
«Eh! Louis!» esclamò il riccio, ma il più piccolo continuava a non capire e aveva assunto un'espressione confusa.
«Vuoi che ti imbocchi con il mio cazzo duro, piccolo?» gli chiese esplicitamente, «Sai hai chiesto qualcosa di più solido..» gli spiegò.
«Oh. Mio. Dio. Harry!» gli schiaffeggiò il braccio, «Lurido, schifoso, sporco. Porco!» lo appellò con la faccia rossa dall'imbarazzo.
Harry mise giù il cesto e si avvicinò al più piccolo avvolgendogli  le spalle in un abbraccio, gli baciò i capelli e «Scusa, piccolo, ma me l'hai servita su un piatto d'argento.» sussurrò.
Louis alzò lo sguardo nei suoi occhi per una dozzina di secondi con un mezzo sorriso e si sporse a baciargli il mento, poi appoggiò la testa sul petto dell'altro e inspirò il suo odore.

«Vorrei stare così per sempre, ma sono affamato.»

Dopo aver finito di cenare si raccontarono un po'.
Ho scritto "si raccontarono" perché parlarono di loro. Parlarono dei loro sogni: Louis voleva fare lo scrittore, Harry l'hipster - «Ci sta già riuscendo» lo prese in giro il liscio-; delle cose che preferivano ad altre- «Preferiresti baciare un cammello con l'alitosi o leccare i piedi di Liam quando ha appena finto di fare boxe?» gli chiese Harry ridendo, «Che schifo..» rise in risposta Louis. Dissero in quale college sarebbero voluti andare «Oxford o Yale» pensò ad alta voce Louis, Harry lo guardò «Penso di voler studiare musica in California, e se non mi accettano andrò a qualche università qui vicino per studiare Business o cose del genere, come vorrebbe mio padre.».
Ecco, toccarono pure l'argomento famiglia.

«Qual è la tua storia, piccolo Anthos?» domandò Harry facendo appoggiare Louis al proprio petto, l'interpellato prese un gran respiro e cominciò a parlare. «Be', vedi... mia mamma era innamorata di questo bellissimo ragazzo un anno più grande di lei, andavano a scuola insieme e iniziarono a vedersi anche dopo le lezioni. Nei seguenti mesi si misero insieme e- nove mesi dopo nacqui io. Non ho mai visto il mio vero padre se non in foto o nella mia immaginazione, però qualche volta si faceva vedere per dieci minuti per il mio compleanno...» ammise con voce tremante, «Entrò Mark Tomlinson nella nostra vita. Avevo poco più di due anni e sapevo già camminare e balbettavo qualche parola nuova. Lui è stato il padre che non ho mai avuto, quello che mi ha insegnato ad andare in bicicletta, ad allacciarmi le scarpe, a dire papà...» venne interrotto da un singhiozzo, «Però... mia madre si sposò con lui, nacque Lottie seguita da Fizzy e dalle gemelle. E sono figlie sue, figlie biologiche. Io ora per lui sono semplicemente il bastardo* che ha adottato. Niente di più. Poi divorziarono.» si lasciò scappare una lacrima quindi Harry lo attirò maggiormente a sé scaldandolo in un abbraccio confortevole. Ora era il suo turno. «Sai... stavo bene fino a qualche tempo fa. Papà avvocato, mamma anche. Papà viaggiava molto per lavoro, mamma stava a casa. Papà tradiva mamma, lei cercava di trattenere le lacrime davanti a me e mia sorella. Divorziarono quando avevo soli sette anni. Papà lo vedevo qualche volta all'anno, vivevo e vivo con mamma e Gems, anche se ora lei ha un appartamento con il suo fidanzato. Posso capire quello che provi, sai? Andrà tutto per il meglio, te lo prometto. » lo rassicurò baciandogli una tempia. «Staremo bene, insieme.»

* l'ho definito bastardo perché fino a pochi anni fa, un figlio nato fuori dal matrimonio veniva definito come illegittimo, più gergalmente 'bastardo'

Anthos // l.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora