L'after party della SF1000 si svolge nel grande salone adiacente al teatro, riservato apposta agli eventi più prestigiosi e dato in concessione solo dietro lauto compenso.
Com'era facile immaginare, non ci siamo fatti mancare niente.
C'è la sala addobbata a festa, coi tavolini rotondi, le sedie rivestite di stoffa nera e delle abat-jour rosse di cristallo di Murano a fare da centrotavola; luci stroboscopiche di mille colori e un proiettore che riproduce un enorme cavallino rampante sulla parete principale.
C'è il catering più fornito che abbia mai visto, capace di soddisfare qualunque esigenza o intolleranza esista nel mondo (vegetariana/vegana/senza glutine/fruttariana). Tutto quel ben di Dio è stato sistemato su dei grandi tavoli ricoperti da tovaglie rosse e servito da camerieri in divisa bianca.
C'è la musica suonata da una band rockabilly che si esibisce dal vivo su un piccolo palchetto centrale; più tardi verrà sostituita da the ultimate deejay Benny Benassi che trasformerà questo posto in una discoteca.
E infine c'è la mia parte preferita di tutto questo: l'open bar.
Seduta su uno sgabello al bancone dei baristi, sono già al mio secondo Gin Lemon in venti minuti. Non ho intenzione di tornare a casa strisciando, sia chiaro (Dio solo sa cosa succederebbe se Harry Potter mi becca sbronza al mio primo evento aziendale), ma gli avvenimenti di questa serata mi hanno messa a dura prova, e il prosecco offerto quando siamo arrivati qui onestamente pareva acqua di rubinetto.
Mi guardo intorno. Sembra si stiano divertendo tutti, compresi i principali responsabili delle mie disgrazie: Mattia sta parlando amabilmente con Benedetto Vigna, direttore tecnico di tutta la baracca; Charles è stato arpionato da Silvia Hoffer non appena ha messo piede giù dal palco e ora viene portato in giro per la sala come se fosse un trofeo; Sebastian invece, dopo qualche sbrigativa stretta di mano, si è defilato con discrezione. Qualcosa mi dice che non deve amare il caos e la troppa gente intorno.
E come dargli torto, penso tirando giù l'ultimo sorso del mio drink.
Ho ufficiosamente terminato il mio lavoro di supervisione non appena il sipario è calato e la presentazione è finita; ho restituito il mio auricolare e sono stata ben lieta che le redini della serata venissero riprese per intero dal Dipartimento Eventi.
Come si suol dire, ora me ne lavo le mani.
"Ci stiamo dando dentro, a quanto vedo!" esclama una voce alle mie spalle.
Mi volto di scatto e mi trovo davanti proprio Sebastian, scintillante completo Armani e sorriso sghembo compresi, saltato fuori da chissà dove.
Scoppio in una risatina ironica. "Scherzi? Mi ci vorrebbe una flebo di alcol in endovena per riprendermi da questa serata!"
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La Receptionist | Charles Leclerc
RomanceQuando Erika viene assunta in Ferrari come receptionist della gestione sportiva crede di aver trovato l'impiego della vita. Ma tra piloti sconsiderati, ingegneri psicopatici e manager eccentrici, si rende presto conto di essere finita in un'autentic...