Novembre 2017

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Mercoledì 1



Deve essere un incubo.

"Dov'è Danny, dove lo hanno portato?"

"Kara aspetta..."

"Voglio vedere mio figlio!!"

"Lo so, sono al Pronto Soccorso, c'è Max con lui...e c'è anche il capo di Pediatria, è in buone mani."

Alex tenta di darmi conforto con le sue parole, ma non mi bastano, voglio vedere Danny, era pallido...Alex gli ha fatto la respirazione durante il tragitto mentre Max...lo rianimava.

Non può essere.

"MonEl..."

"Sono qua."

Mi tuffo sul suo petto e tutto quello a cui riesco a pensare e che rivoglio il nostro bambino. Cerco di rimettere a posto i pezzi della giornata appena trascorsa...ma non stava male. Quei respiri profondi...è partito tutto da lì. Mamma però ha detto che era sintomo di una possibile influenza...che si sia sbagliata? O abbia sottovalutato? No, non è da lei. Ripenso ai giorni precedenti e stava bene.

Ha iniziato a dormire da solo, anche se la mattina lo ritroviamo sempre nel letto con noi...ma sono piccoli passi, ne ha passate così tante e non ha neanche due anni. È così piccolo.

"Tesoro..."

Non so quanto sono stata sprofondata tra le braccia di MonEl, ma la stanza adesso è piena, ci sono i miei genitori, i miei suoceri...ma quando sono arrivati?

Caitlin mi indica un borsone in cui ha messo delle tute per cambiarci, comode e calde. A quanto pare Annie gli ha aperto casa e hanno preso il necessario...un bel pensiero, ma non riesco a muovermi.

"Mr. e Mrs. Gand?"

"Come sta Danny?"

Dalla sua faccia non sembrano belle notizie.

"La situazione è stabile, ma siamo ancora in una fase delicata. Abbiamo dovuto intubare il bambino..."

"Oh mio Dio."

"...non riusciva a respirare autonomamente, in questo modo i suoi polmoni riposano e gli organi sono ben ossigenati, così da guadagnare tempo."

"Per cosa?"

Pensavo di averlo detto io, ma MonEl è più veloce.

"Non riusciamo a capire da dove arrivi questo disturbo respiratorio, le prime analisi non hanno mostrato nulla, stiamo approfondendo in questo momento...la necessità primaria era stabilizzarlo."

Non so che dire...guardo il medico e mi aspetto che mi dia una soluzione, una risposta, anche se non so cosa domandare.

"Voi avete notato qualcosa negli ultimi giorni? Anche i dettagli possono fare la differenza."

"Oggi...lui...ogni tanto si fermava e faceva un respiro profondo, ma non aveva altro, né tosse, né raffreddore...mamma..."

"Si, l'ho anche visitato, i bronchi e i polmoni erano liberi...è troppo repentino il peggioramento per essere una semplice influenza come temevamo."

"Assolutamente, la sua diagnosi era corretta in quel momento dottoressa Danvers, tutt'ora non rileviamo segni di infezione o batteri che possano spiegare tutto questo."

"E che dobbiamo fare?"

"Aspettare. Spero di potervi dare una diagnosi in giornata."

E se ne va.

Giornata...è vero, è notte fonda e deve ancora sorgere il sole e iniziare un nuovo giorno...almeno in teoria. Spero solo sia migliore di quello appena finito.



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