Sono le 9:30 di lunedì 7 Gennaio ed il mio responsabile mi ha appena portato una pasta alla crema ancora calda presa all'Antico Forno Maranello.
Mattia Binotto non è una cattiva persona, dopotutto.
Fa parte di quella schiera di gente fermamente convinta di poter migliorare il mondo, sul bus si alza sempre per cedere il posto alle vecchiette e fa regolarmente beneficienza; è un grande sostenitore della lotta a favore di un mondo più sostenibile tanto che si è battuto fino alla morte per introdurre la raccolta differenziata anche in Ferrari.
Il problema è che in ogni particolare aspetto della sua vita Mattia Binotto è anche un ipercritico perfezionista - o in altre parole, una scopa in culo per chiunque ci abbia a che fare per più di cinque minuti consecutivi. Per questo in azienda si è meritato l'infelice nomignolo di Harry Potter, in barba alle ciance di Maria sul portare rispetto ai superiori.
Ingegnere fino al midollo dalla mente analitica, è capace di notare anche le più piccole minuzie invisibili ai più; questo lo rende un perfetto Team Principal nel mondo della Formula Uno, ma un rompi coglioni tremendo nella vita di tutti i giorni.
Come oggi ad esempio.
Non ho fatto nemmeno in tempo ad addentare la mia pasta fumante, che subito ha esordito con un detestabile tono da maestrino: "Vedo che il tuo cestino della plastica è di nuovo pieno, tesoro" Mi chiama così solo quando è in buona o quando vuole ottenere qualcosa. "Perché non ci impegniamo a ridurne il consumo, che ne dici? Oh, e la prossima volta fai attenzione ad utilizzare il bidone giusto, qua fuori. Le bottiglie in tetrapak vanno nella carta, ma il tappino è di plastica. E sciacqua sempre il contenitore prima di gettarlo via"Cerco di rastrellare il mio giardino zen mentale. Qui dentro lavoriamo tutti per produrre auto da corsa che da sole inquinano quanto una ciminiera e questo viene a rompermi l'anima sui tappi di plastica dei succhi di frutta?
Ok, me lo ha detto col sorriso, il che è sempre meglio di quando sibila incazzato come un serpente (perché Mattia non ti urla mai in faccia, ma è capace di parlarti con la calma del serial killer suscitando inquietudine e disperazione in chiunque gli si trovi di fronte). Però dopo sei mesi di sorrisini passivo-aggressivi sta iniziando a darmi sui nervi. Sono una persona molto diretta e diretti sono i modi che preferisco.
Invece con lui ho imparato ad interpretare: adesso, per esempio, vuole che io prenda il mio cestino e che vada fuori a buttarlo. Subito. E se solo mi azzardo a sbagliare bidone dell'immondizia è capace di tornare qui apposta per farmi la ramanzina. E lo verrà a sapere in qualche modo, statene certi, perché Mattia Binotto sa sempre tutto quello che succede in Ferrari. Non ho idea di come faccia ma sospetto che abbia piazzato delle micro-telecamere ovunque trasformando questo posto in una sorta di Grande Fratello.
Quando rientro alla mia postazione la pasta alla crema si è già raffreddata.
Greenwashami 'sto cazzo, Harry Potter!
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La Receptionist | Charles Leclerc
RomanceQuando Erika viene assunta in Ferrari come receptionist della gestione sportiva crede di aver trovato l'impiego della vita. Ma tra piloti sconsiderati, ingegneri psicopatici e manager eccentrici, si rende presto conto di essere finita in un'autentic...