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Tre lunghe settimane erano già passate e si può dire che Harry e Louis avevano fatto del gran bel sesso.
Vi va di ricordare con me la loro prima volta dopo essere stati per giorni separati? Quella che il più grande chiamò "la scopata riparatoria". Eh già- be', sempre di quello si trattava, come biasimarlo?

«Io davvero non capisco perché non ci lasciano in pace.» sbuffò il più piccolo nel mezzo delle loro chiacchiere.
Harry aveva sorriso, «Amore, ti sei mai chiesto perché ti chiamo "Anthos"?».
OcchiBlu scosse la testa innocentemente.
«Anthos è fiore in greco antico. E sai che il fiore è la parte più bella ed elegante di ogni pianta. Ogni uomo, che lo voglia o che non lo voglia ammettere, è attratto da tale bellezza della natura.»
E allora Louis non poté non baciarlo.
E dopo che la voglia di possedersi prevalse sulla voglia di coccolarsi il liscio chiese «Tu hai definito la mia ve- tu sai cosa- come un fiore, è quello che volevano- quello che vogliono? O quello che volevi tu?» con tono intimorito. Era abbastanza spaventato dalla risposta del suo ragazzo, ma fu rassicurato da una stretta presa sui suoi fianchi.
«Louis, io mi sono innamorato di te, sì, ma non per toglierti la cosa più preziosa che c'era in te. E c'è ancora, perché, piccolo mio, tu sei la persona più pura che io abbia mai conosciuto.»
E a quel punto nessuno gli aveva negato un altro round.

Il giorno dopo, Harry si era fatto trovare davanti al suo armadietto con un bellissimo fiore e un, ancora più bello, splendido sorriso.
Lo aveva baciato, davanti a tutti. Gli aveva stretto i fianchi, davanti a tutti. E gli aveva sussurrato quanto lo amasse, proprio lì, davanti a tutti.
Increduli o meno, tutti gli occhi erano puntati sul fiore che Louis aveva ricevuto e su di lui che, con guance rosee di imbarazzo, stava leggendo il bigliettino.

Delphinium, Amore Sincero.
Per il mio Anthos che amerò per sempre. Più un giorno.

~per sempre tuo, Harry

«Oh, amore...» aveva sussurrato Louis, «Io ti amerò per sempre più altri infinti giorni. Ti amo, ti amo così tanto..»
E anche quel pomeriggio erano finiti per fare l'amore a casa di Harry mentre Anne fingeva di non essere testimone del loro atto d'amore.

Ma come ho detto, a tre settimane- e una decina di scopate- di distanza i nostri Larry ora erano felici. Stesi sulle prime margherite di quella primavera con i loro quattro amici che ridevano. So che potrei aver detto che fra gli Ziam nulla fosse cambiato, ma... non era così. Liam ora aveva una relazione con Sophia e Zayn ormai era andato avanti, però penso che possiate capire anche voi che non si può ricostruire un rapporto di una vita intera distrutto in quattro parole.
"Sono innamorato di te."
Ammettetelo, neanche voi trattereste allo stesso modo il vostro migliore amico dopo queste parole.
Anche se Liam non lo voleva dare a vedere, Zayn riusciva a percepire quel piccolo distacco. Ma sapeva che con il tempo sarebbe del tutto scomparso, come i residui dei suoi sentimenti per lui.

«Scappiamo.» disse Niall.
Morgan rise, «Polpettina, abbiamo bevuto troppa birra ieri sera, sei ancora ubriaco?».
«No, sono serio! Appena finisce la scuola prendiamo le valige e ce ne andiamo. Solo noi sei.»
«Ti ricordo che solo Harry si diplomerà quest'anno. E Louis non è ancora maggiorenne.» gli ricordò Zayn.
«E che c'entra l'età? Ho tanta voglia di vivere la mia vita, qua.» si picchiettò il torace.
«Parigi.» se ne uscì Harry dopo due minuti di ilarità del gruppo.
«Così mi piaci, riccio!» Niall alzò una mano per battere il cinque al suo amico.
Louis ridacchiò e guardò il suo fidanzato, «Ci vorranno due paia in più di occhi dolci per convincere mia mamma.».
Harry ricambiò lo sguardo con un sorriso illuminato, «Ma non è un no.»
«Non è un no.» confermò il più piccolo.
Il capitano si sporse a baciarlo facendo tubare gli altri ragazzi presenti.
«Niall, lo sai come è fatta mia mamma...» sospirò tristemente Morgan.
«Piccola, parlerò io con tua madre, non aver problemi. Tu verrai con me, a costo di rapirti.» ridacchiò l'irlandese. Questa volta furono loro a far tubare i loro amici.
«Liam, Zayn?» chiese allora Harry.
«Va bene, facciamolo.» disse Liam con un sorriso.
Tutti gli sguardi erano puntati sul corvino, il quale alzò le spalle e «Perché no?».

Decisero di andare a bere qualcosa per festeggiare la loro decisione, e quando tutti erano troppo ubriachi per badare a Harry e Louis, il più grande si avvicinò e sussurrò «Non vedo l'ora di farti mio anche a Parigi.» nell'orecchio del suo piccolo e imbarazzato amato.
Louis fece scontare le loro labbra.
Non che fosse contrariato all'idea del riccio, comunque.

Anthos // l.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora