•45•

483 19 0
                                    

«Lou, amore mio..» Harry si morse il labbro e subito si ritrovò il suo piccolo fidanzato fra le sue braccia.
Lo prese in braccio per far combaciare le loro labbra dopo troppo tempo che non avevano contatto.
«Piccolo» soffiò sulle sue labbra quando si erano staccati per respirare. Unì le loro fronti mentre Louis portò una mano sulla sua guancia.
«Ti amo, ti amo, scusami.» proferì il più piccolo ritornando a baciarlo.
Morgan, ancora seduta sulla sedia girevole della scrivania, decise che lei era di troppo e quindi lasciò la stanza e poi la casa per raggiungere Niall e dirgli ciò che era successo. E forse anche per coccolarsi un po' anche loro.

Harry, con ancora il suo ragazzo in braccio, lo fece stendere sul letto uno davanti all'altro. Si accorse di star piangendo solo quando i loro continui baci avevano avevano preso una nota dolciastra e aspra.
Si allontanarono ancora, Harry si sbagliava, entrambi stavano piangendo.
Il riccio sbuffò una risata e spostò una ciocca di capelli che era caduta davanti agli occhi blu.
«Io-» iniziò il più piccolo per poi venire interrotto dal riccio.
«Non dire niente, amore. Avremo tempo per chiarirci, ora ho solo voglia di stare qui con te e baciarti per tutte le volte che avrei voluto ma non ho potuto.»
E così si baciarono. Ancora, ancora e ancora.

Come detto, Morgan corse dal suo Niall informandolo della ricongiunzione della loro ship preferita e, come avevamo detto anche questo, si fecero qualche coccola per festeggiare.
Niall aveva subito provveduto ad informare gli altri tre e subito dopo si era catapultato sul divano con la sua ragazza a vedere qualche serie tv.

Invece, Liam non aveva nessuno da cui andare, se non Zayn. Eh già, proprio il moro.
Sapeva dove si trovava quando voleva stare solo e non era in casa, c'era un solo luogo in cui sarebbe potuto andare. Il loro posto.
Ovvero il retro di un supermercato chiuso da anni. Ma che ci volete fare, va più che bene per fumare erba- solo nel caso di Zayn- e tracannare litri di birra.
Eppure fu proprio in quel posto, in quei momenti, che il pakistano si innamorò del suo migliore amico.
Il castano, con le mani in tasca e un passo abbastanza veloce e tranquillo, girò l'angolo di quello sporco e abbandonato supermercato. Non si sbagliava, il suo amico- poteva ancora chiamarlo così?- era proprio lì, con la sua sigaretta in mano e altre quattro finite e buttate a terra ai suoi piedi.
Si sedette vicino a lui in silenzio, prese una sigaretta senza neanche chiedere e usufruì dell'accendino lì accanto.
«Pensavo avessi smesso di fumare.» fu Zayn il primo a parlare dopo aver tirato due boccate di fumo, non si voltò a guardare l'am- Payne.
«Sì, infatti, ma una sigaretta ogni tanto non può farmi tanto male..» anche il minore stava guardando l'orizzonte.
«Senti, Li-».

Due labbra lo interruppero. Due labbra carnose e morbide erano sulle sue. Due labbra che sapevano di nicotina e fumo lo stavano baciando. E Zayn era lì, fermò immobile a farsi baciare. Come immobilizzato.
Il ragazzo che amava lo stava finalmente baciando, dopo così tanti anni a bramare quelle succose e così invitanti labbra, finalmente stava accadendo. Ma- perché non riusciva a sentire niente? Le farfalle nello stomaco dove erano finite? E i fuochi d'artificio nella sua testa? E la scintilla nei loro occhi? Aveva immaginato migliaia di volte il suo primo vero bacio d'amore, la persona giusta c'era e il luogo anche. Ma dove erano le emozioni? E la sensazione di sentire il suo cuore scalpitare per uscire dal petto?
No, no. No!
Okay, cerchiamo di farti concentrare. Zayn. Stai baciando- o meglio, lui ti sta baciando, tu sei fermo immobile con un pesce lesso- il tuo migliore amico, il tuo primo vero amore, quello che credevi che avresti sposato! Perché non reagisci, Malik, perché!?!

Ma Liam si staccò. E lo guardò spaventato.
Il corvino boccheggiò un bacio di volte prima di alzarsi e strattonarsi i capelli.
«Perché lo hai fatto?» urlò dando sfogo a tutta la sua ira repressa.
«Perché proprio ora che non provo più niente?» pianse.
«Rispondi, per l'amor del cazzo, Liam!» gridò ancora.
«I-io... pensavo, pensavo che baciandoti avrei risolto i nostri problemi.» confessò e, al contrario del suo non-piú-così amico, lo mormorò con voce sommessa.
«No! No, no, no e ancora no! Non è cambiato un cazzo! Anzi, non- non sento più le stesse cose che sentivo tempo fa.» la sua faccia aveva preso una sfumatura di rosso e le sue narici erano leggermente dilatate.
«Pensavo- volevo vedere una cosa.»
«Cosa?»
«Se mi piacessi, se io fossi gay o bisessuale.»
«Lo sei?»
«No.»
«Vaffanculo!» gli urlò contro.
Il castano pianse, «Scusami, scusami, Zayn... io ti voglio bene, sei mio amico, sei mio fratello!».
«Lo so bene, Lee.» non era Payne? «E mi dispiace di essermi innamorato di te, ho sbagliato io».
Liam scosse la testa e si alzò anche lui. «A me dispiace che ti sei infatuato della persona sbagliata, non sono adatto a te, ti meriti di meglio, Zay!» lo abbracciò.
E allora il più grande si lasciò stringere dal suo migliore amico, da suo fratello.
«Hai detto che prima lo eri, perché eri?» domandò confuso Liam.
L'altro scrollò le spalle, «Non ho sentito nulla in quel bacio e allora l'ho capito.» ammise.
Il suo fortunatamente-ancora amico gli regalò uno dei suoi soliti sorrisi incoraggianti, «Oh be', anche io.» e ridacchiò insieme a Zayn.
Si guardarono per ventisette lunghi secondi.
«Fratelli?»
«Fratelli.»
E con una pacca sulla spalla e un'altra sigaretta condivisa, tutto si chiarì.

Anthos // l.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora