Quando Erika viene assunta in Ferrari come receptionist della gestione sportiva crede di aver trovato l'impiego della vita.
Ma tra piloti sconsiderati, ingegneri psicopatici e manager eccentrici, si rende presto conto di essere finita in un'autentic...
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"Mi hai fatta venire fin qui e adesso mi dici che non hai niente da mangiare??"
Seduta sul divano di casa di Charles, morbido e accogliente come una coperta di plaid in un giorno di pioggia, non posso fare a meno di assumere un velato tono di rimprovero. Lui mi guarda costernato. Ha una mano dietro alla nuca e le labbra piegate in un sorriso imbarazzato, consapevole di aver appena fatto un'encomiabile figura di merda.
"Scusami, non ci ho proprio pensato. Siamo tornati solo oggi e..."
Butto gli occhi al cielo e neanche gli faccio terminare la frase. Marcio diretta verso il frigo che apro con un colpo secco per controllare di persona la reale penuria di viveri. In effetti, lo scenario è assai deprimente: un cartone di succo di frutta scaduto, un barattolo di sottaceti intonso e una confezione di anacardi.
"Perché diavolo tieni gli anacardi nel frigo?" domando perplessa prendendoli in mano. "Cos'è, lasciare la frutta secca al fresco è un'usanza monegasca di cui non sono al corrente?"
"Uff... è Charlotte" sbuffa lui strappandomi la scatola dalle mani e gettandola nella credenza. "Si diverte a nascondermi le cose nei posti più strani"
Alzo le sopracciglia in un'occhiata di scherno che si commenta da sola.
"Lo so, lasciamo stare..."
"Beh, non c'è molto da fare se non vogliamo cenare con un barattolo di Condiriso Saclá"
Charles ficca la testa nella dispensa e ne tira fuori un pacco blu targato Barilla. "I tortellini ci sono però!" esclama con un sorriso di vittoria.
"I tortellini no!!" grido infiammandomi subito.
"Perché no?"
Domanda lecita. Come glielo spiego però che per colpa di quella scema di Anne l'accoppiata pilota monegasco + pasta all'uovo ripiena per me è diventata esplosiva come la kriptonite per Superman?
"Ehm... non avremo comunque con che condirli, no? La salsa a base di sottaceti e anacardi freschi di frigo non mi pare molto allettante"
"No, in effetti..." ammette lui deluso, riponendo il pacco sullo scaffale.
Dio, grazie!!!
"Ti piace il sushi?" mi chiede allora col telefono già in mano. "Possiamo ordinare con JustEat"
"Sì, lo adoro"
"Anche io!"
Mi sorride, luminoso come il sole d'estate e a me tocca dissimulare un altro attacco di cuore. Non credo che ne usciremo vive tanto facilmente, commenta Vocina amareggiata prima che io nasconda la mia faccia paonazza tra le pagine del menù take away pieno di onigiri e temaki al salmone.
Il cibo arriva trenta minuti dopo impilato dentro bianche scatoline fumanti, accompagnato da un paio di bacchette di legno e due biscotti della fortuna.
