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La giornata con i ragazzi era passata velocemente fra risate e giochi alla Play Station.
Le risate non erano state le sole ad essere protagoniste di quella giornata, ma anche gli sguardi che Louis e Harry si lanciavano.
Nessuno dei due aveva parlato dopo quel piccolo "incidente" sul divano, però il liscio avrebbe potuto giurare di sentirsi lo sguardo di Styles addosso giusto un paio di volte, okay forse anche cinque o sei volte. Anche se, ogni volta che si girava a guardarlo il riccio aveva gli occhi concentrati altrove.
Che strano, pensò.
Un'altra cosa che trovò alquanto strana era lo sguardo accompagnato da un ghigno a mo' di "io so" di Niall. Cioè, era inquietante! E ancora una volta si ritrovò a stupirsi di quegli aspetti nascosti del biondo. Gli faceva... paura...

Era mezzanotte passata quando Louis cominciò a sentirsi stanco, ma voleva tenere gli occhi aperti e continuare a guardare il film con i suoi nuovi amici.
Non sapeva come fosse finito in quella posizione, ma si accorse di star praticamente dormendo sulla spalla di Harry. Okay, come c'era arrivato? Anzi, non voleva neanche pensarci, aveva troppo sonno per anche solo provare a mettere in moto la sua mente.
Fu Harry a scuoterlo un pochettino sussurrandogli un «Piccolo, andiamo a letto. Ormai anche gli altri stanno dormendo...».
Così tutti i ragazzi, assonnati, si misero comodi nei loro sacchi a pelo. Erano sul pavimento della camera del più piccolo, questi era nel suo letto sentendosi giusto un po' dispiaciuto perché lui stesse così comodo nel suo letto e gli altri quattro scomodi sul pavimento. Non che non avesse provato a tirare fuori una coperta per mettersi a dormire sul pavimento con loro, ma Harry lo aveva rispedito a letto e lo aveva rimboccato per poi baciargli la fronte. Si sentì ancora più piccolo in quel momento, ed estremamente cotto del riccio.
Dopo tutto divenne nero, anzi, un arcobaleno e degli unicorni dominarono i suoi sogni, uno di loro teneva lui e il capitano sulla schiena, si stavano baciando.

Il sole gli riscaldò la fac-
No, sto scherzando. Quella era una delle mattine più fredde di quel dicembre.
Strofinò gli occhi gonfi di sonno e si passò una mano sul viso. Perché si era svegliato? Voleva dormire ancora. Si stava riaddormentando quando sentì qualcuno parlare.
«È così tenero, ne voglio uno! Liam, me lo compri?»
«Niall, taci che lo svegli.»
«La potreste smettere di guardare il mio piccolo?»
«Non è solo tuo, Harry. Lo voglio anche io.»
«Taci, Irlanda»
«Taci tu, Holmes Chapel.»
«Zitti tutti e due, rincoglioniti.»
Okay, ora si che era sveglio. Sfarfallò le ciglia aprendo gli occhi per abituarsi alla luce bianca che dipingeva la camera. Si sentiva osservato, aprì gli occhi più ampiamente per scoprire quattro ragazzi fissarlo.
«Aw, mi sembra di vedere il risveglio della primavera.» proferì Niall.
«Ehm... buongiorno? Perché mi state fissando?» disse lui con la voce un po' rauca ma sempre tenue e pacata.
Il più piccolo arrossì e si mise seduto sul materasso.
«Abbiamo fame, Lou..» potè giurare di aver sentito parlare lo stomaco dell'irlandese.
«Okay, ora tutti fuori, su dai...» Harry scacciò gli altri e chiuse la porta per poi sedersi sul letto.
«Buongiorno, piccolo. Dormito bene?» gli accarezzò i capelli e lo guardò annuire, si sporse per baciargli la guancia, ma Louis si girò in quell'istante finendo per ricevere un bacio sull'angolo della bocca. Il liscio balbettò qualche scusa sentendo le proprie goti emanare calore.
Il capitano sorrise e gli disse che non c'era problema e di vestirsi per la colazione, avrebbe preparato i Waffles. Louis annuì e gli disse dove sua mamma teneva la piastra alzandosi per aprire l'armadio. Guardò Harry imbarazzato, non voleva cacciarlo. Il riccio capì e dopo qualche secondo OcchiBlu era da solo con la consapevolezza che la sua cotta gli aveva dato il buongiorno, stava preparando una delle sue colazioni preferite pur non sapendo che lo fosse, e il giorno precedente lo aveva quasi baciato.

Voleva saltellare per tutta casa. Non lo fece, naturalmente. Okay, forse gli scappò solo qualche piccolo saltellino sul posto.

Scese dopo qualche minuto indossante dei pantaloni della tutta grigio chiaro con un risvolto sopra la caviglia, un maglione rosa più grosso di almeno tre taglie e delle calze di cotone pesante.
Liam lo osservò «Hai freddo, Lou?» lo prese in giro giocosamente. Il più piccolo annuì e si diresse al tavolo dove erano seduti gli altri che parlottavano di qualcosa riguardante un test di storia, qualcosa del genere.
In pochi minuti Harry entrò nella stanza con tre piatti contenenti Waffles fumanti ricoperti di sciroppo d'acero e panna montata, dopo di che portò anche gli altri due.

Il liscio pensò che poteva anche abituarsi a questi risvegli.

Il riccio pensò a quanto sarebbe stato bello scopare il piccolo con indosso solo quel maglione, avrebbe potuto prenderlo lì, piegato a novanta sul tavolo. Il suo cazzo si alzò all'attenti.

Anthos // l.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora