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Prese un respiro e annuì, «Certo, vai pure a sederti sul divano, vuoi qualcosa da bere o da mangiare?» chiese mentre guardava il riccio accomodarsi sul divano. «No, Lou, vieni qui..» poggiò una mano sul cuscino del divano accanto a lui. Louis si sedette come richiesto, a una distanza di sicurezza.

Fu Harry ad avvicinarsi.
Fu Louis a smettere di respirare.

Inhale.
Exhale.

Inhale.
Exhale.

Inhale.
Exhale.

Ah, Rogelio....

Ma tornando a noi.

«Cosa mi devi dire?» abbassò lo sguardo ripetendosi più volte di fare dei respiri lunghi e profondi per non aver un attacco di panico quando Harry gli prese le mani tremanti nelle sue.
«Piccolo, rilassati...» portò una mano a spostargli i capelli dagli occhi. Louis lo guardò negli occhi e si morse l'interno della guancia per non sporgersi a baciarlo.
Il riccio portò una mano dietro la sua schiena.
«Ho fatto qualcosa di male, Lou?» lo guardò dispiaciuto, «Se ho fatto qualcosa che ti ha dato in qualche modo fastidio, dimmelo. Se mai dovessi farlo, dimmelo. Okay?» strinse la sua maglia dietro la schiena.
Louis ridacchiò lasciando parecchio confuso il riccio «Harry, non mi hai fatto assolutamente niente, anzi sei sempre così gentile con me. Perché pensi questa cosa?» voleva cercare di sembrare spensierato. Voleva fingere di non provare alcun sentimento per lui. Voleva nascondere che lo volesse baciare ogni minuto della sua giornata.
«Non lo so, Lou. Non ti vedo relazionato a me come lo sei con Niall, cerchi sempre di mantenere le distanze, ti irrigidisci quando ti tocco. L'altro giorno ci hai messo mezz'ora per appoggiarti a me.
Non è che ti piace Niall, vero? Lui è etero, so che fa alcuni apprezzamenti che sembrerebbe più gay di Sam Smith, ma è etero. Muore dietro ai culi e alle tette delle ragaz-» incominciò velocemente per poi venire interrotto dal risolino tenue del liscio «Non mi piace Niall, Harry. Solo che lui calca un po' più la mano, e qualche volta mi tiene compagnia in classe. Lo conosco un pochino in più di te, è solo per quello. E poi sono timido, è ovvio che io esiti prima di fidarmi totalmente. E l'altro giorno avevo paura di darti fastidio, Haz.»
Il riccio sorrise «Haz?» inarcò le sopracciglia, Louis arrossì subito e iniziò a balbettare dei «Sì, insomma- se non ti dà noia. So che non siamo molto amici, ma-» questa volta fu Harry a ridacchiare, «Non ti preoccupare. Amici?» propose aprendo le braccia e facendo sorridere Louis mentre aveva ancora le guance arrossate, «Amici.» dichiarò Tomlinson. Harry, vedendo che il più piccolo non aveva intenzione di muoversi di un millimetro, lo attirò a sé in un abbraccio caloroso.
Louis ci voleva morire in quelle braccia.
Si rilassò contro al suo petto inspirando l'odore della sua maglietta inebriandosi di quel profumo e della sensazione di protezione.
«Grazie» sussurrò il più piccolo lasciando confuso il riccio che «E di cosa?» chiese.
«Di essere mio amico, tu come gli altri. Grazie.» lo guardò dal basso, il liscio.
«Ci sarò, ci saremo, sempre per te, d'ora in poi. Ora che ti ho trovato non ti lascio più andare.»
Le loro labbra erano a un soffio di distanza, Harry guardava le labbra di Louis e questi percorreva ogni lineamento della sua faccia. Ormai i loro nasi si toccavano, i respiri si confondevano e arrivavano caldi sui loro visi, le ciglia di Louis sfarfallavano e le guance si arrossavano, Harry si stava sporgendo sempre di più e il campanello suonò nuovamente.
Entrambi aprirono gli occhi, il liscio si tirò indietro guardando in basso arrossendo. Il riccio sospirò e scosse la testa stringendo a sé il più piccolo e lasciando un bacio sulla tempia del piccolo, gli accarezzò un fianco e si allontanò dai lui per farlo alzare.
Louis ancora un poco scombussolato, andò ad aprire la porta.
«Avete appena finito di scopare, ragazzi?»
«Niall!» Liam lasciò una gomitata nel fianco del biondo.
«Oh mio Dio, Lou possiamo entrare?» OcchiBlu si spostò per far entrare i tre ragazzi.
«Oh, Harry, sei già qua!» esclamò Niall.
«No, sono un ologramma e vi terrò compagnia finché l'Harry in carne ed ossa non si presenterà!» rispose il riccio sarcasticamente.
Vide che i ragazzi avevano già portato i sacchi a pelo, quindi si alzò e uscì per andare a prendere il suo in macchina.
Appena la porta si chiuse Niall invitò Louis a sedersi vicino a lui.
«Ti piace Harry?» il più piccolo arrossì e iniziò a balbettare facendo ridere i ragazzi, «Tranquillo, Lou,» Liam mise una mano sul suo ginocchio «non c'è problema.» continuò poi.
Louis lo guardò mangiucchiandosi il labbro. «Come fate a sapere che sono gay?» mi passò le mani sulle braccia nervoso. «Amico, si vede lontano un miglio, credimi...»
Harry rientrò e tutti cambiarono argomento. Era decisamente il momento di cambiare argomento.

Anthos // l.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora